Serve materiale elastico e tnt (tessuto non tessuto) per continuare la produzione delle 44 sarte bergamasche, che pochi giorni dopo lo scoppio dell’epidemia, si sono messe al lavoro per confezionare mascherine da distribuire gratuitamente soprattutto a chi ne ha più bisogno. Sono di cotone, mentre l’interno è di tnt, tessuto non tessuto e sono lavabili. L’iniziativa nata da un’idea di Francesca Bolognini si è subito allargata attraverso il passaparola, tanto da «sfornare» sino ad oggi oltre 5mila mascherine.

Pubblichiamo volentieri il loro appello sperando che qualche produttore tessile le possa aiutare.

«Faccio parte del gruppo nato da Francesca Bolognini. A quella data eravamo solo 18, adesso siamo 44, sarte o improvvisate sarte, ma tutte con tanta voglia di fare. Le mascherine, come sapete, vengono donate a chi ne è sprovvisto, ai volontari, protezione civile e a chiunque le chieda. Ora le stiamo facendo per i sordomuti in modo che abbiano la possibilità di leggere il labiale. Quelle normali sono costituite da due strati di tessuto in cotone con all’interno il tnt. Ad oggi ne abbiamo prodotte e distribuite più di 5000.

Purtroppo però stiamo finendo i materialisoprattutto elastici e, ancora peggio, il tntSe non riusciamo a recuperarlo, questo aiuto verrà meno, perché non riusciremo più a cucire»

Per informazioni e contatti chiamate Giuseppina Piazzalunga al numero 324-7977783 o all’indirizzo mail: piazzapinu@gmail.com

 

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