Incontro “Mondiale dei Movimenti Popolari“ in Vaticano, con la tematica “Le periferie al centro“

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Il 5 novembre si svolgerà  in Vaticano un incontro con Papa Francesco dei Movimenti Popolari Internazionali, terzo incontro, che segue quello avvenuto a Roma nel 2014 e di Santa Cruz de la Sierra in Bolivia nel 2015, sulla tematica “ Le periferie al centro “.

Città del Vaticano
Città del Vaticano

Molti nomi di spicco saranno presenti dove al centro dei lavori saranno trattati gli argomenti riguardanti l’ambiente, l’emigrazione e dove “ le persone che sono in periferia vengono messe al centro “, come desidera Papa Francesco ha spiegato Monsignor Tomasi, già rappresentante del Vaticano a Ginevra presso l’ONU, dove  è “in continuità con la Dottrina Sociale della Chiesa e dell’attenzione di Giovanni Paolo II alle persone ai margini della società” dove  “non è dunque una rivoluzione”, ma anzi c’è una “linearità di sviluppo” rispetto ai Suoi Predecessori e “ diventa un po’ una scusa dire che il Papa va da una parte per non affrontare il cambiamento sociale attuale e rispondere ai diritti di tutte le persone”.

Il Presule si è soffermato sulle tematiche mondiali di una realtà sociale forse disattesa, perché “ nel mondo ci sono 40 milioni di immigrati senza documento, di cui 7 milioni negli Stati Uniti e 3 e mezzo in Europa, tutti che devono usufruire dei diritti fondamentali a prescindere del loro status legale, anche se spinti da ragioni economiche ogni persona ha il diritto di non emigrare.

Questo stesso concetto vale per tutti e tre i punti al centro dell’attenzione dei Movimenti Popolari: non solo la terra, ma anche la casa e il lavoro, dove nel primo si è cercato , appunto, di conoscere la vera realtà, nel secondo quello che succede nel mondo, nel terzo sono state esaminate proposte di cambiamento,

Nell’esame “ il Papa ci ha detto che i poveri non solo subiscono l’ingiustizia ma lottano anche contro di essa” e “ha mostrato al mondo una realtà silenziosa, quella della enorme quantità di organizzazioni, grandi e piccole, che sono integrate e dirette dagli esclusi”, dove impera la miseria, la resistenza per la solidarietà, sottolineando che i poveri non devono essere oggetto di politiche sociali senza la loro partecipazione, ma attori nel possibile cambiamento che permetta la restituzione dei diritti sacri alla terra, tetto e lavoro .

Juan Grabois ha infine ricordato la riunione a Santa Cruz de la Sierra, conclusasi con l’approvazione di una Carta in 10 punti che adesso i Movimenti Popolari, dopo l’incontro di Roma dovranno attuare attraverso “azioni concrete”.

Quindi “stimolare e approfondire il processo del cambiamento, vivere bene in armonia con la Madre Terra,  sostenere un lavoro dignitoso, migliorare i nostri quartieri e costruire abitazioni dignitose, difendere la Terra e la sovranità alimentare, costruire la pace e la cultura dell’incontro, combattere la discriminazione, promuovere la libertà di espressione, mettere scienza e tecnologia e servizio dei popoli, respingere il consumismo e sostenere la solidarietà come progetto di vita”.

Insomma una serie di richieste che vanno ad incidere una realtà quotidiana .

E con le sagge parole del Santo Giovanni Paolo II° :” Andiamo avanti con speranza !”

Previte

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