“Mascherine trasparenti, boom di richieste”

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Mirandola, sono commercializzate dalla Encaplast: “Servono negli uffici pubblici per farsi capire dalle persone ipoudenti”

Mascherine trasparenti, utilissime e indispensabili alle persone affette da mutismo e sordità che attraverso il movimento labiale possono così più facilmente comunicare.

Eppure, trovarle è stato difficilissimo tanto che a fine settembre l’Associazione Nazionale Sordi aveva lanciato un appello attraverso il coordinatore Renato Di Carlo. Le mascherine trasparenti, tuttavia, sono utili anche negli ospedali, negli uffici pubblici, nelle scuole dove la ministra Azzolina le ha rese obbligatorie per il corpo docente proprio per facilitare la comprensione durante lo svolgimento delle lezioni.

La risposta, tanto cercata in questi mesi, è arrivata dal settore biomedicale della Silicon Valley mirandolese, da una azienda, la Encaplast, che quest’anno festeggia i 40 anni di attività. L’azienda, fondata dai coniugi Enzo e Carla Neri, e oggi diretta dai figli Mario e Patrizia, è distributore ufficiale di We-Are, la mascherina trasparente prodotta dall’azienda Renometal di San Giovanni in Persiceto. La partnership tra le due aziende emiliane, Renometal da una parte con il designer Matteo Martelli e la distribuzione eseguita da Encaplast spa, hanno acceso l’entusiasmo del Governatore Stefano Bonaccini, al lavoro in quarantena, che ha espresso sul suo profilo social viva soddisfazione. “WeAre – racconta Valentina Bianchini, marketing e director Encaplast – è nata per regalare un sorriso, e proprio per questo è stata studiata anche per i nostri bambini.

La prima a pensarci è stata Ashley Lawrence, animo sensibile, studentessa americana del Kentucky, che in piena emergenza, insieme alla madre, ha iniziato a cucire mascherine con una parte trasparente poi donate a una comunità di sordi e ipoudenti”. In Italia, sono diverse le aziende che hanno iniziato a produrle dalla scorsa primavera, come ha ricordato alla Camera la deputata di Forza Italia Giusy Versace, “eppure – dichiarò – non è facile trovarle per chi ne ha bisogno”. ‘WeAre’ consente non solo di respirare bene “ma soprattutto – spiega la dottoressa Bianchini di Encaplast – di proteggersi grazie al suo flusso d’aria innovativo e al suo filtro protettivo, che nella versione ‘Baby’sembra proprio il naso di un clown. ‘WeAre’ rende tutto trasparente, anche l’acqua, perché è quasi totalmente riciclabile (96,4%), e solo il filtro può essere riutilizzato previo lavaggio fino a 20 volte, rendendo la mascherina eco-friendly e pocket-friendly”.

Elena Poltronieri, responsabile gestione clienti, sottolinea come “questo nuovo progetto tocca temi a noi molto cari come la sostenibilità e l’inclusività, e ci rende davvero molto soddisfatti e orgogliosi”.

v. bru.

 

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