Anziani e Salute Mentale. Dignità umana e sofferenza. Ma perché per un nonnulla si uccide?

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“ La vecchiaia è la sede della sapienza ” ( Papa Francesco 15 marzo 2013 Udienza ai Cardinali), mentre “Tutti, però, hanno il diritto ad essere trattati con lo stesso atteggiamento di accoglienza e di equità, perché ognuno è portatore di dignità umana”(Papa Francesco Vaticano 31.12.2013).
Oggi 2018 l’espressione del concetto dignità umana è molto in voga, ma non sempre in senso veramente positivo !

Nella socialità odierna, come sostiene il grande filosofo Emanuele Kant fine osservatore pensatore acuto ed originale la cui morale razionale è basata sull’idea del dovere, afferma “ l’uomo è sempre fine, mai mezzo”, infatti se ogni cosa è strumento l’uomo non lo deve essere, quindi la dignità di ogni essere umano deve essere rispettata e sempre nella massima considerazione possibile.

Questa dignità dell’uomo in sofferenza è spesso dimenticata, perché malato nel corpo ed anche nella mente non va lasciato solo !

Ma come si spiega la dignità umana e come viene considerato l’uomo che per un nonnulla uccide ?

Il Magistero della Chiesa Cattolica, dovrebbe essere anche l’etica sociale, ricorda che l’uomo che necessita di rispetto, di solidarietà ed aiuto è :

a.) chi è affetto da patologie dolorose, specie in fase terminale, al quale vanno applicate tutte le cure possibili ;
b.) chi è anziano, dimenticato dai parenti, trascorre i tempi della sua vecchiaia nella solitudine subendo una maggiore sofferenza, anche di natura morale ;
c.) quella donna che nella “ inattesa gravidanza” a volte “vede“ nell’aborto una efficace soluzione del suo problema;
d.) coloro che recepiscono nell’eutanasia il senso più pratico per attenuare i dolori della malattia e dell’agonia;
e.) coloro che sono abbandonati delle cure quali malati terminali, disabili, in tarda età.

Le ragioni antropologiche ci portano ad incontrare anche coloro che portano nel loro corpo alla sofferenza fisica anche quella nell’anima.

Sui temi più scottanti del nostro presente, dalle vari forme di handicap psico-fisica alla droga, dalla strisciante eutanasia all’aborto, dall’accanimento terapeutico al testamento biologico ed a quanto attenta il vivere civile verso la sofferenza, non si deve favorire la tendenza egoistica a rinchiuderci nei nostri privilegi, ma è essenziale un’intesa considerando l’essere umano ed il bene comune.

Alcune “argomentazioni” in difesa della qualità della vita potrebbero nascondere un disegno di selezione del genere umano, in quanto con la scusa di lenire un dolore si potrebbe arrivare ad annientare chi veramente soffre o chi potrebbe soffrire una volta venuto al mondo

La vita è un dono del Creatore ? Certamente e non deve essere ignorata !

Nella società violenta odierna 2018, il rispetto dell’uomo soprattutto debole ed indifeso, che inizia fin dalla sua fecondazione la sua meravigliosa avventura nel genere umano, oggi rischia sempre più di dissolversi nel proprio egoismo e ci dovrebbe far riflettere e sperare che di fronte ai duri temi della vita, occorre rispetto verso la dignità della persona malata, mentre una cultura falsa e trasgressiva sta svuotando il vero significato del valore della vita.

Ora di fronte ad una situazione allarmante, quale negazione al diritto alla vita dove, pare, si vada affermando il “budget del ricoverato”, vale a dire che un paziente in qualsiasi condizione di salute si trova venga dimesso dalle struttura ospedaliera in “ossequio” al supremo ordine di risparmio, resta ancor più grave se disabile in età avanzata ed in condizioni agonizzanti, ci ha costretti a ripresentare una Petizione al Parlamento Italiano Legislatura 17°, senza ottenere alcuna risposta per conoscere la verità. Perché! Perché! Perché!

Il principio della conservazione della salute ha una sua priorità e vale per tutti, comunque se non va osservato è eutanasia !

Per interpretare le condizioni socio-culturali della persona, bisogna considerare ed attuare la solidarietà verso il prossimo, che costituisce un preciso dovere e non un atto di generosità che spesso ci vede prodighi verso chi ci è simpatico e non verso chi ne ha veramente bisogno !

Da nord a sud della n/s Italia altri problemi insistono e sono prioritari a differenza di altri, come violenza tra adolescenti, aggressività tra consanguinei dove spesso ci scappa il morto, stupri mostruose azioni che danneggiano irrimediabilmente la dignità umana, esistono ed insistono “circostanze” che si verificano in un contesto difficile della sicurezza sociale dove silenzi, ipocrisie, contraddizioni, trovano solo rilevanza a parole.

Nessun grida allo scandalo per l’indifferenza ed il disinteresse verso queste problematiche, ancora parole, parole, parole da parte di coloro che “contano” innanzi a storie straordinarie di sofferenza nelle famiglie dove insistono, malati anziani, handicappati psico-fisici, malati terminali e quanti sono in sofferenza e solitudine, i quali hanno difficoltà a trovare una soluzione al loro status sociale.

Le famiglie dignitose nel loro dolore, non scendono in piazza a gridare il loro disagio verso il quale le Istituzioni poco hanno fatto e poco continuano ad operare

Per concludere una parola od un segno di speranza ci viene dalla Sede Apostolica, dai Vescovi, dalle persone oneste ed equilibrate per creare una unità d’intenti sui problemi urgenti che ci trovano molto consenzienti al di fuori delle impostazioni pseudo ideologiche o sociali, perché non prevalga un tecnicismo che rischia di diventare abusivo e di un relativismo veramente distruttivo ed aberrante !

E con le parole del Santo Giovanni Paolo II° : “Andiamo avanti con speranza”
Previte
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