Trascurare la malattia mentale è malasanità? E’ spending review accettabile?

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Il non riconoscere una malattia sociale come quella mentale, è segno di trascurare il bene del cittadino ed è una malasanità constatata dall’opinione pubblica  !

Ormai da tempo, da troppo tempo grandi scalpori suscitano nei mass media e nell’opinione pubblica quando episodi violenti, specie quelli procurati da menti psichicamente instabili come quello che si suppone a Macerata, avvengono ormai quasi quotidianamente nelle n/s città e nei n/s paesi e poi ! … lasciati nel più profondo oblio !

Ad un certo punto il cittadino si chiede a quante morti bisogna assistere in Italia per indurre le Istituzioni a non volgere altrove lo sguardo, mentre pervade la solitudine, la paura, l’insicurezza, l’isolamento delle famiglie, delle persone deboli, emarginate, anziane ?

I cittadini non vogliono subire queste infauste conseguenze perché è in gioco, in questa “civiltà dell’esteriorità”, anche, ripeto, la sicurezza  nelle case in quanto il pericolo si annida non solo nella persona, ma nella malattia che in Italia é nella carenza di strutture : il tutto coperto da troppi silenzi .

Quanto sta succedendo in Italia nel campo sociale ci deve far pensare che le Istituzioni ed il Mondo della Politica non prestano la dovuta attenzione, mentre il campo dell’assistenza sanitaria non è adeguato a supportare la continuità assistenziale e le dovute emergenze per poi cadere, ripeto, nel silenzio più assoluto .

Queste vicende sono il risultato di una spietata inefficienza della Sanità Italiana incapace di far valere il pieno diritto di tutela del sofferente che vuole la vita .

Ora dobbiamo constatare l’ultima “novità”,( ch’essa, invece, è in atto, pare, da tempo !) che avviene in questa n/s società, dove la Sanità è in completa trasformazione e dove, secondo notizie dei mass media, le persone già entrate nei Pronto Soccorso dei n/s Ospedali, entrate da sane escono malate se non decedute e vengono dimesse, a volte, senza ulteriori accertamenti, in quanto il costo economico non consente ulteriori cure ed ogni Nosocomio deve tenere una condotta rigida e senza sprechi .

Questa “pseudo forma risparmiatrice”, spending review che significa esame delle spese sostenute dallo Stato, è una invenzione economica che si va uniformando, pare, nella Strutture Ospedaliere  Italiane“, va contro la società, ma soprattutto contro il bene comune.

Sulla malattia mentale, ma soprattutto ritenendo una “circostanza” quel “budget del ricoverato” che oltre ad essere inquietante potrebbe, se vera, andare contro il diritto inalienabile alla vita di ogni “paziente”, abbiamo richiesto al Parlamento con rinnovate Petizioni di chiarire se le voci che “girano” nelle corsie ospedaliere italiane hanno una conferma di verità.

La pubblica opinione è sdegnata, sgomenta, disorientata e mentre richiede misure serie che dimostrino il grado di civiltà di questo Paese che rispetta la dignità umana, non può che sottolineare una maggiore attenzione verso tutti. specie chi è debole ed indifeso, fondamentale esigenza di autentica umanità .

Occorre che i mass media non siano “amplificatori” di coloro che “urlano” più forte nelle vie e nelle piazze, ma “estensori” e “difensori” delle necessità prioritarie del mondo della disabilità, della sofferenza, del dolore.

Ma prende consistenza etica molto elevata, quando si tende ad abbandonare al loro destino, e questo ci turba moltissimo, ammalati cronici senza una adeguata protezione alternativa e diventa“ gravissimo” quando queste persone sono in età avanzata, disabili od in fase terminale : budget del ricoverato : vale a dire sei vecchio, disabile, in fin di vita e pertanto devi morire. Ma dove è scritto!

Per conoscere la verità su questa “forma economica” che investe, pare, anche i cittadini che non possono difendersi, abbiamo inoltrato, ripeto, al Parlamento italiano una Petizione  ai sensi dell’art.50 della Costituzione che, in risposta, si trincera, come da quanto ci hanno fatto conoscere, con una strana motivazione in base alle Norme Regolamentari che disciplinano l’istituto delle Petizioni, “alla Commissione non corre alcun obbligo di pronunciarsi sulle medesime”.

Come dire il fuoco non deve essere spento dai pompieri, ma dal buon Dio con la pioggia. Queste qualunquistiche “motivazioni” non permettono di esercitare il principio della sovranità popolare.(Art.1° comma secondo Costituzione Italiana).

Quanti affermano che le risorse per la Sanità sono modeste e s’impone tale criterio preferenziale, non possiamo non pensare se grande è lo spreco, ancor più la disorganizzazione e talune duplicazioni non legate all’aspetto assistenziale !

Il “budget del ricoverato” è una “forma economica”, se è vera e questo lo deve accertare il Parlamento, un meccanismo incivile, anticristiana, una eutanasia, una omissione di soccorso se applicato sul mondo della disabilità !

Questa riflessione, che riteniamo uno stato di emergenza latente, è rivolta a tutti i responsabili della Società Civile, della Politica e del Parlamento ed a quanti sono “delegati” a tutelare la salute pubblica, perché difendano il naturale principio e diritto all’accesso ed al rispetto della dignità dell’uomo-malato e non per “seminare” con l’eutanasia mascherata la morte !

 

E con le sagge parole del Santo Giovanni Paolo II° :” Andiamo avanti con speranza

Previte

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La nostra Associazione per la promozione sociale costituita nel maggio del 1994 non ha richiesto nè gode di contributi economico-finanziari palesi od occulti.

 

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