Quando tristi e tragici episodi di raptus, conseguenza anche di alterazioni mentali, che avvengono quasi ogni giorno in Italia ed ai quali assistiamo increduli, frastornati, sconcertati, fanno emergere sempre più quanto sia pericolosa la sindrome delle turbe psichiche presenti in questi “soggetti”.
Tutto ciò ci fa pensare che per aiutare solidalmente pazienti con patologie psichiatriche senza adeguate strutture, non bastano le parole !
Questi “fattacci” vanno addossati ad inerzia in questo comparto Socio-Sanitario-Legislativo e pongono interrogativi che si ripercuotono nel suo complesso e nei suoi valori anche verso la coscienza di quanti “non vedono” , “non odono”,” non sentono”, come le tre famose “scimmiette”
La malattia mentale nei suoi diversi risvolti è in forte aumento a livello Sociale, specie fra i giovani e gli adolescenti, nonché fra le pieghe delle famiglie scatenando paura ed angoscia. Paura, un sentimento naturale, perché il cittadino non si sente tutelato, angoscia, una sensazione di sfiducia, perché di fronte all’impotenza diventa sempre più urgente la necessità di difesa di quei diritti che fanno parte integrante ed etica delle società civili .
Quei perché emergenti ed i diversi episodi atroci che avvengono quasi giornalmente, devono ottenere risposte non elusive né formali, ma chiare e concrete.
Tutti siamo su questo palcoscenico della quotidianità, dove il cast ha primari e comprimari, dove attori recitano copioni in ruoli e responsabilità diverse, ma alla fine restiamo delusi perché non riusciamo a “vedere” nel finale l’utilità ed il contenuto della recita in questo teatro dell’assurdo.! La nostra società, forse, sta soffrendo della progressiva perdita dei valori morali che rendono l’uomo sempre più attento al lato materiale e molto meno a quello solidale della sua esistenza, creando disinteresse La legge 180, quella che ha deciso la chiusura dei “manicomi”, tuttora disciplina la Psichiatria Italiana, superando la logica manicomiale, ha dato dignità al malato, ma è rimasta incompiuta con grave danno per pazienti e famiglie queste ultime trovandosi spesso a farsi carico da sole del “ malato.” Potranno contare su un supporto valido almeno in quell’ 2004 definito “ Anno Internazionale della Famiglia ?”
Nel Comitato Ristretto della 12° Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati , si è ritornati a “parlare”, senza “definire”, una sostanziale modifica definitiva di questa anomalia sociale, dove urge una vera e propria riforma come sollecitata nella Petizione n.23 della n/s Associazione abbinata ai progetti di legge in esame presso la stessa Commissione.
Intanto i “manicomi” in Italia continuano e quali e dove sono ? Sono le insufficienti Strutture adeguate o non adeguate sparse sul territorio, sono soprattutto nell’essenza del volere la “chiusura”, senza predisporre, fra l’altro, una Programmazione della salute mentale .
Perché si continua a tollerare questa vergognosa e scandalosa situazione ?.
Le riflessioni, le proposte, le argomentazioni che sono in discussione sono necessarie, ma non sufficienti a dare i giusti contenuti ad una trasformazione così rilevante che dura da troppo tempo..
E’ troppo facile “liquidare” queste necessità con argomentazioni di diversa natura, ma la malattia mentale ha una priorità assoluta, perché “questa realtà” che si trascina , da ben 41 anni, evidenzia aspetti molto complessi e difficili da interpretare dove definizioni semplici o risposte interlocutorie assomigliano più ad una singolare pratica burocratica la quale lascia il tempo che trova !
Con coscienza critica le varie componenti politiche invece di praticare inutili litigiosità dovrebbero agire per essere capaci di incrementare lo sviluppo della Giustizia e della Sicurezza Sociale più volte “richiamate” dalla Costituzione Italiana, per dare quelle opportune risposte a quelle realtà di salute mentale per le quali moltissime famiglie sono succubi e vittime, specialmente nei loro giovani figli. E’ auspicabile, infine, un intervento Legislativo, una Legge-quadro in campo Nazionale che consenta alle Regioni di emanare disposizioni omogenee nei loro territori .
E con le sagge parole del Santo Giovanni Paolo II° :” Andiamo avanti con speranza “
Previte
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