Puglia, pronto un progetto di inclusione sociale per le persone sorde e con ipoacusia

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La Regione Puglia si candida con ENS Puglia e Politecnico ad un bando della Presidenza nazionale

Dopo l’approvazione di ieri della Giunta regionale pugliese, come riferito n dall’Agenzia di stampa regionale, l’assessore regionale all’Istruzione, Formazione e Lavoro Sebastiano Leo torna sul progetto di inclusione sociale rivolto alle persone sorde e con ipoacusia con cui Regione Puglia si è candidata, con l’Ente nazionale sordi – Puglia e con il Politecnico di Bari, al bando dell’Ufficio per le politiche in favore delle persone con disabilità della Presidenza del Consiglio dei ministri.

“Adottare politiche inclusive che diano a tutti i cittadini pari opportunità, combattere contro le barriere comunicative, costruire una società fondata sui valori della democrazia e dell’uguaglianza, seppur rispettando le diversità individuali, è una mission a cui tutti i pubblici amministratori sono chiamati a rispondere.

Per questo la sezione Lavoro della Regione Puglia ha adottato con convinzione il progetto di ENS Puglia e Politecnico di Bari, costituendosi in ATS e partecipando al bando nazionale. Il progetto si compone di due parti, da una parte prevede l’attivazione di uno sportello informativo e di consulenza che dia assistenza alle persone sorde maggiorenni e ai familiari di sordi minorenni nel disbrigo di pratiche ordinarie” sottolinea Leo “dall’altra, invece, intende istituire un servizio di interpretariato in Lingua dei Segni Italiana, fruibile sia in presenza che in modalità a distanza, attraverso una piattaforma che sarà sviluppata dal Politecnico di Bari. L’obiettivo è contribuire al processo di integrazione della comunità sorda all’interno della società, favorendo l’accesso agli uffici della Pubblica Amministrazione, la partecipazione ai corsi di formazione professionalizzanti o alle attività in ambito universitario. Infatti la persona sorda, quando si interfaccia con gli operatori degli Enti pubblici incontra quotidianamente ostacoli dettati soprattutto dalle difficoltà comunicative, facilmente superabili grazie al servizio di interpretariato LiS.

Per lo stesso motivo ai sordi è preclusa anche la partecipazione ai corsi di formazione in quanto è necessaria la presenza di un interprete LiS in aula, il cui costo non è mai previsto dagli enti organizzatori. Inoltre in ambito universitario la figura dell’interprete è essenziale ma spesso i fondi messi a disposizione dall’Università non sono sufficienti alla completa copertura del fabbisogno. Il servizio di interpretariato si rende necessario anche per le quotidiane esigenze delle persone sorde, fungendo da ponte sia a distanza che in presenza.

I sordi, se messi nelle giuste condizioni, possono condurre una vita indipendente” ha concluso l’assessore regionale Sebastiano Leo

 

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