Roma e il Lazio, come da programma, da lunedì 14 giugno saranno in zona bianca.

di Lorenzo Nicolini

L’ufficialità arriverà in giornata, ma già stamattina il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, a margine della conferenza stampa di presentazione del nuovo sistema di prenotazione dei vaccini negli ambulatori dei medici di medicina generale, ha spazzato via i dubbi: “Da lunedì entreremo in zona bianca, e lo faremo anche grazie alla comunità del Lazio: siamo stati la regione con il minor numero di giorni di restrizione in zona arancione e rossa, malgrado i problemi immensi le imprese hanno comunque potuto sviluppare la propria attività e da lunedì inizia una stagione diversa. Raccomando anche in zona bianca di continuare a osservare le regole, prime fra tutte indossare la mascherina ed evitare il più possibile gli assembramenti”.

“La mascherina all’aperto sarà utile metterla ancora, perché la zona bianca moltiplicherà le occasioni di incontro durante la giornata. I risultati di cui godiamo ora sono frutto proprio delle misure di contenimento, come l’aver mantenuto ancora il coprifuoco fino a oggi”, ha aggiunto Zingaretti.

I dati del Lazio da zona bianca

E che i dati del Lazio siano da zona bianca, anche ieri lo ha ribadito l’assessore alla sanità regionale Alessio D’Amato: “Con tenacia e determinazione di tutti ci stiamo avviando verso la zona bianca con un’incidenza in calo a 23 su 100mila abitanti e l’RT arrivato a 0,62. Siamo in una fase in cui possiamo riprendere in mano con più serenità le attività della nostra vita quotidiana, ricordando sempre di non abbassare la guardia e di continuare a rispettare le basilari regole per arginare il contagio”.

Stando ai dati aggiornati al 10 giugno, inoltre, nel Lazio è occupato da pazienti gravi appena l’11% dei posti letto dei reparti delle terapie intensive degli ospedali di tutta la Regione. Basti pensare che, stando ai dati diffusi da Salute Lazio, il 5 maggio si registravano 2055 ricoveri e 265 malati gravi, un mese dopo 750 ricoverati e 126 in terapia intensiva, un dato che – stando a quello di mercoledì – riporta un ulteriore calo: oggi sono 108 i malati gravi e 543 i ricoverati.

Oltre il Lazio, da lunedì 14 giugno dovrebbero diventare bianche anche Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna, provincia di Trento e Puglia. Del possibile passaggio di fascia, ne ha parlato anche il sindaco di Fiumicino Esterino Montino: “Questo significa che ci saranno molte meno restrizioni, a partire dal coprifuoco che verrebbe abolito e dal numero di persone che si possono spostare per visitare amici e parenti. Anche se da lunedì prossimo dovessimo entrare in zona bianca, come ci auguriamo, sarà comunque necessario ancora rispettare le regole di base, ovvero indossare la mascherina, mantenere le distanze dalle altre persone e igienizzare spesso le mani”.

I dati a livello nazionale: il report dell’Iss dell’11 giugno

Anche il report dell’Iss di oggi, lo lascia intendere: “Questa settimana nessuna Regione e Province autonoma supera la soglia critica di occupazione dei posti letto in terapia intensiva o area medica. Il tasso di occupazione in terapia intensiva è 8%, sotto la soglia critica, con una diminuzione nel numero di persone ricoverate che passa da 1.033 (31 maggio) a 688 (8 giugno)”, si legge nel documento dell’Istituto Superiore di Sanità che prosegue: “Tutte le Regioni e Province autonome sono classificate a rischio basso tranne una, la Sardegna, a rischio moderato. Tutte le Regioni/Pa hanno un Rt medio inferiore a 1 nel limite inferiore del range, e quindi una trasmissibilità compatibile con uno scenario di tipo 1”, ossia un livello di rischio “basso” e una incidenza dei contagi, per tre settimane consecutive, inferiore a 50 casi ogni 100.000 abitanti.

Cosa cambia in zona bianca

Per chi si trova nella fascia più ambita, ricordiamo, saranno consentiti spostamenti senza limiti relativi agli orari o ai motivi dello spostamento, verso altre località della zona bianca; senza limiti di orario, verso tutto il territorio nazionale, se lo spostamento avviene per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute; verso località della zona gialla, senza doverne giustificare il motivo, nel rispetto delle specifiche restrizioni di orario previste per gli spostamenti in zona gialla e di quelle relative agli spostamenti verso le altre abitazioni private abitate; verso tutto il territorio nazionale, se la persona che si sposta è in possesso di una ‘certificazione verde Covid-19’ valida nel rispetto delle specifiche restrizioni di orario previste per gli spostamenti nella zona di destinazione.

Addio, come detto, al coprifuoco. Resta invece il divieto di assembramento e l’obbligo di mascherina, sia all’aperto sia al chiuso. Gli unici momenti in cui è possibile non indossare il dispositivo di protezione sono le cene e i pranzi, mentre si sta al tavolo. Per adesso è ancora in vigore il limite di quattro persone per tavolo, a prescindere dal colore della Regione, a meno che i commensali non siano conviventi.

Articolo aggiornato alle 13 dell’11 giugno

 

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