Quest’anno al Festival del Silenzio di Milano – un evento teso a sensibilizzare l’opinione pubblica sulla cultura sorda e sulla lingua dei segni (Lis) – si è visto qualcosa di originale, che potrebbe prendere piede in diverse città.

Si chiama Aperisegno e in sostanza è la possibilità per tutti di approcciarsi a una circostanza informale come può essere quella di un aperitivo usando la lingua dei segni. Il contesto giusto per impararla divertendosi se non la si conosce.

Per rendere più facile la vita ai clienti – tra cui anche persone udenti – con la sperimentazione del linguaggio dei segni, l’ideatore del primo bar gestito da sordi, Alfonso Marrazzo, per agevolare chi è alle prime armi  ha messo a disposizione dei fogli con l’alfabeto manuale e ha affisso dei bigliettini con i segni dei vari cocktail

Alfonso Marrazzo ha fondato, nel 2012, insieme a Sara Longhi, Silvia Celestina Grasso e Francesco Grasso, il bar Senza nome a Bologna. All’ingresso i clienti possono trovare l’”Angolo del cocciuto”: una bacheca con dei post-it su cui sono scritti tutte le alternative del menu.

Accanto poi il menu tradotto in Lis. Si potrà dunque scegliere il sistema più facile per fare un’ordinazione presentando un foglietto ai baristi, oppure cimentarsi in un nuovo modo di esprimersi: scegliere la Lis e aggiudicarsi, quindi, uno sconto al bancone

 

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