Coronavirus, l’impegno dell’Istituto dei sordi di Torino

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Anche l’Istituto dei Sordi di Torino scende in campo per combattere il Coronavirus. E lo fa fornendo un utile strumento di intrattenimento per le famiglie che in ottemperanza con il decreto hanno scelto di restare a casa.

«Oggi ci ritroviamo a vivere una situazione di emergenza, dove tutti siamo chiamati a fare la nostra parte, consapevoli che l’azione di uno si ripercuote sulla salute degli altri – spiega Giuseppe Boano – Nel rispetto delle direttive che ci vengono chieste dal Governo, l’Istituto vuole poter dare il proprio contributo, cercare di contribuire positivamente nel modo che è consentito».

Per questo saranno a disposizione sui canali social dell’Istituto dei Sordi storie e materiale educativo rivolti a bambini, ragazzi e famiglie in tre lingue: italiano, inglese e Lis. «Da giorni gli educatori, gli insegnanti, i coordinatori, tutto il personale educativo dell’Istituto si è messo in prima linea per creare materiale didattico ed educativo rivolto a tutti, bambini e ragazzi, accessibile e visionabile tramite i canali social dell’Istituto dei sordi di Torino, sperando che il nostro lavoro, possa dare un contributo positivo in questi giorni», aggiunge Boano.

Un’occasione per mostrare quello che è il lavoro quotidiano del personale dell’Istituto dei Sordi di Torino, di via San Pancrazio a Pianezza, uno tra i più antichi enti che si occupa di formazione e istruzione a beneficio delle persone sorde (dalla scuola dell’infanzia all’università) e presente su tutto il territorio regionale. Infatti Boano osserva come «l’Istituto eroga diversi servizi tra cui quelli di educativa territoriale, educativa scolastica, servizi di interpretariato in lingua dei segni italiana, laboratori socio riabilitativi, gruppo appartamento, convivenza guidata, corsi di formazione, corsi dei segni italiana per udenti appassionati e interessati, corsi di lingua italiana per sordi stranieri, housing sociale, inserimenti lavorativi, servizio di logopedia e al suo interno vi è una scuola materna paritaria aperta a tutti i bambini, questo come segno di integrazione per non creare quelle barriere che a volte, a causa della non conoscenza, in età adulta rischiano di crescere». 

Un’educazione che parte fin da piccoli grazie a insegnanti che «svolgono le attività didattiche in italiano, con la lingua dei segni italiana e in inglese, gestendo questo patrimonio culturale in modo armonioso ed educativo. Grazie a educatori specializzati, le azioni educative vengono portate avanti attraverso una progettazione condivisa in accordo con le famiglie, i servizi sociali, enti comunali e scuola, proprio perché l’intento è quello di offrire strumenti per una adeguata formazione e crescita». 

Insomma, un impegno per la comunità in un momento difficile come quello che Torino e l’Italia stanno vivendo in queste ore da parte di chi ha le spalle larghe: «Con i suoi oltre duecento anni di storia, l’Istituto ha saputo affrontare e superare ostacoli che purtroppo la storia ha messo tutti a dura prova, riuscendo a non tirarsi mai indietro, cercando di reagire attraverso azioni rivolte non solo ai propri ragazzi, ma offrendo il proprio contributo condividendo strumenti e metodologie opportune al fine superare le criticità», conclude Boano.

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di MP Iscriviti gratuitamente ⤹