Nella disabilità “l’Era della Riforma” è uguale a quella del “Cambiamento 2018”?

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L’Organizzazione Mondiale della Sanità recentemente ha riconosciuto che quattro delle maggiori cause di disabilità sono riconducibili proprio a problemi di salute mentale, quali la depressione, schizofrenia, disturbi bipolari, abuso di alcool e di droga, quest’ultime sembrano essere state la causa scatenante di quelle pietose vicende .

E’ fuor di dubbio che queste tragedie causate da mancanza di valori oltre che da follie, succedono nel n/s Paese quasi ogni giorno ed il cittadino si chiede e domanda : perché davanti a queste disastrose vicissitudini, non si prendono i dovuti Provvedimenti ? La legge italiana in “materia” dice, per esempio, che nessuno può essere sottoposto ad un trattamento sanitario contro la propria volontà ed il Trattamento Sanitario Obbligatorio /TSO) è possibile solo in alcuni casi  previsti e disciplinati dalla Legge. Legge a n/s avviso molto carente, tutta da rettificare non solo nell’interesse del “malato”, ma anche nell’interesse pubblico. Bisogna constatare che il mondo Politico, costantemente preso  nella litigiosità, si cura solamente a parole di questi “misfatti” che avvengono quasi ogni giorno nel n/s Bel Paese e si “parla” di emergenze nell’immediato, per riparlare con le stesse parole alla successiva occasione che certamente, in base alle esperienze passate non si farà attendere a lungo.

L’handicap mentale, una Legislazione inadeguata da 40 anni, rientra questa Normativa fra le Ere Riforme passate o rientra ora 2018 fra quelle Ere del “ cambiamento “ ? La legge 13 maggio 1978 n.180 ( G.U. 16/5/1978 n-133) dal titolo “Accertamenti e trattamenti sanitari volontari ed obbligatori” e la legge 23 dicembre 1978 n.833 dal titolo “Istituzione del Servizio Sanitario Nazionale ( legge bis della 180 negli artt.33-34-35 ), sono state a suo tempo emesse con lo scopo di curare e non segregare il paziente soggetto a malattie psichiche, come molto bene auspicato dal Basaglia padre di quella “legge” cardine dell’assistenza psichiatrica .

Intanto con il 13 maggio 2018 sono passati 40 anni dall’emissione di quelle” leggi” e l’introduzione di quelle Normative hanno voluto dare un “colpo di spugna” agli Ospedali Psichiatrici pur concedendo al privato di coprire il 50% circa delle esigenze del pubblico, naturalmente con costi elevati di gestione che ancora insistono nella nostra Italia. Intanto paga papà !

Dall’ultima Relazione Trimestrale del Ministro della Salute, ai sensi dell’art. 1° comma 24 della legge 23 dicembre 1996 n.662 sulle iniziative adottate a livello nazionale e regionale al 31 dicembre 2002,  (Doc.CXXVI n.1 Atti Parlamentari 20 ottobre 2003, cioè quello che noi conosciamo), sono stati documentati tutti i programmi di superamento degli ex-Ospedali Psichiatrici Pubblici in favore di strutture residenziali come luogo di destinazione elettivo o “residenze protette”.  Ma i 6 Ospedali Psichiatrici Giudiziari sono stati trasformati in REMS ( Strutture Sanitarie gestite dalla Sanità Territoriale  non ne conosciamo altre !), stanno a dimostrare che vi sono persone con problemi psichici “relegati” in strutture definibili manicomiali ( Doc. CXXVI n. 3 Atti Parlamentari 21.01.2005 ).

E’ molto evidente che “queste strutture” contrastano non solo con la legge 180, ma configgono addirittura con la Costituzione Italiana, molto criticate per le loro “inefficienze”  nel Rapporto dal dr.Alvaro Gil-Robles  ex-Commissario Europeo per i diritti umani ( 10/17 giugno 2005 ) indirizzato alle Istituzioni Italiane.

Quelle Norme Legislative vanno rivedute in una proposizione che renda ragione e giustizia, in quanto fin oggi questa problematica ha compiuto un cammino tra demagogie e conflittualità, quindi oggetto di pseudo revisione, che hanno stimolato politici, operatori del settore, organizzazioni private, del non-profit, o soluzioni verso l’interesse supponiamo di un business del “malato di mente”, per l’allargamento alla consuetudine di affidarli a strutture Cooperativistiche Pubbliche o Private. Ancora una volta non possiamo non rilevare che quelle leggi prive del Regolamento d’Applicazione hanno, è vero, determinato il passaggio da un concetto custodialistico a quello terapeutico, non (o poco) prevedendo, organizzazione dei Servizi, forse, perché non vi è stata una severa valutazione dei limiti terapeutici attuati all’epoca  ancora oggi vigenti. Purtroppo in Parlamento la Normativa accentrata nel Testo Unificato Burani-Procaccini ( dove era abbinata una n/s Petizione ) è misteriosamente sparito dall’Agenda Parlamentare dal 21 aprile 2005 e chi ha prodotto questo impasse  ne dovrà rispondere alla propria coscienza, Signor Presidente della Camera dei Deputati dell’epoca .

Perché non è stata mai  spiegata questa sospensione?

 E’ una scelta difficile, Signori della politica, ma non si può addossare il “peso” alle famiglie ed alla società visto quanto succede in questi n/s giorni dove la “mattanza” nelle famiglie e nelle strade delle n/s città sono, orrendamente, quasi all’ordine del giorno. La famiglia è la vera risorsa di questo Paese, anche se ignorata dalla Politica e dalla Società, ma bisogna dare quel riconoscimento, quel ruolo insostituibile, quella maggiore dignità che le spetta quale membro della società, anche di quella famiglia dove insiste la disabilità in tutti i suoi componenti, i quali hanno diritto al rispetto quali persone.

La “cultura della morte”, come la chiamava Papa Giovanni Paolo II°, si va sempre più diffondendo sia in forma esplicita che subdola, mentre la battaglia per la vita e per la dignità dell’uomo è ormai un “dovere”  superato e ne pagano le conseguenze le persone svantaggiate od emarginate . E’ ormai ricorrente il domandarsi il perché nella rituale quotidiana dizione della parola Riforma non rientra quella della revisione urgente e necessaria di “quei provvedimenti legislativi” che tanti lutti hanno portato alla famiglia ed alla società,  comunque potrà essere modernizzata nel periodo di oggi 2018 definito di “ cambiamento “ ?  Per il conseguimento del bene comune, è auspicabile che la Politica possa realizzare omogeneità  d’intenti mirati a concetti di solidarietà e di maggiore comprensione verso le priorità, come quella necessaria, urgente e non più procrastinabile riforma richiesta e dovuta verso l’handicap mentale attesa da ben 40 anni ?

“Verba volantscripta manent”, “Le parole volano, ma gli scritti rimangono ”.

Intanto il cittadino e l’opinione pubblica, Signori della Politica 2018, chiedono da troppo tempo : a quante morti innocenti dobbiamo ancora assistere in quel “periodo” chiamato di Riforme o di Cambiamento ?

 

E con le sagge parole del Santo Giovanni Paolo II°: “ Andiamo avanti con speranza !”

 

Previte

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