Hotel Grotta di Tiberio: “Diventi soggiorno turistico per ragazzi disabili”

Hotel Grotta di Tiberio, la consigliera comunale di Formia Paola Villa commenta l’esito del Tar

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È un bellissimo hotel e prende il nome dall’imperatore romano Tiberio, vissuto tra il 14 e il 34 d.C., che nella stessa località ci costruì una maestosa villa, forse tra le più belle dell’antica Roma, si trova a Sperlonga e si chiama Hotel “Grotte di Tiberio”.

La storia di questa costruzione che è stata e resta completamente abusiva, inizia da una concessione edilizia del 1992 data ad Armando Cusani che nel 1992 è consigliere comunale di Sperlonga e vicesindaco con delega all’urbanistica e ai lavori pubblici, che si concretizza con due permessi a costruire rilasciati dal Comune tra il 2004 e il 2005 dopo che sempre Armando Cusani viene eletto Presidente della provincia di Latina e quindi Presidente dell’Ato4 (Servizio Idrico Integrato).

La storia dell’hotel è frammentata e piena di aneddoti, ma tra prescrizioni, ordini di demolizione, abusi d’ufficio, abusi edilizi, permessi a costruire dubbi, vuoti o meglio voragini amministrative e perdita di memoria ed anche di decenza si arriva ai giorni nostri, al 9 maggio 2022 quando arriva la notifica da parte del comune di Sperlonga, ufficio urbanistica, che dopo quasi trent’anni annulla la concessione edilizia e i due permessi a costruire che hanno consentito l’edificazione dell’hotel. Atto che viene notificato al suocero di Cusani, perché nel frattempo l’hotel ha cambiato proprietario, è passato da genero al suocero, mentre il genero continua ad essere il sindaco di Sperlonga.

Le soluzioni a questo punto sono due: o la struttura deve essere demolita o deve essere annessa gratuitamente al patrimonio comunale. Ma l’atto pur notificato, manca dall’albo pretorio del comune di Sperlonga e viene disatteso per tutto il periodo estivo, durante il quale l’hotel è aperto, è pieno di turisti e continua a incassare, abusivo ma lavora.

Sarebbe auspicabile che l’hotel venga annesso al patrimonio comunale, diventi un resort ad esempio per ragazzi con disabilità, oppure un resort per famiglie in difficoltà economica, diventi l’esempio di come l’abuso possa essere trasformato in risorsa. Indichi che lo Stato non si è fermato a Sperlonga, che in quella terra non ci si indigni solo perché ad un neomelodico non sia stato permesso di esibirsi, ma ci si indigni perché quell’abuso è lì ed è in spregio a cariche istituzionali, a incarichi dirigenziali a lettere fiume di associazioni e silenzi imbarazzanti delle istituzioni.

Dopo la notifica del 9 maggio il suocero del sindaco fa ricorso, affinché tutto si “rimetta in ordine”, ma il Tar di Latina in questi giorni ha respinto pure il ricorso, il provvedimento del 9 maggio resta in piedi e l’hotel abusivo deve essere abbattuto oppure diventare di proprietà del comune. Fermo restando che il proprietario della struttura ha ancora l’opportunità di ricorrere al Consiglio di Stato. Chissà come andrà a finire questa storia, una delle diverse storie di quel mondo di mezzo rappresentato dal Sud Pontino, e chissà se l’hotel oltre al “rispetto delle tinte e delle forme mediterranee” ritorni anche al “banale” rispetto delle regole”.

Lo dichiara in una nota l’esponente di “Un’Altra Città” e Movimento Cinque Stelle, Paola Villa

 

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