S. Giuseppina Bakhita (1869-1947), nata nel martoriato Darfur (Sudan)

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S. Giuseppina Bakhita (1869-1947), nata nel martoriato Darfur (Sudan), schiava, approda in Italia e riacquista la libertà. Entra tra le suore canossiane e diventa amica delle bambine sorde.

La “santa madre moretta” fu beatificata nel 1992. Giovanni Paolo II la dichiarò santa domenica 1 ottobre 2000

GIUSEPPINA BAKHITA a Milano con i sordoparlanti, madre Teresa Bosisio e suora Bakhita “fortunata”.
Anni 1930-1940 in via Boscovich.(GT del 1979 pag.40-41)

Di Santa Giuseppina Bakhita ha questo splendido ricordo Suor Giuseppina Berto:

“Sono sorda e da 60 anni suora della Piccola Missione per i Sordomuti, al servizio delle mie sorelline sorde alle quali ho insegnato per tanti anni l’arte del ricamo.

Ho frequentato la scuola speciale presso le suore Canossiane di Noventa Padovana.

Ed è in questo periodo che io ho conosciuto una santa: suor Giuseppina, santa Giuseppina Bakhita, “dono della terra d’Africa” come è stata chiamata. Ogni tanto ci veniva a trovare in collegio e noi, io (Suor Giuseppina Berto), suor Antonietta Soligo e suor Elena Vasina, mie consorelle sorde della Piccola Missione, eravamo meravigliate perché non avevamo mai visto persone dal viso di color cioccolata.

Però quel viso mite e quel suo dolce sorriso ci ispiravano tanta confidenza per cui una volta io, bimbetta di 10 anni, le dissi: “va a lavarti la faccia”.

La sua risposta fu un sorriso, un sorriso dolcissimo che ancora ricordo. Io la cercavo volentieri per avere una buona parola e per vedere il suo simpatico sorriso.

Mi dicono che parlasse in dialetto veneto, infatti chiamava il Signore “el mio Paròn”; io non sentivo le sue parole ma capivo il suo linguaggio d’amore e di bontà.

Questa Suora santa mi è rimasta nel cuore e sono molto contenta di averla conosciuta perché lei, da povera piccola schiava, è diventata la gloriosa sposa del Figlio di Dio.

Sembra una fiaba dal sapore antico, ma fiaba non è.

È solo pura e meravigliosa realtà”.

P. Vincenzo Di Blasio

 PREGHIERA – «Santa Giuseppina Bakhita, da bambina sei stata venduta come schiava e hai dovuto affrontare difficoltà e sofferenze indicibili.

Una volta liberata dalla tua schiavitù fisica, hai trovato la vera redenzione nell’incontro con Cristo e la sua Chiesa.
Santa Giuseppina Bakhita, aiuta tutti quelli che sono intrappolati nella schiavitù.
A nome loro, intercedi presso il Dio della misericordia, in modo che le catene della loro prigionia possano essere spezzate.
Possa Dio stesso liberare tutti coloro che sono stati minacciati, feriti o maltrattati dalla tratta e dal traffico di esseri umani. Porta sollievo a coloro che sopravvivono a questa schiavitù e insegna loro a vedere Gesù come modello di fede e speranza, così che possano guarire le proprie ferite.
Ti supplichiamo di pregare e intercedere per tutti noi: affinché non cadiamo nell’indifferenza, affinché apriamo gli occhi e possiamo guardare le miserie e le ferite di tanti fratelli e sorelle privati della loro dignità e della loro libertà e ascoltare il loro grido di aiuto. Amen».

Sants Bakhita e i sordi

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