Da oggi le persone sorde potranno allertare il Suem 118 con un messaggio

Il progetto permette di superare le barriere comunicative legate alla telefonata

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Innovativo progetto per dare ai sordi la possibilità di chiedere soccorso al Suem 118 attraverso un sistema di messaggistica.

L’iniziativa è frutto della collaborazione tra l’Ente Nazionali Sordi (E.N.S.), sezione di Treviso e il SUEM 118 Treviso. “Il progetto – spiega Marialuisa Ferramosca, primario del Suem – nasce dalla volontà di superare le difficoltà che i sordi hanno nella comunicazione verbale, che riveste un ruolo fondamentale nella gestione sia dell’intervista telefonica che dell’intervento: l’operatore del 118, infatti, nelle chiamate “abituali” attraverso una sequenza di domande valuta la richiesta di soccorso, attribuisce la priorità dell’intervento ed attiva i mezzi di soccorso”.

Operatori 118

Grazie al progetto la persona non udente potrà contattare la Centrale Operativa 118 attraverso un numero telefonico dedicato, collegato con il tablet del Suem nel quale sono installate due applicazioni di messaggistica: WhatsApp e Telegram. Nelle rubriche delle due applicazioni sono inseriti i dati anagrafici dei sordi iscritti ad E.N.S., forniti dall’associazione stessa. L’utente, riconosciuto dal sistema, in caso di necessità potrà fornire al 118, tramite messaggistica, tutte le informazioni utili circa il tipo di richiesta, il luogo dell’emergenza, il tipo di problematica, etc.

L’operatore che riceve il messaggio, risponderà sulla stessa App e potrà chiedere ulteriori informazioni all’utente che potrà inviarle anche mediante foto o video. Se un utente con deficit uditivo-sensoriale desidera usufruire del servizio può contattare l’Ente Nazionale Sordi – Provincia di Treviso inviando una mail a treviso@ens.it o visitando il sito https://treviso.ens.it . “Trovo che questo sistema di comunicazione vada nell’ottica di adeguare il sistema di emergenza urgenza sanitaria all’esigenza del chiamante anche quando le barriere comunicativo-linguistiche sono rappresentate da una disabilità o da un deficit che ne precluda la comunicazione verbale – afferma il direttore generale Ulss 2, Francesco Benazzi -. Plaudo alla collaborazione tra il mondo del volontariato e i nostri servizi che anche in questo caso hanno favorito la realizzazione di un progetto di umanizzazione”.

 

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