Ricerca scientifica e malattie mentali

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Combattere la “violenza” contro i malati psichici, migliorare il “controllo” delle malattie mentali, attivare intense “ricerche” scientifico farmacologiche sarebbero auspicabili obiettivi che una società moderna, come l’Italia, dovrebbe intensificare per la promozione e la prevenzione di questa sempre più crescente malattia sociale, da noi sempre proposte nelle Petizioni alle Assemblee Legislative Italiane ed Europee .

La stimolazione a sostenere le azioni di ricerca e lo sviluppo tecnologico, tanto attese dall’opinione pubblica, sono state proposte dalle possibilità offerte dal 5° Programma Quadro della Comunità Europea per il periodo 1998-2002, dove l’Italia è stata “sorda completamente”.  Anche l’Istituto Nazionale delle Malattie mentali Statunitense ha elaborato recentemente, da notizie dei mass media, un Programma Preventivo nella indizione di Servizi inerenti le ricerche Socio-Sanitarie resesi necessarie per i continui episodi di follie nel Paese.

L’Assemblea Generale dell’ONU ha proclamato il 2001 “Anno Internazionale per il dialogo fra le civiltà” per cultura delle dignità dell’uomo sofferente, soprattutto psicolabile, indicendo nel 10 ottobre 2001 la “Giornata Mondiale della Salute Mentale”, mentre la Comunità Europea ha proclamato il 2003 “Anno Europeo dedicato ai disabili” e la politica Sociale perseguita in quell’”anno” e nel semestre Italiano di Presidenza del Consiglio Europeo ha disatteso molte speranze

E’ stato dimenticato il valore morale del singolo ed il ruolo della famiglia, custode e promotrice di relazionalità ! Potrà il Governo Italiano adottare un Testo Unico sulla Disabilità, come inizio di “cambiamento” tanto annunciato, nel quale trovino spazio anche le diverse Normative oggi troppo frammentate ? E la Commissione Europea quale Direttiva Comunitaria ha “in pectore” sul problema ? Dati statistici dicono che nell’Unione Europea vivono circa 38 milioni di persone in stato di disabilità. In Italia di disabili fisici sono circa 3 milioni (di cui 73% anziani), 900 mila circa le persone costrette a letto o su una sedia a rotelle, circa 1 milione e mezzo le famiglie aventi in casa parenti con gravi handicap, circa 11 milioni le persone che soffrono patologie mentali (Fonte Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali).

Questa realtà ci lascia perplessi e soprattutto delusi perché l’handicap in genere non ha tempi di attesa ! Auspichiamo che questi cittadini non siano “maltrattati” nella loro solitudine, nella loro sofferenza, nel loro status sociale, ma siano sostenuti veramente dalle Istituzioni, anche Europee, non con le parole, ma con i fatti !.

I problemi inerenti il Comparto Sanitario delle malattie mentali rivestono per la Comunità Europea un’importanza crescente a livello delle stesse Istituzioni Europee, anche a causa delle loro ripercussioni economiche sul tessuto sociale e la necessità di azioni nel quadro delle Strategie Comunitarie di Salute Pubblica, tanto che il “Consiglio Sanità” riunitosi il 13 novembre 1999 ha approvato una Risoluzione sulla promozione d’interventi mirati in Europa.

Gli avanzamenti nelle ricerche, nelle analisi Statistiche e Sanitarie suggerite dalla Comunità Europea hanno lo scopo di realizzare Servizi per le malattie mentali, la prevenzione, lo studio del cervello, la ricerca clinica nei casi di psicopatie, disordini mentali, stress di ambienti domestici, lavorativi, sociali, di persone minorate, anziani, giovani, soprattutto bambini che abbiano disturbi gravi nella sfera emotiva ed anche colpiti da “computer addition” (malattia psicologica che può portare al disordine psichico di persone che trascorrono molto tempo al computer”). La legge 180/1978, approvata dal Parlamento Italiano, che ha deciso la chiusura dei “manicomi” e priva del Regolamento d’Applicazione, non ha adeguatamente previsto un insieme di Misure Legislative e Strutture volte a tutelare la salute del cittadino “offeso” a norma dell’art.32 della Costituzione, né quello affetto da gravi psicosi e nel contempo ad aiutare le famiglie dei malati, specie quelle dove vi sono giovani schizofrenici che spesso, come negli USA, ”arricchiscono” le cronache quotidiane dei mass media, dove fra le tante disabilità, le malattie mentali sono quelle che ,forse, danno conseguenze maggiori alle famiglie,  alla famiglia in genere, alla società.

L’opinione pubblica, e noi con essa, spera nella Ricerca Scientifica, nella Sienza Medica e nei Provvedimenti Legislativi da noi richiesti alle Assemblee Legislative Italiane ed Europee per dare una civile risposta a questo grave disagio sociale.

In questo momento si evidenzia una situazione sempre più confusa, di litigiosità politica , spesso incomprensibile e di difficile “lettura” .

Se non si applica una coerente azione di sostegno, di presenza, di solidarietà (non esteriore), di stimolo di un’economia applicata ai temi delle sperequazioni o delle miserevoli pensioni ( euro 282,55 di media ai disabili ed euro 516,55 per l’accompagnamento), dell’integrazione, dell’inserimento scolastico e lavorativo, di eliminazione delle barriere architettoniche ed altro, come si può tutelare la dignità umana e la salute di ogni cittadino di “diversa abilità” ?

Alle Istituzioni sollecitiamo la promozione ed il supporto delle Politiche Economico-Sociali di sostegno alla famiglia, fin oggi “tiepidamente” accolti, ma poco incisivi anche nei problemi economici, il tutto che attendono l’etica naturale ed alla difesa dei valori morali.

Previte

http://digilander.libero.it/cristianiperservire

 

La nostra Associazione per la promozione sociale costituita nel maggio del 1994 non ha richiesto nè gode di contributi economico-finanziari palesi od occulti.

 

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