La famiglia è considerata  e titolare di diritti umani?

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Forse oggi fine 2019 è necessaria una mobilitazione civile in favore della famiglia?

Quando si richiamano i fondamentali diritti umani, i principi Civili, Cristiani, Sociali della vita e della Famiglia, parte del mondo moderno innalza un “muro di opposizione”, quasi a contestare e tentare di privare il diritto di parlare se si toccano argomenti che riguardano queste “ problematiche.” Quando le idee non collimano con la Politica, con il mondo dei mass media o con frange di contestatori, con la scusa ed in nome della libertà di parola , non si deve tacere, ma difendere il versante della morale. La famiglia è nel turbinio delle contraddizioni  di questi nostri tempi, ma è il trampolino di lancio della capacità di relazione sociale, perché senza famiglia non c’è socializzazione.

La crisi è grave e preoccupante perché si tenta di distruggere il fondamento della famiglia, cellula primaria della società.

Anche se si parla di aiuti alle famiglie nelle Politiche Sociali, continua la cultura di voler prestare cura ai problemi delle convivenze, coppie di fatto dei single o dei matrimoni omosessuali, ma si tralascia la famiglia, specie quella dove insiste anche un malato psico-fisico, estraniato dalle Istituzioni!

In analisi si vuole far ritenere normale la società moderna che adotta vari tipi di famiglia e diversi modelli di matrimonio, estraniando nella “società dei felici” tutti gli “altri”.

 

E’ vero che esistono situazioni difficili e casi che meritano rispetto, ma una cosa è l’andare a sanare situazioni con Provvedimenti Amministrativi, altra è stravolgere il diritto di famiglia fondato sul matrimonio tra uomo e donna come sancisce la Costituzione Italiana ed il diritto etico- positivo. Non è impossibile che un matrimonio possa naufragare, ma resta pur sempre l’istituto giuridico od il vincolo religioso che dà garanzie di durata, anche se all’origine, a volte, non vi è stata una severa presa di coscienza del matrimonio con il quale sono cresciute le nostre comunità.

Se poi vi sono bambini questi subiscono disordini psicologici ( nevrosi, turbe psichiche, asocialità ecc.) e quanto alle coppie omosessuali è ovvio che queste non possono contribuire alla procreazione, cioè alla continuazione del genere umano. In questa società che si dibatte in serie difficoltà economiche, morali, violenze in famiglia, violenze negli stadi di calcio, disagio giovanile, droga, eutanasia, depressione, ecc. ecc. mali di cui soffre la nostra società, se si distrugge la famiglia, ma come si può riconquistare quei valori morali indispensabili che si tenta e si vuole abbattere anche in Italia, come è avvenuto in alcuni Paesi europei?.

Nei momenti difficili della vita non possiamo restare sul monte delle nostre congetture ed estraniarsi dal mondo, ma richiede il coraggio di prendere coscienza della nostra povertà interiore e del nostro egoismo. Bisogna difendere la vita affinché non si abbatte definitivamente ciò che resta della nostra società.

La famiglia, che i rilevamenti statistici, forse, vogliono affermare lo sviluppo di una cultura troppo spesso indirizzata contro ogni forma di vita sociale e di vincolo matrimoniale in favore di nuove modalità dell’essere famiglia, deve restare ancora oggi salda e di continuazione tradizionale, perché, spesso, la libertà della persona finisce dove comincia il libertinaggio della politica.

Questa deve essere la sintesi di un più moderno concetto di libertà, di azione, di proposizione, di convivenza civile che costituiscono il senso della vita, il rispetto della dignità umana e della libertà in questa civiltà dell’individualismo e dell’indifferenza che si tenta di instaurare da troppo tempo.

Previte

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