Ma perché tanta cattiveria verso le persone anziane?

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La prima considerazione da fare è pensare che il rispetto dell’essere umano deve essere sempre presente, mentre il comportamento dell’uomo moderno, oggi, maggio 2017, nega la vita altrui ritenendosi come l’unico possessore di un potere assoluto di libertà, direi di libertinaggio, che non ha né vuole limiti o divieti, né donati dalla natura né quelli stabiliti dalle leggi divine, quindi assenza assoluta di rispetto della dignità di vita , né quella già nata né quella debole.

“La persona umana è sempre preziosa” ( Discorso di Papa Francesco ai malati di Còrea di Huntington e familiari 18 maggio 2017 in Vaticano ).

In questa considerazione di vita debole è racchiuso il concetto di protezione di ogni vita, sia nascente che vivente.

Non ci sorprendono più questi “gesti”, che non saranno ultimi, di cattiveria verso il mondo dell’anziano che non ha più sicurezza nel proprio focolare domestico, perché azioni di quel genere che si riscontrano quasi ogni giorno, non possono che provenire da una mente malata, cinica ed orrenda !

Quella “nebbia della depressione”, che ha colpito in maniera notevole l’anima di quegli “scriteriati”, è dettata da una sottile perversione, una malattia di natura psichica che va curata con prontezza  e ci domandiamo nel contempo, se queste forme di mancato riconoscimento di patologie psichiche dove possono essere curate in Italia se sono carenti le strutture necessarie ?

 

Se pensiamo a questo insolito o solito “episodio” che sotto altre forme avviene anche in Italia, rischia di traghettare il n/s Paese considerando quello che è più grave, anche i giovani, gli adolescenti verso una cultura dell’egoismo sfrenato, del gelo sempre più emergente e dell’indifferenza cogente, da una metodologia che si va affermando autonoma e svincolata da ogni rapporto con la legge sociale.

Purtroppo la guida sociale dei valori della giustizia, della solidarietà, della equità, delle pari opportunità è travisata, anche, nell’autorizzazione all’abuso sfrenato di una mala educazione che mina le fondamenta dell’etica civile e dal relativismo cogente che continua nella maniera più perversa in Italia .

Innanzi al grave attentato, l’egoismo e la perversione come nei “fattacci” sopra riscontrati, abbiamo la responsabilità di un severo esame di coscienza, soprattutto da parte delle n/s  Istituzioni che non sanno “morire” al proprio egoismo politico per rinascere alla vita della solidarietà sociale .

E’ normale la protezione etica anche della vita nascente, ma siccome la vita è un dono di Dio, và difesa tutta dall’infanzia sola abbandonata, disabile fino al declino dell’uomo anziano .

La famiglia che nega od è ostile al fiorire di una nuova vita, anche se per motivi comprensibili, però non accettabili, si può definire un nucleo di persone, ma non certamente una famiglia.

E’ verso questo orizzonte che occorre solidarietà/amore e devono convergere le attenzioni della società e soprattutto delle Istituzioni.

Nell’odierna società della violenza il rispetto dell’uomo nascente o malato, resta sempre indifeso ed amareggia il constatare che malgrado ogni sforzo l’egoismo cresce sempre più.

Gli uomini di buona volontà, soprattutto noi cattolici, richiamati dai Messaggi provenienti dalla Sede Apostolica e dalla morale della società, dobbiamo tenere alta la coscienza della grandezza del carattere e del valore sacro della vita, per non vedere più la cultura di quegli episodi che succedono nel n/s mondo, non nuovo in Italia con altre motivazioni, che oscurano la sensibilità della solidarietà.

E con le parole del Santo Giovanni Paolo II°: “ Andiamo avanti con speranza !

Previte

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