Solidarietà! Cosa è? Insiste nel sistema “rinnovativo 2018” del Prof. Giuseppe Conte Presidente del Consiglio dei Ministri?

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Ancora una volta dobbiamo riscontrare che una certa preoccupazione si è insinuata nell’opinione pubblica italiana la carenza di un sostegno finanziario per attivare, dove non esistono, Servizi Pubblici essenziali inerenti quanti vivono una sofferenza psico-fisica. Il Piano Sanitario Nazionale 2003-2005 e 2006/2008 sul problema inerente, per esempio, la salute mentale, pur riconoscendo, in parte necessari significativi interventi, è solo sintesi propositiva di futuro decentramento definitivo dei poteri per la Salute Pubblica alle Regioni ( art.117) da parte dello Stato, quest’ultimo garante dell’equità di attuazione nelle singole realtà regionali, ma con delle discrepanze tra il nord ed il sud d’Italia . 

Sul concreto quotidiano concepito nel “rinnovo” le Istituzioni “uscite” dalle elezioni politiche 2018, non risolvono né ne hanno enunciato nel Programma di Governo risoluzione del “ bubbone sociale” ancora, dopo ben 40 anni in maniera tangibile, le reali esigenze dei malati, delle loro famiglie e non garantiscono, nel contempo, la sicurezza di tutti i cittadini.  Considerato che il sostentamento economico non è adeguato alle loro necessità ed al costo della vita e che le strutture sono carenti o poco efficienti, tutto ciò dovrebbe costituire una naturale logica ed indurre l’Amministratore Pubblico ( il Governo Conte) a prevedere e provvedere quando il cittadino è in chiara difficoltà come quelli che, ripeto , insistono nel mondo della Sanità e della Salute, in una prospettiva promozionale di ordinamento giuridico in cui “vivono” tutti , specialmente i malati mentali, teso alla valorizzazione della persona, alla tutela delle loro dignità e dei diritti , quali cittadini  italiani, (artt.2- 3- 32 Costituzione Italiana ) e cittadini europei ( art.II 61/65 Costituzione Europea.) :

L’attenzione delle Istituzioni Italiane  deve essere rivolta a considerare

a.) che sia riconosciuta l’urgenza d’interventi finanziari ed adeguate strutture nei confronti dei circa 10 milioni di cittadini affetti da disturbi psichici di natura ed intensità diverse colpiti da forme di depressione fino alla schizofrenia , come nell’Europa vi sono 50 milioni di persone disabili, uno su dieci, che incontrano situazioni di difficoltà come barriere architettoniche, morali o discriminazioni sociali ;

b.) l’emissione di quel Testo Unico nel quale devono convergere le diverse normative sull’handicap fin’ora troppo frammentarie in Italia, o sollecitare alla UE un provvedimento comunitario uguale in Europa;

c.) che all’interno della 12° Commissione Affari Sociali Camera dei Deputati (“ferma” su questo problema dall’aprile 2004 per “questioni” misteriose e sperando che le divergenze siano superate ), si attivi per il varo di quella legge-quadro di riordino dell’assistenza psichiatrica, data la delicatezza della materia, attesa ripeto , da ben 40 anni , scaricando sulle famiglie e sulla società questo carico umano e le difficoltà consequenziali ;

d.) che le quasi quotidiane cronache di “folli episodi” che imperversano nei nostri paesi e nelle  nostre città colpiscono un numero sempre più elevato di cittadini, anche nell’Unione Europea e sono dimostrazioni che evidenziano l’urgenza di interventi nell’assistenza psichiatrica, ormai fondamentalmente necessari in considerazione che si avvicina il periodo in cui questi “episodi” si ripetono.

Areteo di Cappadoccia, medico greco ai tempi di Nerone che dopo Ippocrate fu il migliore conoscitore di malati 200 anni fa evidenziò il fatto che la malattia mentale “esplodeva” :

a.) nei mesi primaverili-estivi come quelli più propensi per l’instaurarsi della sintomatologia maniacale;

b.) nei mesi invernali-autunnali come quelli più propensi per l’instaurarsi della sintomatologia depressiva;

 

e.) che il “problema” non si esautora solo con “Giornate”, “Convegni”, “Osservatori”, “Commissioni” (o quant’altro) sulla salute mentale”, (ma quando finirà la burocrazia che dovrebbe risolvere il Governo Conte !), ma “problema ancora “vivo” se non si risolve la reale situazione in cui ”disagiano” i malati mentali , le loro famiglie e si garantisca la sicurezza dei cittadini.  Sarebbe più opportuno, quindi, provvedere alla edificazione di utili e necessarie strutture e non avvallare, come pare si faccia, la ben nota logica gattopardesca di voler cambiare tutto purché nulla muti !!!;.

f.) che la nostra società sta perdendo la fiducia , anche in quei diritti che fanno parte dell’etica civile.

Sono i fatti concreti che in questo Comparto Sanitario non riscontriamo e non vediamo.

Quel  quotidiano catastrofismo, quel ignorare ogni valore morale, quel continuo diverbio politico, ci auguriamo, non facciano dimenticare quel rispetto della dignità della persona, anche se “malata”, perché è un cittadino italiano ed anche europeo, verso il quale la solidarietà deve essere un umano dovere. Forse sarebbe meglio mirare al bene del Paese, smettendo di azzuffarsi come i famosi capponi di Renzo nel Trattato Letterario;

g.) che non  si può non considerare che i  malati psico-fisici non possono “tirare avanti” con quegli euro 282,55 di media al mese e con euro 516,35 per l’accompagnamento, data la spaventosa progressione, che consente loro di solo sopravvivere !;

h.) che la possibile formazione di un Fondo Speciale Economico (Dopodinoi), costituito dai versamenti da parte

della famiglia del malato e dallo Stato come previsto dalla legge 328/2000, non è una vaga chimera .Il futuro dei malati psico-fisici costituisce, giustamente, il “cruccio”, la grave “afflizione” delle famiglie, e questo Fondo lo abbiamo richiesto al Parlamento Italiano e nella n/s Petizione al Parlamento Europeo fin dal 20.12.2004;

i.) che è necessaria l’attivazione della ricerca scientifico-farmacologica e sviluppo tecnologico comunitario, richiesta al Parlamento Italiano ed a quello Europeo sulla malattia mentale, come ogni comparto sanitario, da effettuarsi come già stabilito dalla Decisione n.1786/2002/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 23.9.2002 che adotta un programma d’azione comunitario nel campo della Sanità Pubblica 2003-2008.                                                          

Domandiamo all’Europa e all’Italia : 

1.) è necessario valutare l’uomo-debole, perché “la vita dell’uomo è un dono prezioso da amare e difendere” “in presenza di malattie” che “riducono l’essere umano nelle sue capacità di autonomia” (Messaggio del Papa per la Quaresima 2005 ;

2.) è’ necessario valutare l’uomo-debole nella sua “realtà sociale ed economica” del tempo in cui vive e nell’ambito in cui opera. “La malattia mentale è il killer invisibile in Europa”,  ha detto il dr.Markos Kyprianou Commissario Europeo Sanità  Pubblica ;

3.) è’ necessario valutare l’uomo-debole perché indifeso non potendo avere più capacità funzionanti , ma ha una  sua dignità che lo deve contraddistinguere in una società, anche europea, in cui la democrazia è responsabile e deve essere attenta allo stesso

“ La discriminazione verso persone disabili è contro ogni ideale dell’Unione Europea”) lo ha detto il dr. Jacques Barrot V.Presidente della Commissione Europea.  Ne consegue l’abbandono di una nozione assoluta ed astratta di uomo-soggetto, a favore di una concezione più umana che pur nella salvaguardia della unitarietà psico-fisica faccia riferimento alle concrete esigenze delle singole persone con le loro peculiarità, con i bisogni e prerogative, ma anche con i doveri che l’impone la solidarietà, come valore umano, in quanto partecipi della stessa comunità. Nel motto “Uniti nella diversità” i Popoli Europei vogliono restare un Continente aperto alla cultura, al sapere, al progresso sociale  e per una fattiva autentica integrazione europea

Saranno di questo avviso i Deputati al Parlamento ed il Governo Conte ?

E con le sagge parole del Santo Giovanni Paolo II :” Andiamo avanti con speranza !”

Previte

http://digilander.libero.it/cristianiperservire

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