Torino, disabile parcheggia sulla pista per ciclisti: i vandali gli danneggiano l’auto

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In corso Lecce . L’uomo soffre di sclerosi multipla: “Qui fino a qualche settimana c’era il posto per me”. Il Comune: troveremo una soluzione

di CARLOTTA ROCCI

La fiancata dell’auto di Mario di Lillo, 50 anni, è piena di righe, e sul finestrino ci sono i segni di decine di sputi. “Me l’hanno vandalizzata i ciclisti – spiega – perché era parcheggiata sulla pista ciclabile di corso Lecce. Io non li ho visti, ma me lo hanno raccontato alcuni testimoni”.
L’auto questa mattina era in divieto, è vero, perché sulla pista ciclabile non si può parcheggiare, ma fino alla settimana scorsa in corso Lecce, all’altezza del civico 112, attaccato al marciapiede c’era il parcheggio per disabili che il Comune aveva assegnato a Di Lillo, affetto da sclerosi multipla e disabile al 100 per cento.

La nuova segnaletica, decisa dall’assessorato ai Traporti, ha spostato quel parcheggio due metri più in là, verso il centro della carreggiata per far passare la pista ciclabile accostata al marciapiede. “Lo so che non avrei dovuto parcheggiare lì ma per me quei due metri in più sono una barriera che a volte diventa insormontabile. Ho già scritto anche all’assessore Maria Lapietra per segnalare il problema”, racconta Mario che per anni ha lavorato alla ragioneria territoriale dello stato fino a quando non gli è stata concessa la pensione anticipata in virtù della legge 104.

“Volevano sospendermi anche la patente, ma io ho fatto modificare la mia macchina e ora la comando soltanto con le mani e per dimostrare di saperla guidare ho ridato l’esame pratico di guida”. Di Lillo ha tutte le carte in regola per guidare ma ora teme di non usare più la macchina spesso come prima. “Lo so che sembra assurdo sentirsi prigioniero in casa per due metri di asfalto ma bisogna capire che il caldo umido di questi giorni a me toglie tutte le forze con le terapie che faccio e nei momenti più acuti della malattia fare un centimetro in più per me è faticoso come se fosse un chilometro – spiega – Ci sono stati giorni in cui ho dovuto chiedere aiuto ai vicini per salire le scale dell’ingresso del mio condomino”. Per questo oggi l’uomo ha deciso di lasciare la sua macchina accostata la marciapiede sapendo di violare il codice della strada e il diritto dei ciclisti. “E’ stata l’unica volta che ho parcheggiato lì da quando è cambiata la segnaletica – precisa – Mi sembra assurdo che il Comune costringa due categorie, ciclisti e disabili, a litigare e ne tuteli una a scapito dell’altra. Questo pomeriggio comunque, temendo altri atti vandalici e che la municipale potesse farmela rimuovere, sono andato a spostarla”.

La nuova posizione del parcheggio non è comoda nemmeno quando il tempo è più mite: “Io mi muovo con le stampelle e ho bisogno che la portiera sia completamente aperta per salire e scendere dall’auto ma con il parcheggio in mezzo alla strada, vicino a dove passano le macchine in movimento, è molto più rischioso”. Di Lillo ha segnalato la sua situazione al Comune quattro giorni fa, “ma nessuno mi ha risposto”. Del suo caso si stanno occupando anche i cittadini del comitato spontaneo Parella Sud-Ovest.
Dal Comune interviene la vicesindaca Sonia Schellino: “Senza ombra di dubbio è da stigmatizzare il comportamento di chi si è permesso di sporcare e danneggiare quell’auto, anche se non era parcheggiata correttamente. Sono certa che, insieme al disability manager e agli uffici tecnici, saranno prese in esame le difficoltà evidenziate dal cittadino con disabilità e valutata la possibilità di adottare soluzioni che consentano di superare le criticità segnalate”

https://torino.repubblica.it

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