Ludovico d’Angiò rinunciò al trono per diventare frate francescano

0
956 Numero visite

Oggi, novembre 2016, chi lo farebbe ? Non certo il mondo della disabilità, del dolore, della sofferenza che è molto sconosciuto ed ignorato dalle Istituzioni !

21-NapoliSfondoVesuvioImbrunireUn Convegno si è svolto a Napoli dal 3 al 5 novembre u:s per illustrare quella Fede del primogenito Ludovico di Carlo d’Angiò, tanta di rinunciare alla successione al trono, per diventare francescano .

Papa Giovanni XXII° nel 1317 Canonizzò San Ludovico assieme a San Francesco d’Assisi e Sant’Antonio di Padova e questo “ proclama “ fu l’inizio della santificazione francescana .

Fin qui quanto si riferisce a Ludovico d’Angiò che rinunciò, come il Poverello d’Assisi e Sant’Antonio da Padova, alla loro gaudente ed agiata vita, per prendere quella monastica e dedizione al servizio al Signore.

Trasportato ai n/s tempi, quanti rinunciano alle gioie della vita ? Quanti alle opportunità ? Quante alle tentazioni ? Non parliamo, poi, dei Politici che non rinunceranno mai alle loro prebende !

Il 48° Rapporto CENSIS ritiene che l’Italia vive in un letargo esistenziale collettivo, in quanto per lo sviluppo integrale del n/s Paese sono carenti pianificazioni per il futuro, vale a dire un progetto generale di sviluppo creando disuguaglianze che alterano una coesione sociale, ma considerando Papa Francesco col suo carisma, per quasi il 78% dei residenti in Roma, tra i punti di forza del cattolicesimo, essere l’uomo mediatico .

Secondo l’indagine sensistica l’’Italia è un Paese che vive alla giornata, in costante attesa di una ripresa molte volte annunciata dai mass media, dove questa società in cui “ vincono l’interesse particolare, il soggettivismo, l’egoismo individuale e non maturano valori collettivi”.

Quindi secondo il Presidente del Centro Studi Investimenti Sociali, questa “ripresa resta prigioniera dello ‘zero virgola’ perché non c’è la ‘chimica collettiva’ che la porta avanti. La chimica collettiva ha una sua potenza che, in qualche modo, prescinde dal progetto politico, dal progetto decisionale. E’ una chimica che elabora se stessa”.( dr. DE Rita ). Manca dunque, in attesa di una possibile ripresa economica, un’ unità di interessi per le lacune del mercato occupazionale, soprattutto giovanile con un picco del 42,7% nel 2014.

I timori legati alla crisi portano inoltre gli italiani a risparmiare di più e a frenare la propensione al rischio e continua a crescere il numero di famiglie che non riescono a coprire le spese di sostentamento e quelle inerenti la salute, il buio futuro specie quelle famiglie dove insistono disabili fisici ed handicappati mentali

La“ Giornata della Disabilità” che verrà celebrata il 3 dicembre p.v. è un’occasione per promuovere la piena inclusione ed allontanare ogni forma di discriminazione, ma passerà sotto il solito silenzio per “prendere” ogni iniziativa per riconoscere quei diritti che da anni vengono negati a questo mondo della disabilità, del dolore, della sofferenza .

E’ vero che il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha affermato ” è compito della società nel suo insieme …far crollare le barriere, fisiche e culturali, che impediscono una piena partecipazione alla vita della società. E’ vero che in Italia, nella Legge di Stabilità è previsto un fondo da 90 milioni per il “dopo di noi”, dunque per aiutare i disabili gravi che vivono soli e hanno risorse economiche scarse “.

Ma le annunciate procedure legislative presentano le stesse sembianze di un accorgimento elettoralistico, oppure una cruda ed ipocrita elemosina ? Ma in questa Torre di Babele chi riesce a capire qualche cosa ?

L’opinione pubblica si domanda con insistenza cosa accadrà ai figli disabili, quando i genitori non ci saranno più ? Ma se ne rendono conto quanti amministrano la res pubblica?

La risoluzione ( forse parziale ! ) di questa “problematica” potrebbe essere il così detto “dopo di noi” : prioritaria domanda, necessità ed urgenza che richiede una giusta risposta da tempo auspicata, da troppo tempo dalle n/s Petizioni, ultima Petizione 2013  ( punto n.5) sollecitando il Parlamento ed i Signori della Politica a prendere con le dovute cautele questo “suggerimento” !

Il Governo attuale, come recita il 48° Rapporto Censis sul letargo della Nazione, per ora non considera il futuro di quanti, disabili fisici od handicappati psichici, sono e saranno senza famiglia od assistenza e getta sulle loro spalle un ulteriore pietoso fardello, dopo il misero budget del 0,4% (?) destinato per le spese sociali, dimostrando uno Stato, sordo, irresponsabile e antidemocratico.

Anche se stringenti vincoli di Finanza Pubblica non permettono di avviare interventi finanziari ( meglio, per ora, ai terremotati ), ci sorprende che in tempi di crisi economiche provengono proprio dal Governo richieste di sacrifici alla povera gente ed evidenti negazioni al mondo cattolico, della disabilità, della sofferenza, del dolore, quando i miliardi necessari per la spesa pubblica e spese militari, viaggi all’estero, in Italia per scopi elettorali, parate militari, telefonini, auto blu, privilegi et similia abbondano nel bilancio statale e lo esauriscono ! Ma ci rendiamo conto che sono adoperate finanze pubbliche ?

La società italiana, specie le famiglie, è molto preoccupata per la mancanza di sostenibilità finanziaria del Servizi Pubblici inerenti la Salute Pubblica, il disagio fisico e mentale e questa “peste sociale”, purtroppo, è un progetto sanitario-legislativo incompreso ed incompiuto da ben 38 anni !

Nei dibattiti Parlamentari e con le Leggi Finanziarie, come ci informano i mass media, nessuno ha riconosciuto l’urgenza di interventi sanitari-legislativi nei confronti dei circa 10 milioni di cittadini italiani affetti da disturbi psichiatrici di natura ed intensità diverse, colpiti da forme di depressione o da schizofrenia, dove sono notevoli, in massima parte, la carenza di prevenzione, strutture , cure, specie nel gruppo delle disorientate famiglie.

A questo proposito mi ha colpito la lettera di un disabile ( pubblicata da h-Press pag.50 del 31.01.2004) con una frase : “L’Italia non deve fare discriminazioni. Per me non è una condanna essere disabile : lo è l’essere italiano”.

Non di meno contiene, quale grido di dolore, l’espressione accorata di un donna, “qualcuno mi aiuti a portare la croce”, per il figlio schizofrenico in famiglia, “urlo” che ho sentito durante una mia partecipazione ad una Tavola Rotonda dal titolo “La malattia mentale speranze disattese”, nella Radio Buon Consiglio a Frigento (AV) – Suore dell’Immacolata – del 14.9.2004 (un’emittente radiofonica che trasmette in 38 Paesi nel mondo).

Ma non sono forse questi i segnali di un disagio interno che vanno compresi ed aiutati, non rilevati dal 48° Rapporto Censis ?

Non sono state valutate, purtroppo più che per esigenze sanitarie, ragioni politiche, le carenze delle leggi 180 e 833 del 1978 e non sono state realizzate strutture alternative di accoglienza di questi “pazienti”, scaricando tutto da ben 36 anni sulle famiglie e sulla società !

Non ci stanchiamo di ripeterlo, anche se potrebbero essere disdicevole, ”gutta cavat lapidem” (la goccia scava la pietra!),finchè questa “situazione” non avrà una sua sicura definizione, saremo in trincea per “evidenziare” queste urgenti necessità del tutto ignorate dalle Istituzioni.

Le Istituzioni hanno paradossalmente dimenticato il problema disabilità fisica e handicap mentale, ritenute esautorate, specie quelle psichiche nonostante gli episodi di lucide follie che si fanno sempre più frequenti in questi n/s turbolenti giorni, sono intense a cnhe in fase internazionale, ultimo quello avvenuto in USA dove un giovane ha sparato con due fucili sulla folla senza una motivazione.

Secondo i mass media, l’Italia oggi, è allineata con gli altri Paesi Europei per malati con disturbi psichici, ma con livelli più bassi di terapie e strutture non sufficientemente appropriate, da una poca valutazione e di validi provvedimenti legislativi, questi ultimi, che in Europa si attivano ogni 2/3 anni, mentre in Italia sono passati 36 anni senza alcun “risveglio parlamentare o governativo”.

Sul concreto odierno 2012 le Istituzioni non risolvono, dopo ben 36 anni in maniera tangibile le reali esigenze dei malati, delle loro famiglie e quello che preoccupa l’opinione pubblica è la sicurezza di tutti i cittadini ed il “dopo di noi”, è stato sempre richiesto nelle n/s Petizioni fin dal 7 ottobre 1998 ai Parlamenti Italiani ed Europei con una “procedura “suggerita” alle Istituzioni ed al Governo in carica

In ambito europeo data la diversificazione di leggi e trattamenti, necessita una normativa d’adeguamento comunitario utile e tale che i membri della UE possono indirizzarsi in maniera omogenea e con meccanismi di perequazione per migliorare la qualità di servizio, prevenzione, cure, reinserimento sociale e lavorativo garantendo sicurezza ai cittadini ed ampia tutela della salute per i sofferenti psichici, cittadini europei che necessitano ed abbisognano più degli altri di promozione della loro dignità e dei loro diritti. ( vedere http://digilander.libero.it/cristianiperservire 15 maggio 2012 comunicazione della Commissione Europea Petizione n.1003/2011 sull’handicap mentale ), per una n/s richiesta di una Direttiva Comunitaria specifica, limitata, circoscritta, uguale e con la stessa valenza in tutti i 47 Stati membri della Unione Europea.

Ecco le “esigenze” che anche in Censis dovrebbe considerare “ guardando “ la realtà che batte in breccia e che solo i francescani sanno riconoscere .

 

E con le parole del Santo Giovanni Paolo II° :”Andiamo avanti con speranza ! ”

Previte

http://digilander.libero.it/cristianiperservire

La nostra Associazione per la promozione sociale costituita nel maggio del 1994 non ha richiesto nè gode di contributi economico-finanziari palesi od occulti.

Notizie nella posta

Riceverai nella tua posta tutti gli aggiornamenti sul mondo
di MP Iscriviti gratuitamente ⤹