Google, la nuova funzionalità dell’app in soccorso dei disabili anche in italiano

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Look to Speak. Si chiama così un app che da un anno a questa parte sta facendo parlare di sé e del suo fine altamente ammirevole, di utilità per le comunità con vari tipi di disabilità temporanee, permanenti o situazionali, che consente alle persone di usare gli occhi per selezionare frasi pre-scritte e farle pronunciare ad alta voce.

di Antonino Gallo

La storia di Sarah Ezekiel ha fatto il giro del mondo: all’artista è stata diagnosticata una malattia del motoneurone nel 2000, una delle milioni di persone in tutto il mondo che vivono con disabilità motorie e del linguaggio. Nel 2020, insieme al suo logopedista Richard Cave, ha incontrato un piccolo gruppo di Google per esplorare come l’apprendimento automatico su dispositivi più piccoli potrebbe rendere la tecnologia di comunicazione visiva più accessibile a più persone.

L’applicazione si basa su algoritmi di apprendimento automatico che tracciano i movimenti oculari di una persona, utilizzando la fotocamera frontale. La sua interfaccia essenziale è composta da due righe di frasi e parole di uso frequente che possono essere selezionate e ristrette guardando a sinistra ea destra. Una volta individuata una frase o una parola, questa viene selezionata e pronunciata ad alta voce dal telefono. È anche possibile personalizzare l’app con vocaboli e termini aggiuntivi e anche la sensibilità dello sguardo può essere regolata.

Il vantaggio della soluzione di Google: tanto accessibile quanto economica

Google, azienda statunitense che offre servizi online, con quartier generale a Mountain View in California, nel cosiddetto Googleplex (Adobe Stock)
Google, azienda statunitense che offre servizi online, con quartier generale in California, nel cosiddetto Googleplex (Adobe Stock)

Naturalmente, l’app non sostituisce le macchine assistive più avanzate che consentono alle persone con disabilità fisiche di comunicare ciò che vogliono. Ma la soluzione di Google ha il vantaggio di poter vivere su uno smartphone iperportatile, fornendo una soluzione immediatamente accessibile e molto più economica su cui il personale infermieristico e gli operatori sanitari possono ricorrere se altre soluzioni non sono immediatamente disponibili.

Lo scorso 17 novembre è stato lanciato un aggiornamento interessante per Look to Speak, disponibile, è stato aggiunto il supporto per le seguenti lingue: arabo (arabo standard moderno), bengalese, tedesco, spagnolo (Spagna), spagnolo (LatAm), francese, hindi, indonesiano, giapponese, coreano, marathi, portoghese, tamil, telugu, urdu, vietnamita. E, dulcis in fundo, anche l’italiano. Grazie alle nuove lingue supportate, molte più persone in tutto il mondo avranno un modo più semplice di comunicare con i propri cari e il personale di assistenza.

Look to Speak è un’app per Android che rientra in quegli “Esperimenti con Google” ben riusciti: almeno così dicono i feedback di un’applicazione da 4,7 stellette (su cinque) e centinaia di recensioni positive. Una fra tutte per intenderci: “Una volta che ho regolato le impostazioni di ricerca – si legge – ha funzionato molto bene. All’inizio un po’ di affaticamento degli occhi, ma molto meglio dopo aver apportato tali regolazioni e aver trovato la distanza corretta”.

 

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