Disabilità: suor Donatello (Cei), “non serve spendere tanto per rendere accessibili le strutture ricettive”

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Alberghi e case vacanze, magari dotate di servizi igienici accessibili o prive di barriere architettoniche ma non fruibili dalle altre persone con disabilità.

Anche nel settore recettivo in mano alle congregazioni religiose mancano ancora le condizioni per un turismo per tutti. Al seminario online, organizzato dall’ufficio nazionale Pastorale delle realtà del Tempo libero, turismo, sport e pellegrinaggi, dal titolo “Ospitalità Accessibile: Oltre lo scivolo”, oggi pomeriggio sono state illustrate le possibilità per abbattere le numerose barriere.

“Oltre lo scivolo – spiega suor Veronica Donatello, responsabile del Servizio nazionale per la Pastorale delle persone con sisabilità della Cei – è una provocazione. Ci sono altre disabilità che pretendono altro. Spesso si pensa che le persone con disabilità siano solo quelle con la carrozzina. Ma oltre a quelle fisiche esistono anche altre barriere”.

“Le nuove tecnologie sono un grandissimo aiuto, pensiamo per esempio ai programmi con comandi vocali. Basterebbero app per sordi, schede per ipovedenti, mappe tattili per i ciechi, etichettatura dei luoghi per le persone disabili intellettive”. Al seminario hanno partecipato le strutture religiose e le cooperative impegnate nel settore. “In tanti – afferma – hanno chiesto di essere accompagnati. Speriamo inizino a fare dei piccoli passi. Nel seminario abbiamo voluto provocare dicendo che non è vero che bisogna spendere tanto.

Oggi come oggi la tecnologia non ha un prezzo altissimo e credo possa rappresentare una possibilità per intercettare una fetta di mercato”.

 

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