Silenzio: ecco cinque ragioni per praticarlo questa estate…

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Il silenzio, una situazione ambientale troppo spesso sottovalutata, porta innumerevoli vantaggi al nostro benessere psicofisico: praticare il silenzio cambia la percezione di noi stessi e di quello che ci circonda portando grandissimi benefici al nostro organismo.

Ecco i 5 motivi per cui praticarlo ogni giorno, svelati da scienziati ed esperti internazionali che hanno preso parte alla prima conferenza internazionale sul silenzio (Icons) organizzata dalla Fondazione Patrizio Paoletti in collaborazione con l’Università Sapienza di Roma e l’Haifa University di Israele. Nel mondo moderno, in cui le persone sono sempre più connesse ed in contatto, sul lavoro e nella vita privata, praticare il silenzio diventa sempre più difficile e i benefici di questo stato che fa parte dell’uomo viene spesso sottovalutato. Le persone a contatto continuo con i rumori tendono a soffrire maggiormente di disturbi collegati al sonno e di problemi cardiaci. Numerosi e recenti studi, hanno fatto emergere i benefici inaspettati che il silenzio porterebbe agli esseri umani. Sull’enorme risorsa che è il silenzio, la Fondazione Patrizio Paoletti ha recentemente organizzato ‘ICONS’ – la prima conferenza internazionale sul silenzio, che ha visto la presenza di oltre 20 scienziati ed esperti internazionali – per parlare del tema nella silenziosa campagna umbra. Ecco le 5 motivazioni, svelate nell’evento ICONS, sul perché praticare il silenzio ogni giorno.

#1 Silenzio: l’arma segreta per una buona memoria. Secondo uno studio, portato avanti da Imke Kirste della Duke University, “due ore di silenzio al giorno solleciterebbero lo sviluppo cellulare nell’ippocampo, la regione del cervello collegata alla formazione della memoria”. Questo vuol dire che se la ricerca andrà avanti, si potrà scoprire un nuovo modo per trattare i pazienti che soffrono di malattie collegate alla regressione cellulare nell’ippocampo, come la depressione o la demenza. Il silenzio aiuta a concentrarsi e rimanendo concentrati la nostra memoria guadagna punti giorno dopo giorno.

#2 Meno ansia grazie al silenzio della meditazione. Adam W. Hanley, ricercatore presso l’Università dello Utah (USA), ha presentato al convegno ICONS alcune ricerche effettuate con tre studi sperimentali volti ad indagare gli effetti della meditazione sul corpo e mente. Il risultato? Alcuni gruppi di persone, in procinto di sottoporsi ad intervento chirurgico, hanno riportato sollievo dal dolore, riduzione del desiderio di farmaci antidolorifici e riduzione dell’ansia.

#3 Un silenzio di… immaginazione. Il silenzio è un grande alleato dell’immaginazione: basti pensare a quando dopo un input sonoro come una canzone, che poi si interrompe improvvisamente, spesso si continui lo stesso a cantarla nella mente. L’apparente mancanza di input, dunque, sembra essere essa stessa un input. La libertà dai rumori permette alla nostra coscienza di crearsi lo spazio giusto per fare le sue cose, per tessere ciò che siamo nel mondo e aiutarci a scoprire dove collocarci.

#4 Fare silenzio… per capire meglio le emozioni degli altri. Durante l’evento ICONS Olga Capirci, ricercatrice dell’Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione del consiglio Nazionale delle ricerche (Cnr) ha presentato uno studio secondo cui l’assenza dei suoni consente alle persone sorde di percepire ed elaborare in modo più profondo le emozioni degli altri. Osservare in silenzio le persone, mettendo da parte l’opportunità di comunicare verbalmente, può aiutarci a comprendere meglio le emozioni che passano dalle espressioni dei volti, spesso influenzate dalle parole.

# 5 Praticare il silenzio per non dimenticare sé stessi. “Rumori esterni e interni ci allontanano dalla conoscenza di noi stessi”, è questo quello che pensa Moshe Bar, professore e neuroscienziato di fama internazionale. “Attraverso la meditazione ed il silenzio è possibile godere delle piccole cose che ci circondano e che molto spesso si danno per scontate”, ha detto l’esperto. Il silenzio ha quindi anche il merito di renderci più presenti a noi stessi e a tutto quello che ci circonda.

La Fondazione Patrizio Paoletti, istituto di ricerca nell’ambito della neuro-psico-pedagogia didattica è impegnata da più di diciannove anni nella ricerca neuroscientifica e psicopedagogica, è specializzata nello sviluppo di tecnologie interiori e modelli pedagogici applicati all’infanzia, alle relazioni d’aiuto ed ai contesti d’emergenza. La Fondazione Paoletti è inoltre un ente morale non profit nato nel 2000 e che è oggi in campo con oltre 20 progetti in 4 continenti. In più di 19 anni di attività ha formato migliaia di operatori del settore educativo, scolastico e sociale e ha svolto ricerca in collaborazione con numerose Università ed enti in tutto il mondo, pubblicando oltre numerosi studi e contributi di ricerca su riviste scientifiche di rilevanza nazionale ed internazionale. (EUGENIA SERMONTI)

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