Ho avuto l’opportunità e l’onore di ascoltare un’appassionante e deciso intervento dell’onorevole Giusy Versace, a commento dei 70 milioni di euro ottenuti perché anche gli studenti disabili possano essere liberi di scegliere la scuola che preferiscono.

Questo tempo di pandemia ha portato alla luce tutte le vergognose discriminazioni che subiscono i cittadini più fragili. Una crisi che ci ha proposto, anzi obbligato a raccogliere il grido delle famiglie. Un’occasione che non abbiamo potuto non cogliere: farci ripetitori di questo grido e porci accanto ai più deboli, agli inascoltati. Per questo abbiamo creato insieme a Suor Anna Monia e il centro studi livatino la rete “SOS DISABILI”, per questo abbiamo spinto e sostenuto insieme agli amici che con noi compongono la rete #LiberiDiEducare l’emendamento per il diritto allo studio degli studenti disabili.

E’ innegabile: la sofferenza che è venuta a galla è tantissima, ma altrettanto innegabile, per me, l’onore di potermi far prossima e servire, come posso, questa fragilità. Laddove oggi vediamo riempirsi di bocca di pari opportunità e di inclusione, constatare le gravi discriminazioni che subiscono questi bambini, questi ragazzi, questi adulti e le loro famiglie, è davvero violento.

“Dobbiamo Resistere per Vincere”

E’ da ieri che mi risuonano le parole dell’onorevole Giusy Versace a commento dell’emendamento “ottenuto” da una straordinaria trasversalità rincorsa, costruita e sostenuta dalla rete liberi di educare di cui ci fregiamo di far parte. La parlamentare, nipote dei famosi Versace, collabora nel mondo nella moda finchè a 28 anni subisce un incidente in macchina gravissimo in cui perde entrambe le gambe. La tragedia che la colpisce non la vede soccombere ma si trasforma, la trasforma in portatrice di Speranza: tra le varie diventa atleta delle paraolimpiadi, fino a sentire l’esigenza di entrare nella politica partitica per  “per dare voce a chi non ha voce! Perché se vedi la morte in faccia e non ha una bella faccia ti impegni per chi non ha voce”.

La Versace cerca, e trova!, un approccio culturale alle questioni che porta in agenda “La cultura – dice -è lo strumento che da tutte le risposte. La cultura è l’arma più potente per vincere l’ignoranza soprattuto nella disabilità!” e ha aggiunto: “ Ci sono tanti ragazzi che si sentono annullati, tante famiglie che pensano di non potercela fare … ma poi si guardano allo specchio e dicono ce l’ho fatta io ! La disabilità non è un peso!”

E ancora: “Difficile non vuol dire impossibile!”

Perché scriverlo a voi? Perché non aspettare un’intervista più strutturata, gia promessa, in cui ci parlerà anche di “Disabili No Limits Onlus “, la sua associazione? Perché le parole di questa donna, innanzittutto, e poi parlamentare sono state per me fonte di grande speranza e mi hanno infuso coraggio nell’impegno che mi sono presa. Coraggio nel momento storico che stiamo attraversando. Che ci vede tutti piegati. Tutti costretti. Tutti, in qualche modo, prigionieri.

Una donna coraggiosa, senza dubbio, e priva di freni, tanto da raccontare senza mezzi termini anche dimensioni della sua vita non comprensibili da tutti, come la Fede. “La fede mi ha salvata”, ha aggiunto nello stesso intervento “Guai guai se io non avessi avuto la fede . Noi non possiamo decidere gli eventi negativi possiamo però decidere come reagire, se combattere o arrenderci, se ridere o se piangere ! Nessuno ha detto che la vita è facile ho perso le gambe che avevo solo 28 anni, ma a Lourdes ho girato la mia domanda. Sono partita con “perché a me … perché io”e  sono tornata con “perché non a me? Cosa ho più degli altri? Il dolore va attraversato e trasformato”.

Questo il mio augurio per me, per voi, per noi per il 2021

Editoriale a cura di Maria Rachele Ruiu e suor Anna Monia Alfieri

 

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