Japhet, il sordomuto aiutato da un giovane pratese

Fra i due è nata un’amicizia "Nel suo paese lo ritenevano inutile. Tanti si trovano nelle sue stesse condizioni"

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Edoardo Dacci e Japhet, una bella storia di amicizia e solidarietà

Nelle scorse settimane avevamo raccontato la storia di Japhet, uno degli ospiti africani del centro d’accoglienza di Vicofaro, aiutato da un ragazzo pratese, Edoardo Dacci, in un momento di difficoltà.

di F.B.

“L’ho visto rovistare in un cassonetto sotto casa mia, alla ricerca disperata di vestiti – aveva detto Dacci a La Nazione – Così gli ho fornito il necessario per i giorni successivi”. I due sono diventati amici. Edoardo si è preso a cuore le sorti di Japhet, sordomuto e per questo ripudiato dalla famiglia d’origine. “Lo consideravano inutile per ogni tipo di lavoro, una zavorra – ha spiegato don Biancalani – E’ scappato dall’Africa, poi ha girato per alcune associazioni pratesi, fino ad arrivare a Vicofaro.

Nelle sue stesse condizioni ci sono tanti altri ragazzi, che forse sono messi anche peggio di lui, perché Japhet è un tipo sveglio nonostante la sua disabilità.

Per loro purtroppo è ancora più dura. E bisogna considerare che, già a cose normali, per un giovane africano che viene da lontano integrarsi nelle dinamiche del nostro Paese è complicato”.

 

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