William Maillis, bambino prodigio, a 9 anni anni frequenta il college e vuole diventare astrofisico “per dimostrare che Dio esiste”

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Di Silvia Renda – William Maillis sembra un bambino come tanti. Sorriso spigliato, occhiali da primo della classe, una passione particolare per i videogiochi: nulla di fuori dal comune, non fosse che qualche mese fa si è diplomato alle scuole superiori e adesso, a soli 9 anni, ha incominciato a frequentare il college.

william-maillis-05-435Il bambino prodigio di Pennsylvania sin da piccolissimo ha lanciato ai genitori segnali della sua genialità. A 6 mesi era in grado d’identificare i numeri con precisione, a 7 pronunciava frasi complete, a 21 sapeva fare la moltiplicazione. A 2 anni leggeva e scriveva, a 4 studiava algebra, il linguaggio dei segni e il greco. A 5 anni ha incominciato a dedicarsi alla geometria, alla trigonometria a 7.

Un’escalation scolastica che qualche mese fa è stata consacrata con toga e tocco, quando alla cerimonia del diploma il piccolo William scompariva tra i compagni adolescenti. Ma a lui non preoccupa essere il più giovane studente della classe, l’unico che non prende appunti perché in grado di ricordare tutto alla perfezione, e con entusiasmo sta affrontando la nuova sfida del college, con l’obiettivo di diventare astrofisico.

Vuole dimostrare a tutti che Dio esiste, perché solo una forza esterna potrebbe essere in grado di dar vita al cosmo”, spiega il padre Peter, raccontando come il figlio si dedichi quotidianamente a sviluppare una propria teoria sulla creazione dell’universo.

Lui e la moglie Nancy hanno fortemente sostenuto William nel suo percorso, incoraggiandolo e credendo nelle sue potenzialità, anche quando, a 4 anni, non superò il test per accedere alla scuola materna. Convinti che l’errore non stesse nelle risposte del figlio, ma nello schema rigido dell’esame che non comprendeva la sua formidabile intelligenza, i genitori consultarono uno psicologo del college che studia i bambini prodigio e che bollò William come un “genio puro”.

Dunque no, William non è un bambino come tanti e non sta certamente vivendo un’infanzia come tanti. D’altronde con le sue capacità la sua vita era destinata a essere qualcosa in più. I genitori, tuttavia, garantiscono di far tutti gli sforzi necessari per mantenerlo con i piedi per terra, senza però soffocare le sue aspirazioni, ma tentando di veicolarle verso il meglio: “Dio ti ha dato un dono – dico sempre a mio figlio – La cosa peggiore sarebbe non usarlo per migliorare il mondo”.

http://www.huffingtonpost.it/

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