Il valore della persona anziana: amore, rispetto, dignità ancora una volta rievocati dal Vaticano in sede ONU!

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Il vivace ed efficace intervento di Monsignore Bernardino Auza, Osservatore Permanente della Santa Sede all’ONU,  al dibattito sul tema “ Misure che mirano a migliorare il contributo degli anziani allo sviluppo sociale “, suggerisce la più semplice delle necessità, cioè quella di “ elaborare delle misure concrete e pratiche per garantire la tutela dei diritti umani della persona anziana ed una adeguata risposta alle loro naturali esigenze “.

Questo in analisi quanto ha affermato il Presule a New York nella Ottava Sessione ONU mercoledì 5 luglio 2017-07-07, ma Il rispetto ed i diritti degli anziani, che hanno dato e danno uno sviluppo alla società, è condensato in un solo pensiero che grava sulla loro esistenza e sulla loro vita quotidiana : la solitudine !

Il diplomatico Vaticano ha fatto osservare che gli anziani sono esposti “in modo sproporzionato” a tutte le forme di povertà sociale e ha deplorato inoltre che “le politiche, le pratiche e i pregiudizi possono marginalizzare le persone anziane”.

A questo proposito bisogna ricordare che nella 22° Conferenza Internazionale della tematica “Pastorale della cura dei malati anziani”, avvenuta dal 15 al 17 novembre 2007 nell’Aula Nuova del Sinodo in Vaticano il 15/17 novembre 2007 nei “Documenti” emanati evidenziano traguardi molto importanti sulla via del riconoscimento all’individuo-persona dei diritti fondati sulla morale, sulla ragione, con la difesa della persona, della famiglia, delle politiche sociali.

Questi diritti dell’uomo costituiscono il valore della persona, sono per definizione un valore integrale, dove tutti gli uomini nascono liberi, uguali ed hanno diritto di godere della vita e della libertà !

Nei tempi remoti la definizione della schiavitù data da Aristotele era condensata nel fatto che schiavo è colui che non ha legami e quindi può essere utilizzato dovunque e nei modi diversi, un concetto dello sradicamento che noi nei tempi molto tristi moderni chiamiamo libertà, quindi l’uomo libero è colui che ha legami, responsabilità ed obblighi verso gli altri, verso la famiglia, verso la società .

Mi sia concesso di ricordare che il diritto in senso giuridico s’intende quel complesso di norme che regolano la società civile nei rapporti fra i suoi membri, come quello nel campo della sofferenza ed in condizioni di disabilità fisica o handicap psichico dell’uomo, nell’inserimento della vita sociale, del diritto a vivere in mezzo agli altri, di interagire con il mondo esterno e con altre persone .

E’ essenziale per l’uomo d’oggi il privilegio, non il libertinaggio, di essere autonomo, libero, confacente e parte completa della Comunità .

Infatti non vi è scuola od orientamento pedagogico, progetto educativo, intervento sociale che non miri a dare una maggiore e più vasta autonomia all’individuo-persona, dove tutto è relativo, considerato relativismo, cioè il lasciarsi portare in ogni dove da venti di dottrina molto imperanti, costituendo una “imposizione” del relativismo che non riconosce nulla come definitivo e che lascia, ultimo obiettivo, solo il proprio io e le sue voglie.

Tuttavia va affermandosi, è da augurarsi in maniera del tutto provvisoria, una cultura di delirio verso gli animali domestici, verso i quali nutriamo un rigoroso rispetto, ma non possiamo non considerare che sono stati promossi nella considerazione giuridica e nella rivoluzione etica, che costituisce una nuova moralità, un’ipocrita idolatria che supera anche il centralismo dell’uomo, riscontrando un ridimensionamento per quella parte di umanità sofferente che dovrebbe essere in vetta alla classifica delle priorità assoluta, per cui appare sempre più evidente la necessità del rispetto delle buone regole e dei diritti fondati sull’etica e sulla ragione.

Ora nella nostra Nazione il diritto-dovere dei cittadini, specie di quelli cattolici, è quello di promuovere e difendere con mezzi leciti le verità morali riguardanti tra l’altro, la vita, quella sociale, la giustizia, la libertà e non il libertinaggio, il rispetto della vita e degli altri diritti della cura pastorale delle persone anziane anche quando costoro sono disabili fisici o malati mentali.

Non ci stanchiamo di manifestare la nostra gratitudine al Santo Padre Emerito Benedetto XVI° ed a Papa Francesco, i quali con finalità etica e pastorale senza mezzi termini hanno affrontato con coraggio il disagio e le difficoltà che attanaglia le persone anziane .

La solidarietà sociale, nonché cristiana, è principio altamente etico di ogni uomo, il quale deve sostenere le necessità dei  più sfortunati della vita, come il mondo della disabilità sia fisica che mentale, concetto che deve indurre tutti verso la protezione dei diritti di uguaglianza e pari dignità sociale più volte richiamata dalla nostra Costituzione.

Ancora una volta auspichiamo che le Istituzioni si facciano carico di questi urgenti e gravi problemi in cui l’opinione pubblica è da tempo preoccupata, invece di formalizzarsi in inutili e dannose litigiosità che non servono né a loro né ai cittadini, perché la libertà di essa finisce dove comincia il libertinaggio della politica.

E’ una sintesi di riflessione sul concetto del valore di libertà, di azione, di proposizione, cioè sull’origine della connivenza civile, sul senso della vita, del rispetto della dignità umana e sul valore della persona, ancora una volta richiamati dall’Osservatore Permanente della Santa Sede in ONU .

Previte

http://digilander.libero.it/cristianiperservire

La nostra Associazione per la promozione sociale costituita nel maggio del 1994 non ha richiesto né gode di contributi economico-finanziari palesi od occulti .

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