Papa Francesco raccomanda “chi è in difficoltà e nel bisogno” e fare “con occhi pieni di amore”

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Con questi riferimenti Papa Francesco ha messo in risalto le parole di Maria a Cana nel Messaggio per la già trascorsa Giornata Mondiale del Malato 2016, che si è celebrata il 12 febbraio scorso, memoria della Beata Vergine di Lourdes, dove quest’anno la celebrazione centrale della Giornata si è tenuta a Nazareth, in Terra Santa, con una Messa presieduta da Mons. Zygmunt Zimowski, Presidente del Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari.

papa_francesco_olimpicoA Cana, scrive Papa Francesco nel Suo Messaggio, si profilano i tratti distintivi della missione di Gesù, Colui che soccorre “chi è in difficoltà e nel bisogno” ed è un pensiero, un ricordo, un monito ribadito al termine dell’Udienza Generale, quando ha nuovamente invitato chi cura i malati a farlo con “occhi pieni di amore”e questo invito è “raccomandato” a quanti si dedicano con amore ad altri in nome della carità cristiana .

Oggi in questi momenti molto critici, specialmente per il mondo della disabilità, del dolore, della sofferenza abbiamo bisogno di esempi di operosità, solidarietà, diretti ad interpretare le sollecitazioni che ci dice Papa Francesco, il quale molto spesso ci “trasmette” di non dimenticare l’ammalato che ha problemi di anzianità, solitudine, disabilità fisica, di problemi psichiatrici, ultimi quelli che ancora risiedono, per esempio, nei “defenestrati” Manicomi Giudiziari, che ci dicono di aver sostituito con strutture nuove, problemi che sono sempre stati, tra altri, di n/s interessamento fin dal lontano 1994 (vedi SIR n.36 pag, 6 ), le cui realizzazioni ci sembrano “ oggetti misteriosi” irrisolti : Petizione 2013 .

La politica, troppo spesso lontana dalla realtà e tutta intenzionata ad inutili sprechi di tempo e di litigiosità, non dà risposte esaurienti alle priorità che insistono nel nostro sistema sociale, quali : la promozione ed il supporto di politiche economico-sociali di sostegno all’invalido, alla famiglia, nella difesa della vita nascente, la strisciante eutanasia, la valorizzazione dell’ente “famiglia” cellula della società, mentre la cultura è troppo spesso indirizzata in favore di nuove “modalità”, la carenza dei servizi sociali ed aggiungo di mancate risposte alle n/s Petizioni . L’uomo malato è pieno, strapieno di sofferenze, di quelle non solo fisiche, ma, anche, soprattutto morali !

Con coscienza critica le Istituzioni, lo diciamo da anni con documenti giacenti nelle Sedi Istituzionali Italiane ed Europee, devono incrementare lo sviluppo della giustizia sociale con maggiore attenzione verso i più svantaggiati della vita e fra questi, anche, “gli ultimi fra gli ultimi”: i malati mentali che, unitamente alle loro famiglie, non hanno trovato una opportuna risposta, ancora oggi 15 febbraio 2016, alla loro situazione e sono finiti per rappresentare un carico spesso insopportabile per parenti e società.

E con le sagge parole del Santo Giovanni Paolo II°:Andiamo avanti con speranza !”

Previte

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