“Io Kitchen”, la cucina che aiuta i disabili

0
774 Numero visite

Si chiama Io Kitchen e sembra il nome di un giocattolo per bambini, invece è una cucina pensata per i disabili presentata al “Maker Faire” di Roma.

domenico di sanzo – roma

Gli ideatori di questo tavolo che ruota su se stesso, dotato di tutto ciò che è necessario per preparare un pasto, dal lavandino al piano cottura, sono due giovani toscani di Firenze, Andrea Bruni e Valerio Monticelli. «Non è l’operatore che si muove e la cucina sta ferma, ma è il contrario, è la cucina a muoversi», dice Andrea Bruni. Io kitchen si muove attraverso un’applicazione con comando vocale, ed è utilizzabile sia da un disabile che da un normodotato, che di solito vive con la persona affetta da disabilità.

gbupb1ea1208-kjkf-u10901210556808dad-1024x576lastampa_it

FOTOGALLERY: GUARDA LE INVENZIONI PIU’ CURIOSE

 

L’idea, la prima in Italia, nasce dalla tesi di Laura di Valerio Monticelli, il socio di Andrea. Dice Andrea Bruni: «Noi abbiamo proposto la nostra idea ai più grandi produttori di cucine a livello italiano, soltanto Electrolux ci ha dato un feedback positivo». La distribuzione da parte di questa azienda si è poi stoppata per problemi di soldi: «Loro erano interessati a distribuire il prodotto solo se io e il mio socio ci fossimo accollati il costo di prototipazione dell’oggetto, preventivato in 22.500 euro, che era una cifra fuori dal nostro budget». La cucina per disabili Andrea e Valerio stanno provando a distribuirla attraverso la “maker economy”, quindi con la collaborazione tra artigiani che realizzano il blocco di movimentazione e poi si servono di altri artigiani per completare le attrezzature che servono per la cucina. «Gli ordini già ci sono – spiega Andrea Bruni – ma siamo alla Maker Faire anche per avere l’opportunità di conoscere possibili investitori e per vedere se riusciamo a fare il salto di scala, dall’artigianato al prodotto industriale». Infine confessa: «All’inizio noi proponevamo questo prodotto solo per la nicchia di mercato riferita ai disabili, però ricevevamo pochissime attenzioni, è andata meglio quando abbiamo cominciato a dare una connotazione più neutra alla nostra cucina, anche per normodotati».

http://www.lastampa.it

 

Notizie nella posta

Riceverai nella tua posta tutti gli aggiornamenti sul mondo
di MP Iscriviti gratuitamente ⤹