La Croce Rossa è missione del volontariato?

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Il 27 gennaio 2018 Papa Francesco ricevendo in Vaticano nell’Aula Paolo VI° i componenti della Croce Rossa Italiana ha detto : “La missione del volontario, chiamato a chinarsi su chiunque si trovi in bisogno ed a prestargli il proprio soccorso in modo amorevole e disinteressato “ è motivo di richiamare il Buon Samaritano figura del Santo Vangelo

La missione del volontario, chiamato a chinarsi su chiunque si trovi nella necessità ci richiama a quanto ha affermato ancora Papa Francesco “ no alla cultura dello scarto per anziani, malati, disabili “  e dove abbiamo compiuto un appello ed un richiamo alle Opere di don Camillo de Lellis, alle Figlie di San Camillo,  di Don Orione, don Guanella, Fatebenefratelli, tutte Opere che si dedicano agli emarginati della vita, ai poveri, ai diseredati e che costituiscono un tema di grande attualità che sta molto a cuore alla Chiesa Cattolica

Ma ritorniamo sull’argomento e sulle questioni di biomedicina in relazione alla promozione e difesa della vita, “mandato” che il Santo Giovanni Paolo II° affidò alla Pontificia Accademia per la Vita sorta l’ 11 febbraio 1994, chiamata a svolgere un lavoro “spesso faticoso perché richiede di andare controcorrente, sempre prezioso perché attento a coniugare rigore scientifico e rispetto per la persona umana” come sottolinea Papa Francesco nel suo Messaggio, soffermandosi sul tema “Invecchiamento e disabilità”, scelto per suggellare i 20 anni di attività.

“Nelle nostre società “, osserva Papa Francesco,” si riscontra il dominio tirannico di una logica economica che esclude e a volte uccide e di cui oggi moltissimi sono vittime, a partire dai nostri anziani”, specie se malati o disabili. budget del ricoverato e Petizione 2013

Nella “cultura dello scarto”, come chiama Papa Francesco “gli esclusi” sono “rifiuti”, “avanzi” della convivenza sociale, ma se la salute è “un valore importante”, spiega il Papa, perché il “valore di una persona”, continua “non è di per sé garanzia di felicità”, che può esservi invece “in presenza di una salute precaia”.

“E la più grave privazione che le persone anziane subiscono”, denuncia il Papa “non è l’indebolimento dell’organismo e la disabilità che ne può conseguire, ma l’abbandono, l’esclusione, la privazione di amore”, in una parola la solitudine che grava molto forte sulle persone anziane “dispregiate” nella vita quotidiana .

Se non hanno più famiglia “maestra di accoglienza e solidarietà” dove s’impara “a non cadere nell’individualismo ed equilibrare il nostro animo, s’impara “che la perdita di salute non è una ragione per discriminare alcune vite umane”.

In questo Papa Francesco “colpisce” e mette in rilievo saggiamente il centro della inquietudine che regna nell’animo della vecchia generazione, oggi 2018, senza famiglia la quale è “ maltratta e disprezzata”.

Se “una società è veramente accogliente”, conclude Francesco, quando riconosce che la vita “è preziosa anche nell’anzianità, nella disabilità, nella malattia grave e persino quando si sta spegnendo”, insegna che la perdita di salute non è una ragione per discriminare alcune vite umane ”comunque la tematica essenziale e specifica della Chiesa resta sempre svegliare la dimensione delle coscienze, e come dice il Cardinale Tettamanzi “ la coscienze è il posto dove l’uomo colloquia con se stesso” e preoccupa la richiesta di Legislazioni che vogliono inserire l’eutanasia, come ora è stata quella dei minori contraria alla vita, che sola vita e come continua il Cardinale “ non sono diritti deboli, ma dei deboli” .

Il mondo degli anziani oggi è divenuto vasto ed i dati Istat affermano che la popolazione anziana oggi è del 15% e nel 2025 sarà del 25%, eppure mancano Case di Riposo e tra gli over 65 per superare le difficoltà economiche e non in grado di tenere una badante, “concedono” le loro casa a coloro che hanno problemi abitativi, anche per risolvere la solitudine .

Ci sono personaggi che hanno fatto la storia e che pochi ricordano, eppure hanno “rottamato” cambiamenti radicali nel campo della cura e dell’assistenza ai malati, agli anziani, ai disabili.

Alle Opere le Figlie di San Camillo, don Orione, don Guanella, Fatebenefratelli, non bastano la scienza, la tecnica, la fede ed il cuore, oggi a questi Operatori, San Camillo de Lellis direbbe “ più cuore in quelle mani fratello, più cuore” nei servizi riabilitativi, di ospitalità, rifugio intesi a sostenere l’inclusione delle persone diversamente abili, specialmente anziane .

Agli Ordini Religiosi Cattolici, specie quelli da noi citati, diciamo col cuore e con le vicissitudini della vita, intensificate le Case di Riposo trasformandole anche in RSA, in grado di garantire una adeguata assistenza alla popolazione anziana autosufficiente o meno, le cui condizioni quotidiane sono molto labili e che costituiscono una grave emergenza dettata dall’isolamento relazionale di questa tipologia anziana “che la perdita di salute non è una ragione per discriminare alcune vite umane come dice Papa Francesco “ è la più grave privazione che le persone anziane subiscono” .

Ricordiamo, anche, quello che suggerisce il Santo Annibale Maria di Francia riprendendo le parole di Matteo e Luca : “ Rogate ergo dominum messis ut mittat operaios in messem  suam” “ Pregate dunque il Signore della messe, perché mandi operai nella sua messe “ per quanti malmenano e deturpano la realtà e non curano le parole che uccidono .

E con le sagge parole del Santo Giovanni Paolo II° : “ Andiamo avanti con fiducia !

 

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