Per una cultura dell’incontro?

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Papa Francesco per la “48° Giornata Mondiale delle Comunicazioni“ del 1 giugno 2014 nel Suo Messaggio con tematica : “Comunicazione al servizio di un’autentica cultura dell’incontro”, tra altro, si rivolge al mondo della Comunicazione Laica perché adotti una valenza umana e cristiana, mentre ricorda la Parabola del Buon Samaritano, che guarda con benevolenza ed aiuto al ferito caduto sulla strada per opera dei briganti, che si può quasi “comparare”, a quanti malmenano e deturpano la realtà e non curano le parole che uccidono .

“Gesù ci ricorda che anche le parole possono uccidere, quando si dice di una persona che ha la lingua di serpente, cosa si vuol dire ? Che le sue parole uccidono ! Pertanto, non solo non bisogna attentare alla vita del prossimo, ma neppure riversare su di lui il veleno dell’ira e colpirlo con la calunnia” ( Papa Francesco Angelus 16 febbraio 2014 ).

“Oggi viviamo in un mondo che sta diventando sempre più piccolo” osserva giustamente Papa Francesco nel Messaggio “ dove sembrerebbe essere facile farsi prossimi gli uni agli altri ” .

Ma avviene questo?

“ Quando ci troviamo di fronte ad una aggressione violenta come quella subita dall’uomo percosso dai briganti ed abbandonato lungo la strada “, come leggiamo nella Parabola del Buon Samaritano, “vivendo” in una società ribelle, come quella odierna 2020 dove insistono anche moltissimi casi di sofferenza fisica e psichica ( si parla di circa 10 milioni di “malati” dalla depressione alla schizofrenia), persiste, ancora, una ostinata diffusa esclusione sociale .

Per non lasciare senza una ragionevole speranza le famiglie di questi “desaparecidos della n/ civiltà”, la n/s Associazione ha voluto riproporre per la quinta volta il 18 marzo 2013 una Petizione 2013 al Parlamento Italiano, onde sollecitare una soluzione definitiva di questa piaga sociale che da ben 42 anni non trova concretezza . Come cristiani e come cittadini non possiamo non “rispondere” a queste esigenze, situazioni che anche il S. Padre ha voluto energicamente e senza tentennamenti sottolineare l’urgenza e la gravità nel mondo ed in Italia nel Messaggio per la “Giornata Mondiale del Malato” celebrata ogni anno .

Il Festival tematico “ Lo spiraglio” che si è tenuto a Roma dal 31 maggio al 1° giugno 2013 ha cercato di dare un “volto” civile ed umano alla salute mentale, da troppo tempo “nascosto” al vivere quotidiano, dove avvengono funesti episodi di lucide follie che ci lasciano frastornati : budget del ricoverato .  

Bisogna considerare che il servizio pubblico televisivo, nella libertà di comunicazione sancito dagli art.15/21 della Costituzione, significa una serie di obblighi e di doveri nell’interesse della collettività, che “vediamo” assai poco

Molto spesso il delicato argomento della disabilità in genere, particolarmente quella riferente ai malati mentali viene “ripreso” dai mass media nella ampiezza del “fattaccio”, che non prospettano la problematica di come sono “trattati” i malati psichici in Italia, come “vivono” in famiglia, come sono “emarginati” nella realtà, ma descrivono la solita ripetizione di una rituale cronaca, risaputa, vecchia, che non è valutazione di una necessità ! Quando vediamo nella strade della n/s città o dei n/s paesi “matti” in libera uscita che uccidono, i responsabili della Res Pubblica non considerano la priorità di una urgente soluzione di questo problema, ancor più che il Governo Conte dice di essere per il popolo !

“Scaraventare” migliaia di migliaia di famiglie nella disperazione e nell’angoscia costringendole a vivere giorno e notte direttamente il rischio ed il dramma con la presenza in esse di un malato mentale, come viene descritta nella fiction di “Cera una volta la città dei matti” ; “costringere” le famiglie ad accollarsi onerosi costi di ricovero; “inserire” i residui manicomiali in strutture intermedie, costose, private, convenzionate scandalosamente ancora aperte come gli Ospedali Psichiatrici Giudiziari divenuti REMS in una parola alterando la vivibilità di questi esseri umani, è un rimedio peggiore del male.

E non ci vengano a “parlare” degli amici a 4 zampe, che consideriamo e rispettiamo, ma esistono, anche, esseri umani che soffrono e che come gli animali domestici hanno diritto alla vita ! Che squallore  ! L’opinione pubblica è indignata per come e con quale eccessiva superficialità viene tratta la vita umana e sentiamo anche noi il dovere morale di sostenere che ogni vita va rispettata.

Amareggia e sconforta la famiglia ( “disperata e maltrattata”(- Papa Francesco Vaticano 20 febbraio 2014) anche di questi “desaparecido della nostra civiltà” per la mancanza di provvedimenti, di adeguate informazioni su una situazione così delicata e continua a meravigliare la latitanza fin qui perseguita dalle Televisioni e dalle Radio, in una parola dai mezzi di comunicazione . Ma questa è libertà ?

Non desideriamo “parlare” delle pseudo comunicazioni fornite dalla Televisivo di Stato, che dovrebbe svolgere un servizi0 pubblico e non “altro”, ma altrettanto meritevole di un più attento esame sono necessari per “ incentrare” l’attenzione sulle cause che produce questa malattia sulla vita sociale e non descrivere solo gli effetti  . Non sono le parole, le trasmissioni televisive, i casi eclatanti che possono modificare questa “situazione”, è il Parlamento che deve intervenire ed i servizi delle comunicazioni devono farci conoscere la verità ! Ma interviene ?

Occorre ammettere che la legge 180 non ha funzionato e sono passati 42 anni tra chiacchiere, burocrazia e non si è provveduto alla soluzione di questo “problema”, a quella riforma tra le riforme che tutti dicono e non fanno, tanto da trovarci ancora impreparati, frastornati, delusi, perché occorre che questa situazione non venga vista in maniera teorica, ma venga valutata in modo pratico con una legge-quadro da me auspicata nelle Petizioni inoltrate il 18 marzo 2013, affinché le Regioni possono legiferare per un trattamento corretto ed omogeneo e per Servizi uguali in tutto il n/s Paese. Anche se il disagio mentale è stato qualche volta affrontato, ripeto, questo è avvenuto in maniera evasiva e superficiale, mentre i mass media, a nostro modesto avviso, dovrebbero svolgere una serie di doveri ed obblighi che devono rispettare l’interesse e le necessità della collettività, mai dimenticando di evidenziare le priorità assolute come quella della sicurezza dei cittadini minacciata quasi quotidianamente da soggetti psicopatici, e non essere inutili portavoce di inutili notizie !

Ed aggiungo se le Comunicazioni Sociali vogliono essere incisive e concrete, non devono limitare la loro partecipazione a sole e semplici parole, ma essere più presenti e pressanti a trattare un “argomento” che si tira fuori di tanto in tanto ed in particolari circostanze come quella della comunicazione, appunto, di “cose” inutili !

Ricordiamo quello che suggerisce il Santo Annibale Maria di Francia riprendendo le parole di Matteo e Luca : “ Rogate ergo dominum messis ut mittat operaios in messem  suam” “ Pregate dunque il Signore della messe, perché mandi operai nella sua messe “ per quanti malmenano e deturpano la realtà e non curano le parole che uccidono .

La raccomandazione di Papa Francesco è stata : non “sparlare”, “niente chiacchiere”, perché anch’esse “possono uccidere” ed “uccidono la fama delle persone”( Angelus 16 febbraio 2014), se le mettiamo in pratica allora che si risponde ad una adeguata “Comunicazione al servizio di un’autentica cultura dell’incontro “. Non vi pare ?

 

E con le parole sagge del Santo Giovanni Paolo II° :” Andiamo avanti con speranza!

Previte

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La nostra Associazione per la promozione sociale costituita nel maggio del 1994 non ha richiesto nè gode di contributi economico-finanziari palesi od occulti.

 

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