La donna bionica che si impianta i chip sotto pelle: lo faccio per i disabili

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Winter Mraz mentre usa uno dei sensori situati sotto i polpastrelli

Frontiere umane

La sua avventura da donna «bionica» non è iniziata per divertimento o per volontà di stupire il mondo, ma in seguito a un grave incidente che l’ha portata a intuire la potenzialità degli arti stampati in 3D e ancor più dei chip elettronici impiantati sotto pelle, in grado di aumentare la connettività dell’essere umano e in particolare dei disabili.

La storia di Winter Mraz, 31 anni, una ragazza americana che è ingegnere elettronico e che vive in Inghilterra, a Liverpool, è una storia di coraggio e di sperimentazione personale, finalizzata anche al bene degli altri. Winter Mraz ha iniziato a esplorare le possibilità di divenire in parte «bionica» dopo aver subìto un gravissimo incidente d’auto negli Stati Uniti che l’ha portata vicino alla morte e che le ha fratturato la colonna vertebrale, le caviglie e le ginocchia.

Le chiavi di casa con un gesto

Winter, che lavora come ingegnere elettronico nella città dei Beatles, ha rivelato di essersi sottoposta a così tanti interventi e impianti – a seguito dell’incidente – che ha deciso di «portare il suo corpo a un livello successivo: una delle mie rotule è stampata in 3D, perchè non andare oltre?», ha raccontato alla trasmissione televisiva Good Morning Britain. A convincerla a tentare questa strada anche i dolori e le limitazioni nei movimenti che le sono stati imposti dai gravi esiti delle fratture multiple.

Dopo anni di interventi chirurgici, Winter ha quindi deciso di «investire» in quegli impianti che avrebbero eliminato alcune delle preoccupazioni della sua vita quotidiana. Si è fatta inserire sotto pelle un microchip grazie al quale con la mano sinistra apre la porta di casa. Un «device» simile alle schede di sicurezza presenti in alcuni luoghi di lavoro. Ha poi voluto un secondo microchip nella mano destra, nel quale è memorizzata una versione elettronica del suo biglietto da visita, che così Winter può inviare facilmente agli smartphone delle persone che incontra la sua business card. Winter Mraz ha anche dei sensori magnetici nella punta di un dito, che le permettono di percepire i campi elettromagnetici vicini alla sua persona. Se avvicina il dito a una calamita subito il chip si attiva. Ma grazie al sensore riesce a fare molto di più: durante la trasmissione televisiva Good Morning Britain ha usato il chip per aprire il sito Web ITV .

Led luminosi nelle braccia

Ai conduttori televisi la Winter ha dichiarato: «I miei impianti di microchip sono proattivi, non solo reattivi. Invece di aspettare che viva una limitazione o che mi succeda qualcosa di negativo e poi risolvere il problema, ora posso liberarmi di alcune delle preoccupazioni derivanti dalla mia difficoltà di movimento. Tipo: “ho dimenticato le chiavi di casa?” Non posso dimenticarle, perché sono nella mia mano». Winter ha anche dei sensori a led lampeggianti impiantati negli avambracci: si illuminano se avvicinati a una fonte magnetica. Alla BBC ha dichiarato che se li è fatti sentire «perché sono scintillanti e io sono come una gazza. Mi piacciono le cose che si illuminano», facendo riferimento alla gazza ladra, l’uccello (celebrato anche da Gioacchino Rossini) dal piumaggio lucente bianco e nero con riflessi che, a seconda della luce, possono essere verdi, blu o grigio metallico. Va precisato che in questo ,come in altri i casi, i microchip inseriti sotto pelle sono di solito rimuovibili.

Il movimento dei transumanisti e la causa dei disabili

Winter Mraz fa parte di quel movimento di persone che si definiscono «transumanisti», termine ben diverso da transumanoidi, a sottolineare l’approccio umanista nell’uso della tecnologia. Si tratta di pionieri che credono in un futuro in cui tutti gli esseri umani saranno «connessi» con le macchine al fine di renderle (e rendersi) più veloci e più intelligenti. Gli esperti del settore sostengono che l’inserimento dei microchip sotto pelle potrebbe ridurre le malattie e attenuare le disabilità. Winter Mraz ha affermato in merito: «Affermare che le persone non devono mutare il proprio corpo è una forma di discriminazione nei confronti delle persone diversamente abili; così come, più in generale, il presupporre che tutte le persone abbiano un corpo abile. Le persone con disabilità non hanno la scelta della propria qualità di vita: sono altri che la fanno per noi». Come dire: disabili, ribellatevi alla condizione in cui siete e se un chip può migliorare la vostra vita fatevelo impiantare.

https://www.corriere.it/

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