In Sardegna una legge per promuovere la lingua dei segni

Via libera unanime dal Consiglio regionale a una norma per l'inclusione delle persone con disabilità uditiva

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di Andrea Piana

CAGLIARI – Un lungo applauso “silenzioso” ha riempito questa mattina l’aula del Consiglio regionale sardo. Hanno salutato così, i rappresentanti della delegazione dell’Ente nazionale sordi che hanno affollato gli spalti dell’assemblea, il via libera alla proposta di legge che, tra i vari obiettivi, mira a promuovere la diffusione della lingua dei segni italiana e della lingua dei segni italiana tattile nelle attività di comunicazione e d’informazione dei canali televisivi pubblici e privati dell’isola. La norma, frutto dell’unificazione di tre differenti proposte di legge, è stata approvata all’unanimità dopo una breve discussione, servita fondamentalmente ad apportare qualche lieve modifica al testo.
Il provvedimento, che potrà contare su un finanziamento di 2 milioni di euro all’anno per il 2023 e il 2024, prevede in particolare misure finalizzate a sostenere l’inclusione scolastica e lavorativa delle persone con disabilità uditiva e interventi di sensibilizzazione e di formazione, “diretti- è specificato- ad accrescere la consapevolezza sulle problematiche legate alla disabilità uditiva e a favorire la diffusione della lingua dei segni e di ogni altro mezzo, anche tecnologico, volto ad abbattere le barriere della comunicazione”. Previste poi misure per favorire l’accesso ai servizi pubblici, agli eventi, all’informazione, e, con l’obiettivo di consentire alle persone con disabilità uditive una maggiore partecipazione alla vita politica, il testo rimarca come anche il Consiglio regionale debba adottare misure idonee “a consentire l’accesso alle proprie attività alle persone con disabilità uditiva in condizioni di parità con gli altri cittadini”.
Infine, si interviene anche sul campo sanitario, con screening di massa per la diagnosi precoce, l’istituzione di equipe multidisciplinari che possano seguire a trecentosessanta gradi le persone con disabilità uditiva o con deficit di comunicazione e di linguaggio e le loro famiglie.

La Sardegna si dota di uno strumento di inclusione ed integrazione sociale, che va a totale sostegno delle persone con disabilità uditiva, sordocieche o con deficit di comunicazione- sottolinea il leghista Dario Giagoni, primo firmatario di una delle proposte di legge, inglobate poi all’interno del testo unificato-. La battaglia avviata per l’abbattimento delle barriere della comunicazione è di primaria importanza in un mondo che corre veloce e che necessita di adeguarsi costantemente alle esigenze di tutta la società”. Un testo “particolarmente atteso- il commento di Michele Pais, presidente del Consiglio regionale- che contribuirà a creare una società più accessibile dal punto di vista comunicativo nella famiglia, nella scuola, nelle istituzioni, nella comunità e nei servizi pubblici. Oggi per noi è una giornata importante che aspettavamo da tempo”. (www.dire.it)

 

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