Disabili alla guida, un tavolo per patenti speciali e per la digitalizzazione delle pratiche

Un tavolo nazionale, da unire ad altri regionali, su mobilità sostenibile, patenti speciali e fiscalità dell’auto per le persone con disabilità, trattando anche temi medici e sulla digitalizzazione delle pratiche: questa la proposta scaturita in Friuli Venezia Giulia dove per la prima volta si è tenuto un convegno sulla tematica

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I lavori hanno evidenziato come sia fondamentale mantenere in contatto i vari soggetti interessati, rispondere alle sfide del settore e alleggerire il peso della burocrazia a favore di una facilitazione della mobilità sostenibile e inclusiva.

Il convegno si è tenuto a San Giovanni di Casarsa della Delizia.

Ad organizzarlo l’associazione Laluna insieme a Unasca (Unione Nazionale Autoscuole e Studi di Consulenza Automobilistica)  e Fish (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), presenti con i loro massimi esponenti. Si è partiti dai dati, che vedono 160mila le patenti B speciali attive in Italia (nel corso del 2022 ne sono state concesse 2.400 in tutta italia e 56 in Friuli Venezia Giulia) per poi analizzare lo stato dell’arte del settore e le sue normative, anche le più recenti. Il tutto con un approccio globale, che coinvolge esperti dei trasporti, della fiscalità e medici.

“Da sempre queste realtà – ha spiegato Francesco Osquino, presidente de Laluna e Vice Segretario Nazionale Unasca coordinatore progetto Unascabile –  lavorano per sensibilizzare e aumentare l’autonomia delle persone con disabilità e il tema di agevolare la mobilità di chi ha disabilità motorie, aumentandone così il grado di autonomia. Siamo orgogliosi così di poter dire che, con questo convegno, per la prima volta in regione e probabilmente in Italia, siamo riusciti a coinvolgere personalità di spicco di diversi settori: quello medico, quello dei trasporti, della formazione e delle pratiche amministrative oltre che chi si occupa della fiscalità. È stata l’occasione per fare un quadro aggiornato sul tema della mobilità sostenibile e delle patenti speciali, tappa fondamentale per l’integrazione sociale. Auspichiamo un tavolo nazionale e pure uno regionale che possa poi proseguire nel lavoro di confronto e collaborazione tra i vari soggetti”.

Oltre a Osquino, tra modalità in presenza e online sono intervenuti Vincenzo Falabella, presidente nazionale Fish, Antonio Ridolfi, agevolazioni fiscali e patenti di guida, Emanuele Biasutti direttore IMFR Gervasutta, Laura Cecotti e Paolo Lindaver rispettivamente Neurologa IMFR Gervasutta e psicologo Gervasutta, Clara Zuch medico legale, Mauro Pipan posizione organizzativa patenti della Motorizzazione del Friuli Venezia Giulia, Giuseppe Guarino segretario nazionale studi di consulenza automobilistica Unasca e Salvatore Moretto direttore direzione sviluppo e gestione Pra, fiscalità automobilistica e servizi agli enti territoriali presso Automobile Club d’Italia. Presenti ai lavori anche l’eurodeputata Elena Lizzi, il consigliere regionale Fvg Roberto Novelli e il vicesindaco di Casarsa della Delizia Ermes Spagnol nonché Alberto Volpe segretario Fish Fvg

Vincenzo Falabella, presidente nazionale Fish ha auspicato come si possa favorire una semplificazione di alcune procedure per permettere ad un numero maggiore – quando è possibile – di persone con disabilità di guidare in sicurezza e quindi essere maggiormente autonome, anche in considerazione del fatto che spesso i mezzi pubblici non sono attrezzati per le persone con disabilità e che spesso i posti di lavoro non sono sempre ben collegati dai mezzi pubblici. Infatti, ha sottolineato, spesso avere la patente significa poter lavorare.

Per Antonio Ridolfi per quanto riguarda agevolazioni fiscali e patenti di guida è necessario fare maggiore chiarezza sulle norme per applicare l’esenzione dell’IPT ovvero l’imposta provinciale di trascrizione.

Dal punto di vista di Salvatore Moretto diventa ora fondamentale creare un’interoperabilità tra le banche dati della pubblica amministrazione per agevolare la presentazione dei documenti necessari all’ottenimento delle agevolazioni previste. Non solo: è necessario lavorare ad una migliore digitalizzazione delle procedure a favore delle tutele delle persone con disabilità.

La necessità di creare un tavolo nazionale su queste tematiche è stata evidenziata anche da Giuseppe Guarino il quale ha ricordato i progetti promossi da Unasca sui temi dell’inclusività delle persone con disabilità, con corsi di formazione per le autoscuole e studi di consulenza e, grazie al sito unascabile.it, un elenco di tutte le autoscuole attrezzate con macchine speciali per persone con disabilità.

Per la parte medica, hanno parlato i dottori Emanuele Biasutti, Laura Cecotti e Paolo Lindaver spiegando il modello Vienna test System che viene applicato all’Istituto Gervasutta, eccellenza sanitaria del territorio: si tratta di un modello specifico e accurato per definire la capacità di guida.

La dottoressa Zuch nel suo intervento ha sottolineato come le persone con disabilità non dovrebbero avere maggiori spese per ottenere la patente, come invece, spesso accade.

Di Mauro Pipan la spiegazione circa il funzionamento della motorizzazione e il sottolineare come a volte ci possano essere delle difficoltà nel capire il tipo di adattamenti necessari indicati dalle commissioni per allestire le vetture.

“Il tema dell’inclusività tocca il tema delle patenti sotto diversi punti di vista – ha concluso Osquino -: è stata rilevata da parte del pubblico, oltre a delle criticità sui criteri di selettività applicati al Gervasutta con il modello Vienna anche sulla leggibilità dei quiz per la patente (partendo dal tipo di font fino all’eliminazione di domande con doppia negazione). Da parte dell’Unasca abbiamo già provveduto ad una rilettura in chiave di leggibilità di tutti i test per la patente del ciclomotore ma andrebbe fatta per tutte le patenti, non solo per le persone con disabilità ma anche per chi ha DSA (disturbi specifici dell’apprendimento), ad esempio. Per questo auspichiamo davvero la realizzazione di un tavolo nazionale ma uno anche regionale, dove confrontarsi sulle norme per fare chiarezza in modo che la burocrazia pesi di meno e venga davvero garantita la mobilità sostenibile che è una via all’inclusione e all’autonomia imprescindibile”.

 

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