Condizione Femminile nella Giornata della Donna 2018: auspichiamo una equilibrata crescita e conformazione dell’umana connivenza

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In Italia la celebrazione ufficiale della Giornata della donna, decisa dal Governo Andreotti nel 1979, è avvenuta a Roma al Palazzetto Venezia con il tema “Le donne nell’Europa per una uguaglianza reale”.

22 febbraio 2018

Questo evento è stato celebrato ufficialmente dalla genovese Onorevole Ines Boffardi nella sua qualità di Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri “per la condizione femminile” ( già Ministero per le Pari Opportunità, Commissione Presidenza Consiglio dei Ministri, oggi 2018, non si sa dove e come è finito) con l’incarico specifico di coordinare il Servizio, è stato l’inizio della valorizzazione del cambiamento in continua evoluzione della nostra società, che passa attraverso il superare ruoli tradizionali, differenziati e specifici per i due sessi.

 

Per la storia il proprietario Mr. Johnson bloccò le porte della fabbrica, ma nel contempo scoppiò un incendio e le 129 operaie, tra cui molte italiane, persero la vita mentre cercavano di difendere il loro diritto di lavoro, per un minimo di tutela e rispetto della loro dignità di persone umane e di lavoratrici.

Ho vissuto in prima persona quei durissimi tempi del 1979 ( ero Direttore di Sezione Presidenza Consiglio Ministri e Capo della Segreteria del Sottosegretario), mentre la stessa Sottosegretaria era anche Presidente della Confederazione Consultori di Ispirazione Cristiana.

Purtroppo constato con amarezza come a distanza di anni ancora nessun Esecutivo ricorda l’Onorevole Ines Boffardi, la quale per prima ufficialmente in Italia ha iniziato con appassionata e responsabile dedizione quel lavoro importante e necessario teso a valorizzare anche istituzionalmente la donna, quale persona nella società, nelle Istituzioni, nelle famiglie .

Comunque la ricorrenza dell’8 marzo, che continua ad avere una cadenza annuale, è diventata il simbolo del ricordo delle vessazioni che la donna ha dovuto subire nel corso degli anni, il punto di partenza del proprio riscatto, ancora oggi viene celebrata per porre all’attenzione delle Istituzioni tematiche d’attualità, anche nel lungo processo dell’unificazione europea, come una speranza di democrazia, giustizia, pace e nella difesa delle violenze sulle donne disabili fisiche e psichiche

Nel Governo in carica le donne istituzionali non hanno “valutato” la mancanza di quel Ministero, la cui azione è tesa alla “difesa” della donna ed è strano che non si è ritenuto precipuo il riconoscimento delle Pari Opportunità dei diritti con l’uomo, ancora oggi carenti in alcuni settori.

Comunque le conquiste compiute in quei passati turbolenti e cruenti anni, dove il “femminismo” considerava, fra altre, la libertà della donna nell’uso del proprio corpo, era la giusta iniziativa del Governo Andreotti finalizzata al riconoscimento di altri diritti della donna .

Vorrei ricordare a “coloro” che dimenticano, le tragedie quasi quotidiane nelle famiglie con l’aumento delle aggressioni, condotte con estrema lucidità e ferocia, sulle donne in circa il 57%, da parte di mariti, figli, compagni, conviventi e tristi episodi di violenze che avvengono nelle strade del n/s Paese .

I tempi dell’epoca 1979 erano molto turbolenti ed uniformati al concetto che il femminismo dove veniva concepito, considerava solo la donna amministratrice del proprio corpo, compreso il momento della sua condizione sessuale, fertilità, maternità, mentre l’iniziativa governativa era finalizzata al precipuo ed incondizionato obiettivo del riconoscimento dei diritti della condizione femminile e della difesa etica della dignità della donna per quella che era considerata dimenticanza, emarginazione, abuso ed insensibilità, “virtù” che oggi sono ampiamente violate .

I recenti rilevamenti statistici ci informano che sono in aumento, oggi 2018, le aggressioni sulle donne dove circa il 57% avviene nelle mura domestiche da parte di mariti, compagni, conviventi e non solo, ma anche nelle strade, nelle case delle n/ città e dei n/s paesi.

Le donne hanno imparato e sono condizionate a condividere con il dolore sia fisico che mentale, i figli, poi, pare che siano divenuti alla sopraffazione familiare, dove uomini senza scrupolo offendono con le azioni oltre la violenza quella che infirmano l’identità della donna .

Vorrei ricordare che vi sono donne con distinzioni manageriali molto bene operanti nel sistema economico, donne che devono affrontare problematiche intese con congiunti disabili fisici, handicappati psichici, in stato vegetativo, donne ancora oggi che si trovano con pochi specifici provvedimenti legislativi finalizzati ad alleviare le sofferenze dei loro cari fino alla fine della vita e sono meritevoli di ogni possibile aiuto .

Ancora donne Pie come le RR Suore Figlie di San Camillo, dove a Sant’Alfio abito nel Loro Istituto, le quali si dedicano ed assistono con molto fervore nella cura delle persone e nel prossimo, RR Suore che pongono il loro tempo nelle Case di Riposo sparse in Italia, nelle Strutture Ospedaliere, nelle convivenze, donne al servizio del bene comune, ricordiamo ancora donne in sofferenza psichica, quelle che subiscono gli stupri  e non ultima la persona della Mamma per la laboriosità di lavoro domestico, di sacrificio, di donazione e di ingegno nel sociale e nel politico. Purtroppo si va instaurando un sconnesso relativismo del proprio io, una immoralità dannosa per le giovani generazioni, una cultura di delirio ed idolatria verso gli animali, che rispettiamo, in quanto creature di Dio, ma ricordando il mondo della disabilità, della sofferenza, del dolore !

Desidero ancora ricordare l’On.Boffardi che ho sempre ammirato per la instancabile pazienza nella Sua azione, Cattolicissima verso ogni persona, coraggiosa ferma decisa nella difesa e nella certezza del diritto naturale della donna, diventata non solo il simbolo del ricordo, ma anche quello della “rinascita” sociale.

La Costituzione Europea allontana le inquietudini e nel contempo traduce i dubbi e le attese dei cittadini, rafforzando la lotta contro l’esclusione sociale garantendo la protezione della famiglia nel Titolo 4°artt.93-94-95, il rispetto della persona e della salute umana di tutti ed in qualsiasi situazione, salvaguardando la non discriminazione di cui al Titolo 3° art .II-81,Parte 3° art.III-118,Capo 5° Parte 3° art.III-278.

Questo il  vero significativo ricordo della “Giornata della Donna”, nella consapevolezza e nell’augurio di un rinnovamento continuo della società verso valori umani e per il bene comune, certamente sempre auspicato.

E con le sagge parole del Santo Giovanni Paolo II° : ” Andiamo avanti con speranza” !

Previte

 

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La nostra Associazione per la promozione sociale costituita nel maggio del 1994 non ha richiesto nè gode di contributi economico-finanziari palesi od occulti.

 

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