Fratelli d’Italia, dal reddito di cittadinanza alla disabilità: il sociale secondo il partito vincente

Aumentare l’assegno unico, eliminare il reddito di cittadinanza. Pochi i riferimenti a non autosufficienza e anziani, impegno per le pari opportunità e contro la violenza di genere. E «contrasto alle ong che favoriscono immigrazione clandestina»

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(foto: Carlo Lannutti/Imagoeconomica)

L’Italia ha scelto Fratelli d’Italia: il partito di Giorgia Meloni ha conquistato la maggioranza dei voti e si accinge a spartirsi le poltrone del Parlamento. Ma qual è il “pensiero sociale” di questa formazione politica? Proviamo a ricostruirlo attraverso alcuni stralci del programma di Fratelli d’Italia.

La famigliaLa famiglia è al centro delle politiche sociali ed economiche descritte da questo, come dagli altri partiti. Si parla di «progressiva introduzione del quoziente familiare, cioè di un sistema di tassazione che tenga conto del numero dei componenti del nucleo familiare». Centrale anche l’assegno unico universale, di cui FdI intende aumentare gli importi «fino a 300 euro al mese per il primo anno di ogni figlio, fino a 260 euro dal secondo anno di vita fino ai 18 anni e mantenimento dell’attuale assegno fino a 21 anni». Per sostenere la natalità, si intende ridurre l’aliquota Iva sui prodotti per la prima infanzia, assicurare asili nido gratuiti e aperti fino all’orario di chiusura di negozi e uffici, nonché la promozione di nidi aziendali, asili nido condominiali e familiari sul modello tedesco delle Tagesmutter. C’è un riferimento seppur non approfondito, a «sostegni concreti alle famiglie con disabili a carico» e si propone «l’aumento della quota deducibile dalle tasse per le spese sostenute dalle famiglie per l’impiego di badanti per persone non autosufficienti, e deducibilità delle spese sostenute per i collaboratori domestici».

“Largo ai giovani”. Tra le misure pensate per i giovani, c’è un’attenzione allo sport, tramite «investimenti sugli impianti sportivi di nuova generazione, per ogni disciplina. Aree attrezzate per fare sport nei parchi in tutti i Comuni italiani». Ma spazio anche alla cultura, con «strutture dove praticare agevolmente musica, arte, teatro, danza. La scuola deve diventare il centro nevralgico del territorio e della sua comunità, anello di congiunzione tra famiglie e istituzioni, con aperture pomeridiane e sinergia con gli enti del Terzo settore per ampliare l’offerta culturale e sportiva. Istituzione di borse di studio per meriti sportivi e artistici. Promozione di stili di vita sani per contrastare il disagio e le devianze giovanili, come droga, alcolismo, gioco d’azzardo patologico, bullismo e la diffusione delle baby gang».

Formazione, lavoro, merito. Centrale il riconoscimento del merito, soprattutto in ambito scolastico e universitario, «per alunni e corpo docente». Si fa poi un riferimento non dettagliato al «contrasto alla dispersione scolastica», all’«aggiornamento dei programmi scolastici, tutela delle materie classiche e potenziamento dell’insegnamento delle materie scientifiche in tutti gli istituti, a partire dalla matematica». Sempre a proposito di scuola, si propone la «valorizzazione degli Istituti tecnici e riforma dei Percorsi trasversali per le competenze e l’orientamento (Pcto)» e si intende «ripristinare gli indirizzi di studio abilitanti al lavoro». Tra le altre proposte che riguardano l’istruzione, «più sport nelle scuole, con nuovi impianti, piscine e palestre» e «tutela delle scuole paritarie e libertà di scelta educativa delle famiglie, anche attraverso l’introduzione di voucher da poter spendere liberamente nelle diverse strutture scolastiche». Necessario anche «valorizzare la professione del docente» attraverso il «contrasto al precariato storico e alla discontinuità didattica; l’aggiornamento continuo per gli insegnanti; il progressivo allineamento degli stipendi del corpo docente alla media europea». Per quanto riguarda il lavoro, dal punto di vista più strettamente sociale si prevede «maggiore utilizzo dei fondi europei per il sostegno all’occupazione dei soggetti deboli» e si intende «promuovere la sicurezza dei lavoratori con investimenti adeguati in attività di prevenzione e formazione; rivedere il Testo Unico degli Infortuni sul lavoro».

Reddito di cittadinanza, disabilità, Badante. Niente da fare per il reddito di cittadinanza, che FdI intende «abolire, per introdurre un nuovo strumento che tuteli i soggetti privi di reddito, effettivamente fragili e impossibilitati a lavorare o difficilmente occupabili: disabili, over 60, nuclei familiari con minori a carico. Per chi è in grado di lavorare, percorsi di formazione e potenziamento delle politiche attive del lavoro». Al tempo stesso, si prevede «l’innalzamento delle pensioni minime e sociali», il «potenziamento delle misure di diritto allo studio delle persone con disabilità e disturbi specifici dell’apprendimento, anche con un adeguato incremento del numero di insegnanti di sostegno e di operatori educativi per l’autonomia e la comunicazione». Ancora, riguardo alla disabilità, «abbattimento delle barriere architettoniche, introduzione di maggiori tutele in favore dei lavoratori fragili, immunodepressi e con disabilità grave e completamento della regolamentazione del “caregiver familiare”, assicurando agli aventi diritto concrete misure di sostegno economico». Sostegno anche per gli enti del terzo settore, «in particolare quelli impegnati nell’assistenza a persone in difficoltà economica e abitativa». E «potenziamento del Servizio civile universale, attraverso lo stanziamento di risorse integrative».

Gli anziani, la salute. Il «diritto a una vecchiaia serena», così come viene definito nel programma di FdI, si articola attraverso alcune misure, tra cui «il sostegno ai Comuni per la realizzazione di nuovi centri sociali per anziani e incentivi allo svolgimento di attività per il benessere psicofisico negli stessi», ma anche incentivi alle «attività di housing sociale di coabitazione tra over 65 e la coabitazione intergenerazionale». Per quanto riguarda sanità e salute, si prevede, tra l’altro, la «creazione di un’autorità Garante della Salute, indipendente a livello amministrativo, con poteri ispettivi e di segnalazione alle autorità competenti, a cui ogni cittadino possa rivolgersi per carenze di qualità o mancato accesso ai servizi». Si vogliono inoltre «incentivare la diffusione e lo sviluppo della telemedicina, delle cure domiciliari e dei presidi territoriali nelle aree interne a scarsa densità abitativa» e «ridurre le disuguaglianze tra le Regioni nell’erogazione delle prestazioni sanitarie e dei Livelli essenziali di assistenza (Lea)». I Lea, secondo FdI, andrebbero estesi alle cure odontoiatriche essenziali.

Tutela delle donne e vita. Il «superamento del tetto di cristallo» è uno degli obiettivi principali fissati da FdI in materia di pari opportunità e per la «difesa della libertà e della dignità di ognuno». Tradotto, è il superamento di quella «barriera invisibile che ostacola l’affermazione delle donne nel mondo del lavoro», incluso il «contrasto al divario retributivo tra uomini e donne e alla pink tax, l’odiosa pratica di applicare prezzi più elevati ai prodotti destinati alle donne» e «a ogni forma di discriminazione, promozione e sostegno di percorsi di emancipazione dagli stereotipi culturali che vedono la donna in condizione di subalternità». Sempre a tutela della donna, si parla di «aggiornamento della normativa in materia di violenza domestica e violenza di genere (Codice Rosso): applicazione autonoma del braccialetto elettronico, indipendentemente da eventuali misure cautelari personali, consentendo sempre alla vittima di dotarsi di un dispositivo di allerta e richiesta d’aiuto in caso di violazione della distanza da parte dello stalker». Veloce il riferimento all’aborto, con il riferimento all’impegno per «tutelare la vita umana fin dal suo inizio». Ci si propone poi il «contrasto a ogni discriminazione basata sulle scelte sessuali e sentimentali delle persone, mantenimento della legge sulle unioni civili», ma si ribadisce con forza «il divieto di adozioni omogenitoriali e la lotta a ogni forma di maternità surrogata, nell’interesse supremo del minore».

Contrasto all’immigrazione clandestina. Sul tema cruciale dell’immigrazione, l’accento è posto sul «decreto flussi come strumento di cooperazione internazionale», con l’obiettivo di una «gestione degli ingressi regolari in Italia». Al tempo stesso, con lo stesso scopo, si prevedono «accordi tra Ue e Stati terzi per la gestione dei rimpatri di clandestini e irregolari, subordinando gli accordi di cooperazione alla disponibilità al rimpatrio degli Stati di provenienza». Passaggio critico sulle organizzazioni non governative, laddove il programma di FdI prevede il «contrasto alle attività delle ong che favoriscono l’immigrazione clandestina».

(Chiara Ludovisi)

 

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