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Codici Qr per orientarsi, progetto Sensi+ per ciechi e sordi

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Favorire l’inclusione, la partecipazione alla vita sociale delle persone con disabilità e migliorare la accessibilità dei luoghi sono gli obiettivi principali del progetto Sensi+, una co-progettazione tra l’assessorato regionale alla Sanità, l’unione italiana dei ciechi, l’ente nazionale sordi e il coordinamento disabilità della Valle d’Aosta.

Il tutto finanziato grazie ai fondi del ministero del Lavoro e politiche sociali.

In Valle d’Aosta sono già stati installati 150 codici Qr a colori, realizzati con il sistema Navilens, che permettono alle persone ipovedenti e sorde di potersi orientare negli ambienti sconosciuti, in maniera precisa e indipendente, attraverso una nuova segnaletica digitale, accessibile e universale.

Per poter scansionare i codici Qr bisognerà scaricare l’app ‘Navilens’ oppure ‘Navilens Go’. Si tratta di codici di ultima generazione, che potranno essere scansionati fino a 27 metri di distanza e in soli 0,03 secondi, senza necessità di messa a fuoco e anche in movimento.

Attualmente i codici sono già attivi all’assessorato regionale alla sanità, al Mega Museo di Aosta, al Mav a Morgex. Ora l’obiettivo è di estendere il servizio ai trasporti pubblici, ai luoghi di cura, a siti culturali oltre che all’università e alle manifestazioni aperte al pubblico. ”Si tratta di un progetto importante – spiega Alex Micheletto presidente del Celva – in cui crediamo molto e ci auspichiamo che tutti gli enti locali valdostani ne capiscano l’importanza”.

Redazione Ansa

 

La rete statale di qualificazione rafforza l’inclusione degli studenti sordi in Bahia

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Il Dipartimento di istruzione dello Stato (SEC) riconosce il 23 aprile come la Giornata nazionale dell’istruzione dei sordi. Dei più di 26.000 studenti con disabilità (PcD) iscritti alla rete statale, 336 sono dichiarati sordi.

La SEC garantisce l’iscrizione degli studenti nelle classi regolari. Esso offre anche assistenza educativa speciale (SEAC) come mezzo per promuovere le pari opportunità.

Redazione ESG Data
Fonte: www.ba.gov.br

 

Gli smartphone venduti nell’Unione Europea avranno un’etichetta come gli elettrodomestici

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(Ming Yeung/Getty Images)

Sarà obbligatoria da giugno, e conterrà informazioni relative alla durata della batteria, alla resistenza a graffi o cadute e al grado di riparabilità

La Commissione Europea ha presentato la nuova etichetta che dovrà essere applicata sulle confezioni degli smartphone e dei tablet venduti all’interno dell’Unione dal prossimo 20 giugno.

L’etichetta ha uno stile simile a quelle già previste per elettrodomestici, come televisori e frigoriferi; conterrà una classificazione dell’efficienza energetica dei prodotti con un punteggio che va da A (il livello più alto) a G (quello più basso), e informazioni relative ad altri aspetti: la durata della batteria, la reperibilità dei pezzi di ricambio, la resistenza in caso di cadute, graffi e contatto con l’acqua e la facilità di riparazione in caso di guasti.

La nuova etichetta sarà obbligatoria per smartphone che utilizzano reti cellulari o satellitari, telefoni cordless per uso domestico, feature phone (ossia cellulari utilizzati soltanto per telefonare e mandare SMS, senza accesso a internet) e tablet con uno schermo compreso tra i 7 e i 17,4 pollici.

Saranno invece esclusi dall’obbligo di etichettatura gli smartphone e i tablet con schermi flessibili, i cosiddetti tablet computer (quelli a cui può essere collegata una tastiera e che utilizzano un sistema operativo simile a quello di un computer, come per esempio Windows) e i prodotti che erano già in vendita nel mercato dell’Unione prima del 20 giugno 2025.

Oltre alle etichette, l’Unione imporrà alle aziende di rispettare alcuni standard per garantire una maggiore durabilità dei prodotti, come la resistenza agli schizzi d’acqua, una certa protezione da graffi e cadute, la garanzia che le batterie mantengano almeno l’80% della loro capacità dopo 800 cicli di ricarica e la fornitura di pezzi di ricambio essenziali entro un massimo di dieci giorni lavorativi.

L’obiettivo dell’etichetta è provare a rendere effettivo il cosiddetto “diritto alla riparazione”, cioè la possibilità per le singole persone di provvedere in autonomia alla sostituzione di eventuali parti difettose dei loro dispositivi senza dover ricorrere a professionisti autorizzati dalle società che li vendono. Oggi molti smartphone vengono sostituiti dopo pochi anni non perché siano del tutto inutilizzabili, ma perché diventano lenti, non ricevono più aggiornamenti o presentano problemi – come la batteria usurata – difficili o costosi da risolvere, se non affidandosi ai servizi di riparazione offerti dai produttori.

Redazione il Post

All’ufficio immigrazione di Torino ci sono di nuovo le code

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L'attivazione del nuovo sportello dell'ufficio immigrazione in via Fratelli Ruffini 11, a Torino, 10 marzo 2025. ANSA/ALESSANDRO DI MARCO

Nonostante lo spostamento nella nuova sede, che sembrava aver risolto il problema: manca il personale per il ponte e le cose potrebbero peggiorare a breve

Questa settimana si sono formate nuovamente lunghe file davanti all’ufficio immigrazione di Torino, che da mesi è coinvolto in notevoli polemiche a causa delle lunghissime code che costringevano le persone a subire gravi disagi. L’ufficio era stato spostato il mese scorso proprio per risolvere il problema, che però sembra essersi ripresentato. Le code all’ufficio immigrazione di Torino erano diventate di recente un po’ un simbolo dell’inefficacia nella gestione dei migranti su tutto il territorio nazionale.

Il nuovo ufficio di fronte a cui si sono formate le code è quello di via Fratelli Ruffini, all’angolo con corso Bolzano, vicino alla stazione dei treni Porta Susa: l’edizione torinese di Repubblica ha raccontato che questa settimana almeno «un centinaio» di persone sono state costrette ad aspettare in strada per diverse ore per poter entrare e prenotare il rinnovo del permesso di soggiorno, senza servizi igienici né ripari esterni, e con le sale interne già piene.

Poco dopo il trasferimento dell’ufficio immigrazione nella sede di via Ruffini le code si erano ridotte: nella nuova sede, a differenza della precedente, c’erano sale d’attesa riscaldate, più sportelli a seconda del servizio richiesto ed era stato attivato un portale online per fissare gli appuntamenti (prima bisognava fare una prima coda per fissare un appuntamento e una seconda per svolgere la pratica).

La sede territoriale della CGIL ha detto a Repubblica attraverso la propria portavoce Elena Ferro che le code si sono nuovamente formate perché una parte dei dipendenti dell’ufficio è in ferie per il ponte tra la festa della Liberazione e il primo maggio. Ferro ha definito la carenza di personale nell’ufficio un problema «cronico» e ha aggiunto che il comune non ha ancora pensato a soluzioni strutturali, dato che a maggio, tra poco, scadrebbero i contratti di vari dipendenti precari e non sono ancora stati pubblicati i bandi per rinnovarli.

Le code di questa settimana sembrano insomma confermare quello che organizzazioni di attivisti e persone che si occupano di diritti dei migranti sostenevano già all’indomani dello spostamento della sede dell’ufficio, cioè che fosse una soluzione provvisoria e non strutturale. I tempi di attesa nel nuovo ufficio sono comunque lunghi (anche prima delle code di questa settimana), ci sono persone che hanno dovuto prendere permessi dal lavoro per sbrigare pratiche che avrebbero dovuto essere rapide, e nella nuova sede continuano a mancare i bagni.

Fino a inizio marzo l’ufficio immigrazione si trovava in corso Verona, a circa tre chilometri di distanza: per mesi decine di persone migranti sono rimaste quotidianamente in attesa per ore, a volte per giorni, in attesa di appuntamenti per rilasci, rinnovi, conversioni o aggiornamenti dei permessi di soggiorno. In corso Verona non c’erano nemmeno spazi per attendere all’interno, quindi le persone restavano fuori al freddo e a volte sotto la pioggia.

Il nuovo edificio è di proprietà della Invimit (Investimenti Immobiliari Italiani), società del ministero delle Finanze, ed era stato messo a disposizione dalla Regione Piemonte. Il trasferimento era stato annunciato a inizio febbraio dalla prefettura, che l’aveva presentato come la soluzione al problema delle code. In realtà del trasferimento dell’ufficio si parlava da tempo, dato che l’edificio di corso Verona era stato dichiarato inagibile nel 2022.

Redazione Il Post

Ci sono stati degli spari fra i soldati al confine fra India e Pakistan

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Paramilitari pattugliano le strade di Srinagar, capoluogo della parte indiana del Kashmir (AP Photo/Dar Yasin)

Nella notte ci sono stati degli spari fra i soldati al confine fra India e Pakistan nella regione contesa del Kashmir. I rapporti fra i due paesi, già molto conflittuali, sono ulteriormente peggiorati dopo un attacco armato in cui sono stati uccisi 26 turisti nella parte indiana del Kashmir, rivendicato da un piccolo gruppo islamista che secondo l’India è appoggiato dal Pakistan. Non sono state segnalati morti o feriti fra i soldati coinvolti.

Il Kashmir è diviso da decenni fra Pakistan e India, ed entrambi lo rivendicano interamente. Al confine fra le zone amministrate dai due paesi, lungo la “linea di controllo”, c’è una forte presenza di soldati: non è stabilita dai trattati internazionali e non è un vero e proprio confine, ma una linea di demarcazione di fatto basata sul controllo militare delle diverse aree.

Redazione Il Post

Ora la California ha la quarta economia più grande al mondo, dopo aver superato quella del Giappone

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Il Golden Gate Bridge a San Francisco: vicino alla città californiana hanno sede molte delle più grandi aziende tecnologiche al mondo (AP Photo/Eric Risberg)

I dati economici diffusi dal Fondo monetario internazionale e dall’ufficio di statistica degli Stati Uniti indicano che il prodotto interno lordo (PIL, l’indicatore più usato per valutare le dimensioni di un’economia) della California nel 2024 ha raggiunto i 3.600 miliardi di euro (cioè 4.100 miliardi di dollari). È quindi superiore a quello del Giappone (di 3.542 miliardi) e inferiore solo a quello di tre paesi: la Germania, la Cina e gli Stati Uniti, di cui la California fa parte come stato federato.

In California hanno sede molte delle principali aziende tecnologiche del mondo, fra cui Apple, Meta (che possiede Facebook e Instagram) e Google.

L’Italia ha un PIL di circa 2mila miliardi di euro, l’ottavo più grande al mondo (contando solo gli stati indipendenti, quindi non la California). Il paese con il più piccolo PIL al mondo è Tuvalu, un minuscolo stato dell’Oceania con poco più di 10mila abitanti.

Redazione il Post

Lo Stato sta salvando i grandi magazzini Coin

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Un negozio Coin (Fisascat Cisl)

Attraverso la società Invitalia, che ha messo a disposizione 10 milioni di euro per evitare molti licenziamenti

Invitalia, società controllata dal ministero dell’Economia, ha annunciato un investimento da 10 milioni di euro per salvare dalla chiusura i grandi magazzini Coin ed evitare il licenziamento di 1.390 dipendenti che lavorano nei 34 punti vendita diretti, presenti soprattutto al Nord. Con questa operazione Invitalia avrà il 30,1 per cento del capitale della società veneta, fondata oltre 100 anni fa da Vittorio Coin e ora in gravi difficoltà economiche.

Nel 2024 Coin ha ottenuto ricavi per 280 milioni di euro e debiti per 240 milioni che negli ultimi mesi ha negoziato con i fornitori: sono stati fatti 330 accordi per la gestione di circa il 60 per cento dei debiti. Gli accordi servono soprattutto a prendere tempo con l’obiettivo di rendere più stabili i conti, riorganizzare i punti vendita e trovare un equilibrio tra spese e ricavi. L’ingresso di una società pubblica come Invitalia serve proprio da garanzia nei confronti dei creditori, rassicurati dalla presenza dello Stato nella società. Ai 10 milioni di euro messi da Invitalia si aggiungono poi altri 21,2 milioni provenienti da nuovi investitori, Sagitta sgr e MIA sgr, e dagli attuali azionisti.

Gli amministratori di Coin avevano già annunciato la chiusura degli otto negozi meno redditizi: quattro a Roma, uno a Latina, uno a San Donà di Piave in Veneto e altri due a Milano e Bologna. Era già stato trovato un accordo con i sindacati per spostare i dipendenti dei negozi in altri negozi o in altri settori della società, evitando i licenziamenti. In questo modo è stata evitata anche la cassa integrazione.

Invitalia ha investito 10 milioni di euro attraverso il fondo salvaguardia imprese, aperto nel 2020 durante la pandemia proprio per comprare partecipazioni di società in difficoltà economiche. Il fondo permette di fare investimenti diretti nelle società a patto che la partecipazione sia di minoranza e che l’intervento non superi i 30 milioni di euro. Ma devono esserci anche altre condizioni, per esempio l’ingresso dello Stato deve essere accompagnato da investimenti privati indipendenti oppure da un aumento di capitale di almeno il 50 per cento dei soci già presenti in società.

Già negli accordi per l’investimento iniziale devono essere stabilite le condizioni dell’uscita di Invitalia dalla società al massimo dopo cinque anni, per garantire che l’intervento pubblico sia solo temporaneo, riservato al periodo di crisi economica.

Redazione Il Post

San Benedetto del Tronto nella memoria di scrittori, viaggiatori e poeti

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Dalla rete associativa Us Acli

SAN BENEDETTO DEL TRONTO  – Domenica 27 aprile, con partenza davanti al Municipio e alla Biblioteca comunale “Lesca”, in Viale De Gasperi 124 alle 9,30, si svolgerà l’iniziativa “San Benedetto del Tronto nella memoria di scrittori, viaggiatori e poeti – Camminata letteraria”.

Si tratta di una iniziativa organizzata da ASD Obiettivo Benessere Aps, col patrocinio e il contributo del Consiglio Regionale – Assemblea legislativa delle Marche e del Comune di San Benedetto del Tronto, con la collaborazione della Biblioteca Comunale Lesca.

L’iniziativa racconterà come sono è stata narrata la città di San Benedetto del Tronto attraverso la memoria di scrittori, viaggiatori e poeti.

La partecipazione, a quello che è un vero e proprio evento culturale diretto da una guida turistica abilitata, è gratuita, ma occorre effettuare la prenotazione con un messaggio al numero 3939365509, entro il 24 Aprile, indicando il proprio nome e cognome e la data della manifestazione.

Viene garantito il Servizio di interpretariato della Lingua Italiana dei Segni al fine di far partecipare all’evento persone sorde.
 

Si consiglia di indossare abbigliamento e calzature comode, ma anche di portare una bottiglietta d’acqua.

Il percorso cittadino, adatto a persone di ogni età, che sarà attraversato, toccherà vari punti di San Benedetto del Tronto.

In ognuno di essi ci sarà la possibilità di conoscere meglio la città rivierasca, attraverso la lettura di quanto contenuto in varie pubblicazioni.

27042025

COMUNICATO STAMPA CAMMINATA LETTERARIA 27 aprile 2025