Giustizia cosa è? Bisogna saper” morire” al proprio egoismo, per rinascere alla vita dell’amore solidale!

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C’è in ogni uomo un infinito bisogno di giustizia, etica, bene comune, ma oggi 2018, sinceramente vi è giustizia ? Bisogna saper ” morire” al proprio egoismo per rinascere alla vita dell’amore solidale, bisogna essere in grado di porre l’efficacia d’irradiamento di questa cultura che si indirizza oltre i confini dei valori sociali, bisognare clamare, esternare, pretendere giustizia

In una parola : troppo odio è insito nella società, troppa violenza persiste, troppo ingiustizia insiste per il cittadino onesto .  Purtroppo il nostro Paese non è “portato” alla normalità a causa della non brillante Politica, col P maiuscolo come dice Papa Francesco, della stessa, delle Istituzioni, dei n/s Parlamentari siano di Governo,  (ma di quale ? ), che di Opposizione. Si verifica che se uno cerca di fare il proprio dovere, c’è l’altro che non sa neppure quanto possa essere importante una valida “opposizione” che non dica “no” a tutte le proposte in favore del popolo perché crede che sia suo compito dire sempre e soltanto no.

Il n/s Parlamento, con tutto rispetto per l’Istituzione, è diventato, si può paragonare ad un cieco che non riesce a guardare al di là del consentito, degli avvenimenti, bisognevole di un buon giro di timone, con l’urgenza di evitare gli “ scogli “-. Ma tornando alla tematica proposta della necessità di giustizia, dell’etica e del bene comune, questi principi impellenti dell’uomo d’oggi, si trovano là dove sono difesi e tutelati i diritti della persona umana, specialmente di quelli che sono portatori di disabilità .

Vi è gente distratta e frettolosa, giovani nervosi scontenti ( ”indignati” purché non siano violenti !), neonati lasciati sulle strade o nei cassonetti della spazzatura, nuclei familiari alla ricerca di qualche cosa, famiglie contenenti ansia, frustrazioni, stress, dove brulicano depressione ed altri problemi , anziani incompresi ed abbandonati , insomma un ”pozzo” molto profondo da dove sale alla superficie troppo odio, violenza, ingiustizia e dove menti psichicamente instabili la fanno da padrone . La vita non può essere “svenduta”, come pare avvenga nelle Corsie Ospedaliere italiane, dove forse persiste una forma di eutanasia, una omissione di soccorso, in modo cinico a danno di quelle persone che soffrono, come disabili fisici, handicappati psichici, in tarda età , malati terminali

Le n/s Petizioni al Senato della Repubblica ed alla Camera dei Deputati, non hanno ricevuto nessuna risposta a tutt’oggi 2018, le quali intendono focalizzare la necessità di una particolare e maggiore tutela ed Assistenza Sanitaria ed Ospedaliera per i pazienti fragili, in una parola persone sovente bisognose di prestazioni Sanitarie possibili, costanti, onerose, le quali non possono essere “sacrificate” sull’altare del risparmio. Continua ad imperare il consumismo, l’edonismo, il materialismo, l’erotismo più sfrenato ”qualità” che corrono e concorrono a formare un superficialissimo effimero, mentre è essenziale, doveroso non procrastinabile che le Autorità Sanitarie Pubbliche adottino opportuna vigilanza al fine di garantire ad ogni persona il diritto a continue e specifiche cure fino al compimento naturale della vita.Perché il delirio per gli animali ( che rispettiamo) è intenso, per converso non c’è delirio per il mondo della sofferenza ?

Spesso le persone “vivono” nel consumismo eccessivo e continuo di beni materiali non valutando quante diseguaglianze economico e sociali vi sono nel mondo, nell’edonismo della ricerca di beni e piaceri futuri, nel materialismo per una creazione di un egoistico ordine sociale ed economico “pro domo mea”, nell’erotismo con forme di desideri e nella ricerca del piacere come fonte di soddisfazione spirituale e fisica . Nella vita quotidiana troviamo un superficialismo spaventoso che non si “sprofonda” nella considerazione delle cose, insomma un relativismo incessante che nega l’esistenza della realtà, in quanto questa svolge le sue funzioni quando vengono eliminate quelle reali disparità che rendono efficiente il diritto positivo, salvaguardando la libertà e la dignità dell’essere persona.

Ogni volta che si sente criticare il sistema democratico perché lento, inconcludente, disordinato, bisogna replicare che questi “difetti”, a volte inevitabili, possono essere sollevati perché siamo in un sistema democratico e libero. In libertà e non in libertinaggio, come pare sia di moda ! Sotto altri” regimi” si dovrebbe tacere, ubbidire, rinunciare ad ogni critica, ad ogni volontà di riforma alla libertà di espressione, di un proprio parere, ciò non significa, comunque, che non si possa o non si debba criticare il sistema, perché per quante lacune possa avere, esso resta il migliore tra i “regimi” che la storia moderna abbia prodotto col consenso del popolo.

La nostra Costituzione, fin oggi, poggia su tre principi fondamentali : uguaglianza, libertà e fratellanza e proprio su quest’ultima, cioè il principio della solidarietà sociale, vogliamo porre la nostra attenzione la cui  applicazione è a volte carente, anche da parte dello Stato Sociale. Quante sopraffazioni, truffe, beffe,  furbizie legali o illegali, ingiustizie sono in atto ed in netto contrasto con questo principio ! La solidarietà sociale che la nostra Costituzione, fin’oggi, pone in linea generale nell’art.2 là dove afferma che “la Repubblica richiede l’adempimento di doveri inderogabili di solidarietà “, è dovuta all’influsso di idee filosofiche, dottrine di uguaglianza e libertà, ma soprattutto a quella immensa “rivoluzione” storica che è stato il Cristianesimo perché si diffonda nel mondo l’idea di una fraternità universale, di una comune appartenenza alla famiglia dei figli di Dio.

Nella predicazione di Gesù Salvatore troviamo i presupposti per una nuova visione della convivenza tra gli uomini fondata sull’amore e sulla pace ribadita poi, a più di duemila anni di distanza dalle Nazioni Unite. Solidarietà sociale, principio altamente etico, che ogni uomo deve compiere verso i più sfortunati della vita, verso i più bisognosi e più diseredati, è un concetto che induce ad essere non solo difensore di diritti, ma anche di doveri verso la società. E trova conferma, anche giuridica, nei diritti di uguaglianza e di pari dignità sociale più volte richiamati dalla Costituzione

Innanzi a queste aride nozioni, ma di altissimo significato che ci richiamano al diritto costituzionale e che ci hanno sempre esaltato, nel contemplare il panorama nel quale oggi si muove la società, notiamo con l’etica morale, che essa società non è in simbiosi con la necessità di operare in favore delle categorie più deboli e se compie qualche “cosa” lo fa in esteriorità effimera, pseudo, o poco convincente. Sui temi più scottanti della nostra epoca dalle varie forme di handicap ed a quanto attenta il vivere civile, malgrado confortanti e lodevoli iniziative solidaristiche, non si riesce ad organizzare l’utilizzo del nostro tempo per la “gestione” dei rapporti con la società, favorendo la tendenza a rinchiuderci nei nostri privilegi  piuttosto ché in una armonica intesa verso il bene comune . Negli USA, in un reportage televisivo sulla situazione sociale ho visto un cartello sventolante : I am a man ( Io sono un uomo).

Queste sono parole che “pesano” in quelle che indicano tante “poche”realizzazioni!

La guida sociale dei valori della giustizia, della solidarietà, della equità, delle pari opportunità è stata travisata e travasata nella autorizzazione all’abuso minando alle fondamenta la progettualità su cui, lo ripetiamo, confortanti private iniziative solidaristiche, anche cattoliche, costruiscono scelte e principi di giustizia, di valori morali e di solidarietà. Comunque viviamo un periodo d’instabilità, di smarrimento, d’incredulità !

Le Pubbliche Amministrazioni, le Istituzioni sono “distratte”, molto distratte, in generale ci proteggono poco, siamo nelle mani del fato, non ci consentono di gioire della vita, quale dono di Dio, non ci inducono alla fiducia nella sfiducia. La “Politica”, di qualunque colore essa sia, ci fa vivere e respirare un’aria greve e carica di veleni, irradiando un “clima” di solitudine, incapacità, odio, che inducono alla devastazione incivile. L’anonimato urbano, il vivere soli accanto a centinaia di migliaia di persone è l’espressione sintomatica dell’uomo moderno,  che non induce alla solidarietà sociale.

Ecco allora che è necessario, al di là del sentimento personalistico, spezzare queste catene, questi vincoli, questi incantesimi, spalancare le porte al Divino Messaggio (come sempre proviene dalla Soglia Pontificia ed Apostolica ) ed essere osservanti alle leggi dello Stato, ma nel contempo “ribellarci” comunicando, ispirando, gridando solidarietà, pace, giustizia ! Essa coinvolge le coscienze dei cristiani prima e degli uomini attenti al rapporto bisogno-sensibilità dell’uomo moderno dopo. Non vogliamo apparire censori, moralizzatori, untori di manzoniana memoria, siamo come tanti molto realisti e presenti alla quotidianità. Di fronte al grave attentato, l’egoismo, contro l’uomo d’oggi tutti nessuno escluso, abbiamo la responsabilità di un severo esame di coscienza : in capite et in membris.!

Ecco Signori della Politica ciò che conta : bene comune, solidarietà, pace !

E con le sagge parole del Santo Giovanni Paolo II° . “ Andiamo avanti con speranza

 

Previte

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La nostra Associazione per la promozione sociale costituita nel maggio del 1994 non ha richiesto nè gode di contributi economico-finanziari palesi od occulti.

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