“La Misericordia non può rimanere indifferente davanti alla sofferenza”, è una delle affermazioni centrali della Catechesi durante l’Udienza Generale svoltasi in Piazza San Pietro il 27 gennaio 2016 e “Portare la carezza di Dio perché così Dio ci ha accarezzato con la sua Misericordia ( Ud.Giubilare 20.2.2016 Piazza San Pietro )

Il Papa ha invitato anche alla pace in famiglia: il Giubileo, ha detto, “è una buona occasione” per “perdonarsi”, se si sceglie di amare e perdonare, affermando che “nella Sacra Scrittura, la misericordia di Dio è presente lungo tutta la storia del popolo d’Israele” ed in maniera semplice ma chiara evidenzia ed invita a praticare la misericordia, mentre l’uomo solidale “risponde e si prende cura dei poveri, di coloro che gridano la loro disperazione”.

E’ una dolorosa realtà la nostra dove insiste una cruda situazione che ci fa sentire spesso impotenti, tentati di indurire il cuore e pensare ad altro, Dio invece ‘non è indifferente’, non distoglie mai lo sguardo dal dolore umano”, specialmente oggi febbraio 2016 dove le aggressioni fisiche al mondo della disabilità, del dolore, della sofferenza si è fatto più intenso.

Ma cosa fanno i cristiani ? Anche Papa Francesco lo avverte in tweet e domanda “ Non basta di essere cristiani, bisogna vivere la Fede non con le parole, ma con le opere” ( 20 gennaio 2014 a Radio Vaticana): é un monito, un richiamo, un avviso all’uomo della civiltà cristiana che comunque viene aggredito .

Spesso si chiede il cittadino : eliminare chi soffre vuol proprio dire distruggere un rapporto umano ? Certamente se con intenzione, allora è eutanasia !

Il 3 novembre 2015 è stato il 65° Anniversario della “ Convenzione Europea per la salvaguardia dei diritti dell’Uomo e delle libertà fondamentali “ del Consiglio d’Europa, dove si dovrebbe, in obbedienza ai dettami convenzionali, di più guardare e tutelare l’essere umano, in quanto la Costituzione Europea nel Preambolo “pone la persona al centro della sua azione” e nell’articolo II-63 sancisce che “ogni persona ha diritto alla propria integrità fisica e psichica”.

Sono regole costituzionali che dimostrano una espressione ed una normativa di ferma volontà politico e giuridica della UE, la quale considera la persona anche malata e la sua dignità in disabilità, che deve essere tutelata.

L’individuo, il cittadino, il singolo, quindi, nella sua qualità di persona, deve godere dei diritti umani e delle libertà fondamentali che gli Stati della Unione Europea debbono elaborare con strategie e servizi rispettosi degli stessi esseri umani, ma con le reali valutazioni differenziate causate dalla inefficacia o invalidità della persona .

Infatti con l’espressione generica di disabile vengono considerate e valutate tutte le categorie del mondo, dalla incapacità fisica a quella psichica, determinando, così, una palese ingiustizia per le scarse indicazioni attribuite sulla condizione e notevole differenza, ripeto, esistente tra disabile fisico e handicappato psichico.

Disabile è persona che ha limitazione funzionale, una privazione di forza fisica sopravvenuta o congenita, handicappato è persona che ha ricevuto uno svantaggio in partenza od una sopravvenuta inferiorità interna che ostacola il manifestare della potenzialità più psichica e meno fisica.

A questo punto in cui si trova la disabilità è quasi superfluo, ma ugualmente necessario, rilevare che l’handicappato psichico, a differenza del disabile fisico, a volte, abbisogna di cure mediche specifiche, di strutture adatte, di interventi socio-legislativi particolari e circoscritti atti ad accogliere questa sua condizione inabilitante, di attrezzature ad alta tecnologia tesi alla prevenzione alla cura ed all’eventuale inserimento sociale ed affettivo, ( Queste sono le “Conclusioni della 12° Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati” su “Indagine Conoscitiva sulla chiusura degli Ospedali Psichiatrici” del 16 luglio 1997 ) .

Quella evidente inferiorità psichica può portare a gravi conseguenze per la famiglia e per la società, se non si danno misure per garantire la tutela dei loro diritti e della loro salute, per la sicurezza dei cittadini e per ridurre i rischi dell’esclusione sociale, come anelano giustamente tutti i Trattati o Convenzioni Internazionali sulla “materia”.

Forse la pigrizia degli Amministratori Pubblici, l’insufficienza degli stanziamenti finanziari, l’ inefficienza delle USL o per scarsa preparazione degli “addetti ai lavori”, non hanno saputo trovare sistemazioni dignitose, intermedie, alternative sia per i disabili fisici che per i malati mentali che continuano ad essere “violentati” nella loro dignità e nei loro diritti.

Legiferare una normativa che tuteli questi “desaparecidos della n/s civiltà”, le loro famiglie e per la sicurezza dei cittadini è un dovere morale, soprattutto sociale, al quale le Istituzioni, tutte, devono provvedere in tempi rapidi, come andiamo affermando da anni con le n/s Petizioni giacenti nel Parlamento Italiano ed Europeo ed alla Corte Europea.

La non risoluzione di questa problematica ci lascia sgomenti e perplessi per l’impatto brutale con questa società, per i costi umani finanziarie sociali notevoli per le famiglie che essa comporta nel n/s Paese e la cosa più grave è l’indifferenza delle Istituzioni .

Altri “risvolti”di questi psicolabili riguardano l’attività personale interessante l’affettività, l’eventuale matrimonio, la natalità, la sessualità, l’aborto, la sterilizzazione per citare alcune esigenze di natura personale.

Ed a questo proposito, dietro certe e svariate “argomentazioni” in difesa della qualità della vita si potrebbe nascondere, in realtà, un disegno di selezione del genere umano, ma ancor più pericoloso è che con la scusa del lenire il dolore si potrebbe arrivare ad eliminare chi veramente soffre o chi potrebbe soffrire una volta venuto al mondo.

Eliminare chi soffre vuol dire distruggere un rapporto umano, che in maniera molto evidente si chiama eutanasia !

Mi sia consentito una riflessione : perché il delirio per gli animali ( che riteniamo del massimo rispetto) è intenso e per converso non c’è delirio per quella parte dell’umanità sofferente che dovrebbe essere in vetta alle buone regole etiche e civili ?

Si dovrebbe “guardare” di più verso il genere umano, in “materia di benessere”, che verso gli “esseri senzienti”, ( gli animali, che rispettiamo, così definiti nella Parte 3° art.III-121 della Costituzione Europea), nuova moralità che supera a volte il centralismo della persona .

Ed in ultimo, ma non certamente in ordine d’importanza, è auspicabile, ripeto, che la Unione Europea possa realizzare Normative Legislative Comunitarie che evidenziamo dalle n/s Petizioni in omogeneità d’intenti mirati a concetti di solidarietà verso esseri umani, considerando il malato sia fisco che psichico è una persona, un cittadino europeo che deve essere tutelato nella sua dignità e nella sua integrità.

Alle Istituzioni Italiane, ancora molto lontane dal recepire queste necessità, è augurabile che per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali possano rilevare l’urgenza verso questo grosso disagio sociale .

E con le parole del Santo Giovanni Paolo II: ”Andiamo avanti con speranza ! ”

Previte

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