Mia, ecco il nuovo Reddito di cittadinanza: l’assegno ridotto a 375 euro per i nuclei senza minori, disabili e anziani

L’obiettivo è favorire l’inserimento nel mondo del lavoro. Più controlli

0
586 Numero visite

di Francesco Bisozzi

Addio al reddito di cittadinanza: arriva Mia, la “Misura per l’inclusione attiva” che dal primo settembre sostituirà gradualmente la prestazione di sostegno calata a terra nel 2019 dai grillini. Non tutti gli attuali percettori del reddito di cittadinanza però ne potranno usufruire: la misura sarà riservata ai nuclei con Isee non oltre 7.200 euro, mentre per il sussidio dei Cinquestelle l’asticella è fissata a 9.360 euro.

LA PLATEA

Per i nuclei non in condizione di lavorare l’assegno partirà da 500 euro (questa la quota riservata ai single) e avrà una durata iniziale di 18 mesi (passati i quali per chiedere di nuovo la prestazione bisognerà aspettare un mese). Ne beneficeranno anche gli occupabili, ai quali la legge di Bilancio ha concesso solo sette mesi di reddito di cittadinanza nel 2023, ma rispetto al sussidio dei Cinquestelle, “Mia” avrà importi ridotti (solo 375 euro al mese) e una durata iniziale di appena 12 mesi. Questa la soluzione escogitata dal ministero del Lavoro per spegnere i motori al reddito di cittadinanza e incentivare i percettori attivabili, circa 400mila attualmente, a trovare un’occupazione. La riforma, sintetizzata in un decreto del Lavoro che conta 12 articoli, dovrebbe arrivare in Cdm la settimana prossima.

I TEMPI

Il sussidio attuale potrà essere chiesto fino al 31 agosto e comunque continuerà a essere erogato solo fino a dicembre. «Mia – si legge nella bozza di decreto del Lavoro – è una misura di sostegno economico e di inclusione sociale e professionale, condizionata alla prova dei mezzi e all’adesione a un percorso personalizzato di attivazione e di inclusione sociale e lavorativa, finalizzata all’affrancamento dalla condizione di povertà e all’effettivo inserimento nella società e nel mondo del lavoro». Per i nuclei familiari al cui interno vi sia almeno un componente con disabilità o minorenne o con almeno sessant’anni di età, il beneficio corrisponderà a un’integrazione del reddito fino alla soglia di 6mila euro annui moltiplicata per la scala di equivalenza del nucleo. A questo proposito: i componenti minorenni o maggiorenni che usufruiscono dell’assegno unico e universale non saranno conteggiati nella scala di equivalenza (a ciascuno di essi verrà riconosciuto un importo mensile della “Mia” in misura fissa pari a 50 euro). Ai non occupabili l’assegno sarà erogato mensilmente per un periodo continuativo non superiore a diciotto mesi e potrà essere rinnovato, dopo un mese di stop, per periodi ulteriori di dodici mesi.

Per quanto riguarda invece gli attivabili, il beneficio sarà riconosciuto nella misura ridotta del 25% (4.800 euro annui) e per un periodo non superiore a dodici mesi, decorsi i quali potrà essere rinnovato per un periodo ulteriore di sei mesi. Chiaramente i percettori in condizione di lavorare che non seguiranno i corsi di formazione previsti o rifiuteranno il lavoro perderanno il diritto all’assegno.

I VINCOLI

Già con la legge di Bilancio il governo ha azzerato le offerte che possono essere respinte senza dover dire addio al reddito di cittadinanza. Anche i minorenni con almeno 16 anni saranno tenuti all’obbligo di partecipazione attiva, formazione e lavoro nel nuovo sussidio contro la povertà se non impegnati in un percorso di studi. Nella bozza di decreto si specifica anche che l’aiuto economico sarà erogato attraverso uno strumento di pagamento elettronico ricaricabile: la “Carta Mia”. Non solo. Per accelerare gli inserimenti nel mondo del lavoro e favorire il rafforzamento delle competenze dei beneficiari, verrà utilizzato uno speciale sistema informativo, con una piattaforma digitale per la presa in carico e la ricerca attiva dedicata ai beneficiari della “Misura per l’inclusione attiva”.

I BENEFICIARI

I beneficiari, attraverso la registrazione sulla piattaforma, accederanno a informazioni e proposte sulle offerte di lavoro, corsi di formazione, tirocini di orientamento e formazione, progetti utili alla collettività e altri strumenti di politica attiva del lavoro adeguati alle loro caratteristiche e competenze. Capitolo controlli: il personale degli uffici ispettivi del ministero del Lavoro avrà accesso a tutte le informazioni e le banche dati, sia in forma analitica che aggregata, trattate dall’Inps, e in particolare ai database con informazioni collegate ai requisiti e alle condizioni per accedere e conservare il beneficio. Non solo. Al fine di rafforzare l’attività di contrasto al lavoro irregolare nei confronti dei beneficiari della “Mia”, il ministero guidato da Marina Calderone elaborerà un piano triennale di contrasto all’irregolare percezione della prestazione. I furbetti saranno puniti con un periodo di reclusione tra due e sei anni.

 

L'informazione completa