Speranza: “Ingresso vietato a chi è stato nel Paese negli ultimi 14 giorni”. Con 350mila nuovi casi in un giorno è record di contagi, e si teme che i morti siano dieci volte più dei duemila al giorno ufficiali. La Casa Bianca: vertici ai missimi livelli per definire come aiutare

Gli Stati Uniti sono “estremamente preoccupati” per il grande aumento dei casi di coronavirus in India: la Casa Bianca ha annunciato che offriranno ulteriore sostegno al governo indiano e agli operatori sanitari per combattere la pandemia: “Sono in corso riunioni ad alti livelli e prevediamo di fornire rapidamente ulteriore supporto al governo e agli operatori sanitari indiani mentre combattono quest’ultima grave epidemia. Avremo altre notizie da condividere molto presto”, ha detto la portavoce.

La situazione sanitaria in India è così delicata, e la variante indiana è temuta al punto che oggi è intervenuto anche il ministro della Salute Roberto Speranza, bloccando gli arrivi dal subcontinente: “Ho firmato una nuova ordinanza che vieta l’ingresso in Italia a chi negli ultimi 14 giorni è stato in India. I residenti in Italia potranno rientrare con tampone in partenza e all’arrivo e con obbligo di quarantena. Chiunque sia stato in India negli ultimi 14 giorni e si trovi già nel nostro Paese è tenuto a sottoporsi a tampone contattando i dipartimenti di prevenzione. I nostri scienziati sono al lavoro per studiare la nuova variante indiana. Non possiamo abbassare la guardia”.

Washington intanto è sotto crescente pressione per fare di più per aiutare l’India, la più grande democrazia del mondo e un alleato strategico negli sforzi del presidente Joe Biden per contrastare la Cina. Il Paese è alle prese con un aumento record di infezioni da coronavirus. La Camera di commercio degli Stati Uniti ha invitato venerdì l’amministrazione Biden a utilizzare milioni di dosi immagazzinate del vaccino Astrazeneca per spedirle in India, Brasile e altri Paesi duramente colpiti.

Il governo indiano ha dispiegato aerei e treni militari per portare a Delhi l’ossigeno di cui ha urgente necessità, prendendolo da altre parti del Paese e da Paesi stranieri tra cui Singapore. Il numero di casi in India è aumentato ieri di 349.691, per un totale di 16,96 milioni di casi con 192.311 morti, ha detto il ministero della Salute.

Con 1,3 miliardi di abitanti, l’India è sull’orlo di una catastrofe umanitaria, ha ammonito Ashish Jha, decano della Brown University School of Public Health, in un editoriale pubblicato sabato sul Washington Post in cui ha rivelato che sebbene per i dati ufficiali muoiano circa duemila persone ogni giorno in India, la maggior parte degli esperti stima che il numero reale sia da cinque a 10 volte più elevato.

Funzionari di entrambi i Paesi sono impegnati a vari livelli per garantire una fornitura regolare di componenti dalle società statunitensi per produrre vaccini Covid-19 in India, riferisce l’ambasciata indiana a Washington secondo cui è importante lavorare insieme per superare i colli di bottiglia nelle catene di approvvigionamento medico e accelerare gli sforzi di vaccinazione in corso.

Jha ha invitato Washington a inviare all’India ossigeno, kit per test in eccesso e dispositivi di protezione individuale di alta qualità, comprese maschere per il viso e medicinali per il trattamento dei pazienti, inclusi sedativi e Remdesivir. Jha ha anche esortato l’amministrazione Biden a condividere i vaccini in eccesso con l’India e altri Paesi in crisi, citando circa 30 milioni di dosi inutilizzate del vaccino AstraZeneca che è in uso altrove, ma non è stato autorizzato dai regolatori statunitensi.

Washington dovrebbe inoltre revocare i controlli sulle esportazioni di materie prime previsti dal Defence Production Act e al relativo embargo sull’esportazione imposto a febbraio, ha scritto Jha.La portavoce della Casa Bianca, Jen Psaki, ha reso noto venerdì che i funzionari statunitensi e indiani stavano lavorando insieme per affrontare la crisi, senza però entrare nel merito e aggiungendo che gli Stati Uniti hanno già fornito all’India circa 1,4 miliardi di dollari in assistenza sanitaria, forniture di soccorso di emergenza, formazione in caso di pandemia per funzionari sanitari locali e statali indiani e ventilatori.

 

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