D.Stasera alle 21.10 su Rai Movie andrà in onda il film di Todd Haynes, presentato in anteprima a Cannes nel 2017. Julianne Moore interpreta il ruolo principale come musa storica del regista.

Il film è ambientato a New York, sebbene in due epoche diverse, ed è un tributo alla magia del cinema, ma soprattutto, alle incredibili capacità dei bambini. Attraverso il potere dei sogni e dell’immaginazione, in grado di superare gli ostacoli (e le disabilità).

La stanza delle meraviglie: la trama del film

Ebbene (Okes Fegley) e Rose (Millicent Simmonds), due bambini sordomuti di epoche diverse che segretamente desiderano una vita migliore, sono i protagonisti del film. Ben è un minnesotano degli anni ’70 a cui manca suo padre. Rose, invece, vive nel New Jersey della fine del XX secolo e fantastica di incontrare l’attrice Lillian Mayhew (Julianne Moore), di cui tiene un diario.

Le loro storie corrono parallele e sono legate da un legame misterioso purché una serie di coincidenze li porti a New York, città che rappresenta una nuova vita per entrambi.

Rose infatti si reca a Manhattan nella speranza di incontrare Lillian, mentre Well si reca in città cinquant’anni dopo – e dopo la morte dell’amata madre (Michelle Williams) – per conoscere finalmente la verità su suo padre.

I due bambini avranno una fantastica avventura a New York, ma sarà irta di pericoli.

Potranno realizzare i loro sogni e trovare il loro posto nel mondo, nonostante la loro incapacità di comunicare con gli altri. Incontro, per magia, all’interno della famosa Sala delle Meraviglie del Museo di Storia Naturale, che fa da titolo al film

Diversità e magia del cinema

La stanza delle meraviglie è una fiaba sospesa tra due epoche lontane ma in strettissimo rapporto con la contemporaneità, adattata dall’omonimo graphic novel di Brian Selznick – lo stesso autore di Hugo Cabret, adattato per lo schermo da Martin Scorsese – a partire da il materiale di partenza.

Questa è una caratteristica della filmografia di Todd Haynes che ha frequentato

Il regista di Velvet Goldmine si diverte a guardare indietro alla storia attraverso la lente della modernità e, in questo caso, esplora non solo l’America degli anni ’20, ma anche il magico e complesso mondo dell’infanzia attraverso una storia affascinante e unica.

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Scena da “La stanza delle meraviglie” con Cory Michael Smith, Oakes Fegley e Julienne Moore. (Sezione 1) Distribuzione

Utilizzando una tavolozza di colori che si alterna tra bianco e nero, Haynes caratterizza l’universo dei suoi piccoli protagonisti utilizzando una tavolozza di colori bidecennale che viene meticolosamente ricostruita.

Se il mondo di Ben è pieno di colori vivaci e quello di David Bowie è muto, quello di Rose è muto e scandito dalla grana del film.

Il regista è in grado di mettere in scena la sua personale Time Machine nonostante il contrasto schematico. Da Carol a I Am Not Here, rivive le sue prime esperienze cinematografiche.

Di conseguenza, il lungometraggio diventa un inno alla diversità e al superamento della solitudine attraverso l’amore e l’amicizia, nonché un atto di amore incondizionato verso la Settima Arte. Anche se è evidente l’evidente mancanza di familiarità del regista con certi temi dell’infanzia.

Lungi dall’essere spielbergiano, Haynes non è in grado di approfondire il complesso mondo dei bambini, lasciando alcuni aspetti inesplorati. Le disabilità dei due bambini vengono usate come esempio dai loro coetanei.

Compensa la sua mancanza di talento visivo consentendo al film di mantenere la magia del lavoro grafico di Selznick, compensando così la sovrabbondanza di approssimazioni del film.

Julienne Moore e Tood Haynes hanno una grande chimica.

Il regista e la sua musa hanno stretto un’amicizia all’inizio degli anni ’90, quando entrambi hanno fatto le loro prime apparizioni pubbliche. L’ha vista oggi in America di Robert Altman e la conosce da lontano. Nonostante sia uno sceneggiatore che sta lavorando al suo secondo film, lei accetta di leggere la sceneggiatura di Safe, il film che lo ha reso pubblico per la prima volta nel 1995.

“Dopo aver letto la mia sceneggiatura, sapeva esattamente come immergersi nel personaggio”, ha spiegato Todd. “Da allora, abbiamo stabilito una relazione che ha segnato la mia carriera, e forse anche la sua, e ho scritto Away from Heaven appositamente per lei.”

Julienne Moore e Todd Haynes sul tappeto rosso a Cannes per “The Room of Wonders”. (Immagine: Getty)

È la collaborazione che fa di entrambe le star di prima grandezza in Away from Heaven, un mélo del 2002 ambientato negli anni ’50 e ispirato al cinema di Douglas Sirk. Julienne è candidata all’Academy Award. Todd e Julienne si riuniranno altre due volte negli anni successivi per lavorare insieme.

Non sono qui e precisamente in La stanza delle meraviglie, il film biografico originale di Bob Dylan

Maggio Dicembre è il nome di un nuovo progetto di coppia a cui stanno lavorando per il 2023. Natalie Portman si unirà a Julienne al suo fianco.

 

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