‘Cantare’ l’Italia con la lingua dei segni

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Montaione, 27 novembre 2018 – Canteranno l’inno di Mameli in un’occasione speciale e per imparare le parole si stanno esercitando anche durante l’intervallo. Sì perché, gli studenti della scuola media «Giovanni Gonnelli» di Montaione eseguiranno «Fratelli d’Italia, l’Italia s’è desta…» nella lingua dei segni davanti alla Nazionale italiana di pallavolo delle ragazze sorde.

Le azzurre faranno visita alla scuola il prossimo 25 gennaio rispondendo all’invito del professor Marco Catone. «Lo scorso anno – racconta il docente d’arte e immagine – ho fatto lavorare i ragazzi sul linguaggio braille. Ne è nato un bellissimo lavoro che adesso è esposto al museo del Bargello di Firenze. Si tratta della riproduzione della preziosa tavoletta d’avorio che rappresenta ‘Adamo nel Paradiso Terrestre’ e che adesso anche ciechi e ipovedenti potranno ammirare attraverso le loro mani. Quest’anno, invece, ho voluto sensibilizzare i ragazzi ad un altro tipo di comunicazione. L’idea di poter cantare con le atlete sorde l’inno nazionale è stata accolta subito con grande entusiasmo. A scuola le prove vanno avanti a oltranza: i ragazzi continuano ad esercitarsi fra di loro anche durante l’intervallo».

In occasione dell’arrivo della Nazionale di volley, che resterà a Montaione dal 25 al 27 gennaio, saranno organizzate anche un paio di partite amichevoli con gli studenti e una serie di incontri con la cittadinanza. Grazie al professor Catone l’istituto Gonnelli ha avviato una collaborazione con il Comitato italiano Paralimpico che nel corso dell’anno scolastico invierà a scuola alcuni dei propri ambasciatori.

«La prima – annuncia il docente – sarà una campionessa di equitazione. Non solo, sto facendo lavorare i ragazzi anche su un volumetto illustrato che possa accompagnare la nostra nazionale alle Paralimpiadi di Tokyo 2020».

Intanto è stato stampato (nella stamperia braille della Regione Toscana, l’ultima pubblica rimasta in Italia) anche il primo libro tattile di emoticon ed emoji, che porta sempre la firma degli studenti del Gonnelli.

«Ci era stato commissionato dal presidente regionale dell’Unione italiana ciechi ed ipovedenti, il professor Antonio Quatraro – spiega Catone – Il libro raccoglie tutti quei simboli che popolano la dimensione virtuale e costellano le schermate di quegli strumenti tecnologici e informatici che per una persona non vedente rappresentano ausili indispensabili per orientarsi nella vita quotidiana».

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