L’intervista a Franco Previte (Associazione Cristiani per Servire) “L’appello dell’ONU nella “Giornata della salute mentale”

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L’appello dell’ONU nella “Giornata della salute mentale” avvenuta il 10 dicembre 2018, ha avuto come tematica “ Lottare contro l’emarginazione di chi soffre disturbi psichici”. “Sostenere cure e prevenzione con interventi di natura finanziaria e disponibilità di risorse umane”, questo è stata la sintesi del Segretario Generale delle Nazioni Unite dr. Ban Ki-Moom dedicata al rapporto anche con le malattie croniche e malattie mentali.

L’11 febbraio prossimo la Chiesa Cattolica celebra la “ 27° Giornata Mondiale del Malato” e la Redazione Sordi on line ha fatto alcune domande a Franco Previte Presidente dell’Associazione “Cristiani per servire”.

 

  1. D. Presidente, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità nel mondo vi sono 450 milioni di persone che soffrono di disordini mentali che, in circa la metà dei casi, iniziano prima dei 13/14 anni. Secondo l’OMS schizofrenia è la patologia più diffusa, con la depressione. Il prossimo 11 febbraio  ricorre la “Giornata Mondiale del Malato” che la Chiesa Cattolica ne celebra la ricorrenza. Le chiediamo un commento a questa situazione, anche per quanto riguarda l’Italia.

 

  1. R. Anzitutto l’evento ONU, per lo meno in Italia, non è stato recepito dai mass media con la dovuta incisività che la “malattia” richiede, “problematica” che nel mondo è parzialmente riconosciuta per la scarsità delle risorse impostate nei vari Bilanci Istituzionali ed anche per quanto riguarda quelle umane. Sono del parere che non esiste alcun distacco tra schizofrenia e depressione, molto diffusa fra gli adolescenti.

 

In Italia il budget è di circa poco più del 3,4% per la cura dei disordini mentali e per i servizi dopo il grosso fallimento del modello manicomiale, a fronte della Tanzania che è del 7%,  dell’Australia del 10% e dell’Inghilterra del 12%, mentre in Europa è dal 4% al 5%.

Ho detto che nel mondo ed in Italia per la malattia mentale non insistono Provvedimenti Legislativi ad hoc, come in Europa dove dovrebbero essere uguali e con la stessa valenza. Una Normativa Comunitaria come ho richiesto con Ricorso n.44330/06 del 13 ottobre 2006 alla “Corte Europea per i diritti dell’Uomo” di Strasburgo, dove ritengo una violazione dei diritti inerenti questo comparto sanitario, dal quale non è possibile non considerare questa patologia da parte della Costituzione Europea, la quale ha disatteso, unificato e confuso il comparto mentale col patogeno fisico ritenuto uguale nel mondo del dolore e della sofferenza.

Il Ricorso è stato respinto il 4 dicembre 2008 con la motivazione di “un diritto inesistente” ( che era ed è quello richiesto di una Normativa Comunitaria uguale e con la stessa valenza in tutti Stati UE).

Lascio alla comunità sociale ogni commento, per la sentenza inusuale ! No comment ! Per rispondere alla seconda parte della domanda, il 13 maggio 1992 il Santo Giovanni Paolo II° istituiva la “Giornata Mondiale del Malato” la 20° edizione che oggi 2012 la Chiesa Cattolica celebra, come ogni anno, l’11 febbraio in cui si ricorda la Beata Vergine di Lourdes.

L’obiettivo di questa intuizione era ed è mirato a sensibilizzare il cristiano e la società laica alle necessità di “donare” agli infermi una efficiente assistenza. Papa Wojtyla voleva far capire soprattutto al cristiano che il compito di ogni credente era quello di stare sempre vicino a chi soffre sull’esempio di Maria Madre di Gesù ai piedi della Croce. Ai n/s turbolenti giorni alcuni si interrogano sulla verità del riflesso dell’immagine e della somiglianza di Dio in ogni persona umana che soffre. E’ necessario individuare ed approfondire attraverso le vie della ragione e della scienza illuminate dalla Fede, questo misterioso riflesso in coloro che soffrono. Ricordo con intensa commozione quando il Santo Giovanni Paolo II°si affacciò l’ultima volta dal Palazzo Apostolico ed abbiamo visto tutti quel viso che esprimeva tutto il Suo rammarico in sofferenza per non poter proferire qualche parola.

 

  1. La “Giornata ONU” ha anche come motivazione le malattie croniche. Quale è il Suo commento. Inoltre cosa si può dedurre da questa “27° Giornata Mondiale del Malato” che ricorre l’11 febbraio.

 

  1. L’ex Segretario Generale dell’ONU Ban Ki-moom in un passato alquanto recente, ha fatto bene a considerare anche le malattie croniche, perché ha voluto sottolineare la prevenzione, cioè il rapporto salute mentale e fisica, dove spesso il portatore di questa patologia viene trascurato dal punto di vista della salute fisica.

 

Facciamo l’esempio inverso del malato mentale ricoverato in ospedale anche per ragioni fisiche. Purtroppo avviene quello che ho chiamato “budget del ricoverato”, una significativa indicazione drammatica ed inquietante notizia, se vera, che tende ad abbandonare al loro destino per lo più malati anziani, disabili fisici, handicappati psichici, o persone in tarda età, che verrebbero dimessi dalle strutture ospedaliere senza una adeguata protezione alternativa, in nome di una risparmio, un meccanismo incivile, una “forma economica” che non ho alcuna riserva a definire essere pura eutanasia, una omissione di soccorso perseguibile penalmente. A quanti sono lontani dalla realtà e mi rivolgo alla Politica Italiana, col P maiuscolo come dice spesso Papa Francesco ed indotti ad un ridotto concetto della vita e della morte, speculazione di basso livello, raccomando una riflessione onesta e non mortificante sul “budget del ricoverato” perché constato essere un “momento” poco incline e capace di dare risposte concrete alle questioni della vita e della morte.

Il Segretario ONU ha fatto bene a considerare anche questo ambito sanitario tra patologie mentali e patologie fisiche, una esortazione anche rivolta alla Politica Italiana.

Sulla “27° Giornata Mondiale del Malato” bisogna considerare che la n/s storia contemporanea vorrebbe introdurre con il termine eutanasia non più l’assistenza affettuosa al malato, ma un’azione con la quale per qualunque ragione si vuol porre fine alla sofferenza per una morte indolore con un volto nuovo che pone problemi inediti.

Purtroppo alcuni vorrebbero spingere la società ad essere selettiva sulla via della morte dei suoi membri attraverso una licenza di uccidere in contrasto con gli insegnamenti di Ippocrate, padre della medicina, che asseriva che il dovere del medico è per la vita.

Il richiamo del Magistero della Chiesa nella “27° Giornata Mondiale del Malato” ci rammenta quali cristiani ( quelli veri!)  e buoni samaritani (quelli veri!) che la vita umana, anche quella malata, deve trovare nell’uomo libero una accoglienza ed una difesa della salute, in quanto non devono esistere emarginazioni ed i malati fisici o mentali devono essere rispettati in quanto esseri umani e non animali ( che rispettiamo), ma che oggi sono idolatrati.

Accanto a quei malati che portano nel loro corpo i segni di una grande sofferenza, non possono essere disconosciuti i familiari, le loro ansie, speranze, necessità, mentre la società civile continua a chiudersi nel guscio del proprio egoismo. Auspichiamo per tutti i disabili e per tutti gli handicappati mentali un “dopo di noi”, cioè “un qualche cosa”, che li sostenga finanziariamente allorquando resteranno privi dell’amorevole esistenza e resistenza dei propri cari, come ho auspicato e documentato nelle Petizioni giacenti nel Parlamento Italiano ed Europeo

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