Eutanasia è licenza di uccidere?

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“ Nel rispetto della persona umana”,  così sancisce l’art. 32 della Costituzione Italiana, la persona è rispettata sia essa malata che sana ?

Da tempo siamo di fronte ad un concetto di persona umana, non quando facciamo riferimento agli animali domestici che rispettiamo in tutto la loro essenza anche se vengono “elevati” a differenza dell’essere umano, ma nel conoscere vicende umane che ci mettono nella condizione di riconoscere vigente una superficiale cultura che sottrae alla ragione il perché si soffre e si muore, per cui pare necessario, quasi impellente, affrontare il ricorso alla eutanasia.

Ormai sono troppe le vicende umane che ci portano a conoscere la realtà riportate vistosamente alla ribalta dalla vita quotidiana, con motivazioni di far morire di fame e di sete, una vergognosa campagna pro eutanasia, che vogliono “imporre” ulteriormente al popolo italiano un prevalere verso l’istituto terribile dell’eutanasia, una licenza di uccidere”, una omissione di soccorso.

Dai casi singoli a quelli generali che interessano la medicina e la morale quando è portato all’attenzione, certamente sono da accogliere con umana comprensione e considerazione, mentre il diritto a far valere l’affermazione del consenso all’eutanasia è in contrasto con la volontà dell’opinione pubblica e del Parlamento finora delegato a legiferare.

La vita umana è un valore che va difeso, se viene indifesa si può andare incontro a discriminazioni inique o distruttive,

Ma tornando al caso di staccare la “spina”, non condivisibile fin ora da parte generale della pubblica opinione, riguarda non solo per il fatto in se stesso, ma anche perché ci porta ad una complessa ed ampia riflessione che ci vorrebbe indurre a considerare senza valore la vita umana in nome della così detta “pietà”, che potrebbe coinvolgere persone anziane, disabili non autosufficienti, malati psichici, tutti uniti in un unico abbraccio di sofferenza.

A questo proposito fin dal 18 marzo 2013 ho giacente in Parlamento ( 12° Commissione Igiene e Sanità del Senato della Repubblica col n.308 e 12° Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati col n. 31 ed altre) una Petizione a mia firma in difesa della vita,  per la sua assoluta e suprema dignità.

Infatti pare vada affermandosi, anche nel campo della disabilità in genere, : budget del ricoverato    Petizione 2013  ,  ancora vergognosamente giacenti nelle singole Commissioni Parlamentari . che considerando superato l’intervento finanziario proposto dal Servizio Sanitario Nazionale il paziente in qualsiasi condizione di salute si trova verrebbe dimesso dalle corsie ospedaliere, ancor più grave se agonizzante, in fase terminale ed in età avanzata.

Un vero crimine, al quale il Parlamento Italiano non mi ha ancora risposto e che ritengo una mascherata eutanasia!

 

Il problema morale è chiarire il concetto ed il contenuto della eutanasia, ma di fronte ad atteggiamenti di rifiuto dell’accanimento terapeutico, del dolore non necessario o testamento biologico (cioè autodeterminazione del paziente, provvedimento ancora in discussione nel Parlamento Italiano), si corre il grave rischio che dal considerare la così detta pietà per le sofferenze insopportabili si possa passare alla legalizzazione della vita senza valore , “considerazione”, ripeto, che potrebbe coinvolgere disabili psico-fisici, malati terminali, anziani non autosufficienti.

La “Raccomandazione” n.776/1976 dell’Assemblea del Consiglio d’Europa afferma “ che il medico deve placare le sofferenze e che non ha diritto di accelerare il processo di morte”.

Nel rispetto dei valori etici che una quasi giornaliera diffusa psicopatia, anche “reclamizzata” da fantasiose trasmissioni televisive, vuole distruggere il concetto della vita svincolata da ogni rapporto umano e sociale, resta imperativo il tenere alta la coscienza della grandezza del carattere sacro e del valore della vita umana in ogni momento ed in ogni occasione, mentre il mondo civile, la singola persona, la ragione, la logica non chiedono di morire, ma di vivere.

 

Previte

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