La persona, la sua dignità, la sua libertà, hanno un valore di natura etico- sociale?

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Questa tematica il cui valore, anche civile, costituisce le sembianze in ogni epoca, di ogni essere umano, è stata “trattata” nella 22° Conferenza Internazionale  “Pastorale della cura dei malati anziani” che si è svolta dal 15/17 novembre 2007 nell’ Aula Nuova del Sinodo in Vaticano .

La storia dell’umanità è segnata da valori intesi verso la dignità degli esseri umani e la sua evoluzione significativa affonda le sue radici nella “Magna Charta Libertatum”, nella “Petition of Rights”, nella “Bill of Rights” e nei tempi a noi vicini dalla “Costituzione Italiana” del 27 dicembre 1947, dalla “Dichiarazione Universale dei diritti dell’uomo” della Nazioni Unite del 10 dicembre 1948, dalla “Costituzione Europea” del 13 ottobre 2004.

Questi costituiscono traguardi molto importanti sulla via del riconoscimento all’individuo-persona dei diritti fondati sulla morale, sulla ragione, sulla difesa della persona e della famiglia, pilastri centrali delle politiche sociali.

Questi diritti dell’uomo, che costituiscono il valore della persona,  sono per valorizzare tutti gli uomini  che nascono liberi, uguali,  avendo il diritto di godere vita e libertà proclamati nel 1776 dal Congresso degli Stati Uniti dell’America del Nord, mentre in seguito questi concetti nel 1791 la Francia li introdusse nella Costituzione e più tardi da altre Nazioni  eni tempi moderni dall’ONU.

La definizione della schiavitù data da Aristotele era condensata nel fatto che schiavo è colui che non ha legami e quindi può essere utilizzato dovunque e nei modi diversi, un concetto dello sradicamento nell’era moderna che noi chiamiamo libertà, quindi l’uomo libero è colui che ha legami, responsabilità, obblighi verso gli altri, verso la famiglia, verso la società .

Insomma il diritto in senso giuridico s’intende quel complesso di norme che regolano la società civile, a volte ad una parte di essa, nei rapporti fra i suoi membri, come quello per esempio nel campo della sofferenza ed in condizioni di disabilità o handicap dell’uomo, nell’inserimento della vita sociale, del diritto a vivere in mezzo agli altri, di interagire con il mondo esterno e con altre persone. Quindi è essenziale per l’uomo d’oggi il privilegio, non il libertinaggio, di essere autonomo, infatti non vi è scuola od orientamento pedagogico, progetto educativo od intervento sociale che non miri a dare una maggiore e più vasta autonomia all’individuo-persona. Ma tutto è relativo.

Il relativismo costituisce il lasciarsi portare in ogni dove da  venti di dottrina molto imperanti ed appare come l’unico ed indiscutibile atteggiamento all’altezza dei tempi moderni, mentre si va costituendo una “imposizione” del relativismo che non riconosce nulla come definitivo e che lascia come ultimo obiettivo solo il proprio io e le sue voglie, incluse le azioni che compiono le Istituzioni.

 

Tuttavia va affermandosi, è da augurarsi in maniera del tutto provvisoria, una cultura di delirio verso gli animali domestici, verso i quali nutriamo un rigoroso rispetto, ma non possiamo non considerare che sono stati promossi nella serie A della considerazione giuridica e nella rivoluzione etica che costituisce una nuova moralità, un’ipocrita idolatria che supera anche il centralismo dell’uomo, riscontrando un ridimensionamento per quella parte di umanità sofferente che dovrebbe essere in vetta alla classifica delle priorità assoluta, per cui appare sempre più evidente la necessità del rispetto delle buone regole e dei diritti fondati sull’etica e sulla ragione.

Ora nella nostra Nazione il diritto-dovere dei cittadini, specie di quelli Cattolici, è quello di promuovere e difendere con mezzi leciti le verità morali riguardanti tra l’altro, la vita, socialità, la giustizia, la libertà e non il libertinaggio, il rispetto della vita e degli altri diritti della cura delle persone anziane anche quando costoro sono malati psico-fisici .

Molto significativo è il ricordo nel Messaggio dei Vescovi per la “Giornata Nazionale per la vita”, perché servire la vita : significa anche quando è scomoda e dolorosa”…”per chi è gravemente ammalato”…”per chi è anziano o a poco a poco perde lucidità e capacità fisiche”.

Fra le tante disabilità o handicap, come ci viene ricordato dalla Sede Apostolica e come sempre ribadisce Papa Francesco, non vanno sottovalutati quanti soffrono il disagio psichico, problema ritenuto esautorato dalla società civile.

La solidarietà sociale, nonché cristiana principio altamente etico di ogni uomo, deve sostenere le necessità dei  più sfortunati della vita come i malati mentali “ veri desaparecidos della nostra civiltà”, concetto che deve indurre tutti verso la protezione dei diritti di uguaglianza e pari dignità sociale più volte richiamata dalla nostra Costituzione.

Ora in Italia come in ogni Stato avvengono fatti od episodi originati o riconducibili a menti psichicamente instabili causati dal disagio mentale assai diffuso, specie fra i giovani e gli adolescenti, per la insufficienza di strutture adeguate alla prevenzione, cura ed eventuale inserimento sociale.

In ugual misura non è pensabile che “costoro” riconosciuti tali, autori di tragedie umane, possano stare “fuori” o “rientrare” tranquillamente nelle famiglie e conseguentemente nella società, perché in tale maniera resta completamente indifesa ed in “balia” di costoro che si devono ritenere, loro malgrado, socialmente pericolosi, come gli ultimi fattacci avvenuti nei riguardi di persone anziane, deboli, indifese da uno Stato che riconosce poco il valore della persona.

Ancora una volta auspichiamo che il nuovo Parlamento uscito dalle elezioni politiche 2018, si faccia carico di questi urgenti e gravi problemi in cui l’opinione pubblica è da tempo preoccupata, invece di formalizzarsi in inutili e dannose litigiosità che non servono né a loro né ai cittadini,  perché la libertà di essa finisce dove comincia il libertinaggio della politica.

Dalla 22°“Conferenza Internazionale Pastorale della cura dei malati anziani” per le complesse problematiche attinenti la cura della salute dei cittadini, ci aspettiamo per il superiore principio della centralità della persona, una attenzione anche verso questi malati psichici.

E’ una sintesi di riflessione sul concetto del valore di libertà, di azione, di proposizione, cioè sull’origine della connivenza civile, sul senso della vita, del rispetto della dignità umana e sul valore della persona .

 

E con le sagge parole del Santo Giovanni Paolo II° :” Andiamo avanti con speranza

Previte

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