E’ una malattia l’autismo?

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Celebrata la “Giornata Mondiale dell’autismo”, ci domandiamo è vero che si conosce questo autismo quale gravità ed intensità solo quando si manifesta, come riconosce la comunità scientifica un disturbo di natura psichiatrica dell’età infantile che colpisce 2 bambini su 1000, comunque pare che tragga le sue origini in un deficit cognitivo che si sostanzia in una difficoltà a comprendere il linguaggio con gli altri.

Stessa chiusura e incapacità si riscontra nel mutismo, ma in questo caso il “malato” sceglie alcune persone con cui comunicare.

Capita, pare ad esempio, che un bambino che regolarmente parla con i genitori, a scuola non scambia neanche una parola con i suoi compagni restando nel campo dei disturbi gravi anche se vi é una generale tendenza da parte dei genitori a sottovalutare tale comportamento.

Ma se ne “parla” solamente per qualche caso, oppure si ritiene essere una grande malattia sociale per piccoli malati ?

Il mondo medico scientifico, ripeto, definisce con la parola autismo l’emergenza di una patologia che colpisce piccoli malati, per i quali, purtroppo non sempre e non per tutti, l’infanzia è il periodo più spensierato ed allegro della vita.

Spesso si “parla” di autismo e come viene considerato dalla comunità scientifica significa, ripeto, un deficit cognitivo, una funzione del cervello che rifiuta l’integrazione sociale, della comunicazione, una difficoltà di comprendere il linguaggio degli altri.

La stessa comunità scientifica rileva che in medicina insistono vaste gamme di malattie che possono colpire la mente dell’età infantile suddivisa in due grandi categorie :  quella della nevrosi e quella della psicosi.

Secondo dati Istat nel computo della nevrosi tra i minori fanno parte i disturbi mentali dovuti a cause congenite indotte da fattori ambientali quali carenze affettive, facile irritabilità, difficoltà motorie, mancanza di fiducia .

Tra le psicosi dell’età infantile più diffuse c’è l’autismo, che colpisce 2 bambini su 1000, originato da difficoltà di comprendere il linguaggio degli altri e tutte quelle malattie del sistema nervoso dovute a cause congenite quali nascita prematura, difficoltà respiratorie, lesioni celebrali alla nascita.

A rischio sono di 1 bambino su 180, quindi il tempismo della diagnosi è cruciale, necessario, impellente e la dovuta prevenzione può consentire di affrontare le psicosi ed in particolare la schizofrenia in modo migliore ed efficace. L’Istat informa che ogni anno 235 bambini di età compresa tra 0 e 12 anni vengono ricoverati con disturbi mentali .

I genitori sono molto preoccupati per la carenza di interventi di natura Legislativa e Sanitaria dei servizi pubblici  e della diagnosi inerenti la salute ed in particolare il disagio mentale che annovera anche l’autismo.

Assieme alle malattie gravi, quale psicosi, epilessia, mutismo, si trovano i tanti disturbi psico/affettivi, per citarne alcuni, come ansia, depressione, stress, anoressie, bulimie, disadattamento, computer addition, quest’ultimo considerato un disordine psichico per quanti trascorrono il loro tempo al computer od alla televisione specie i bambini .

La depressione, poi, tematica che l’Organizzazione Mondiale della Sanità ne ha celebrata la ricorrenza il giorno 10 ottobre 2012 nella “Giornata Mondiale della Malattia Mentale” ( “Giornata “ non rievocata e sconosciuta ai mass media italiani), è considerata la seconda patologia nel mondo.

In modo esponenziale siamo nel campo dei disturbi gravi, anche se vi è una tendenza quasi prevalente da parte dei genitori a sottovalutare tale comportamento e non vana la riflessione su come la Chiesa Cattolica possa offrire un aiuto alle persone colpite da tali malattie ed alle loro famiglie e quali provvedimenti intendono prendere le Istituzioni ?

Nella disciplina di Bilancio sarebbe giusto spendere in buona parte le risorse finanziarie, con equità, in difesa dei poveri o dei più deboli, come la prevenzione dei disturbi di comportamento e di psicopatie in età evolutiva a tutt’oggi non ancora valutata dall’Italia e non ridurre con nuovi ulteriori tagli previsti dallo spending review al fabbisogno del Servizio Sanitario Nazionale !

Sarebbe più opportuno eliminare gli assalti alla “diligenza dello Stato” ( troppo frequenti); spreco di denaro pubblico ( errore ed orrore!); porre fine agli sbarchi di extra-comunitari ( non è eccessivo pensare che per gli stranieri l’assistenza sanitaria è molto “positiva” e per i cittadini italiani è molto “arida”, spese “pazze” che possono essere usate per realizzare ospedali);  mancati tagli ai magistrati con stipendio superiori ai 90 mila euro annuali ( ma la giustizia non è uguale per tutti ?) ; pensare a “cieli bui” ( con minore spreco di illuminazione nei Ministeri); abbattere le molte barriere fisiche e psicologiche ( davvero un vero dramma); feste di piazza ( dove le trovano le “sovvenzioni”); fuochi artificiali, ( che costano molto); parate militari ( forse poco utili); meno carcerati stranieri ( rinviandoli alle loro “Patrie Galere”); interventi militari all’estero ( che ci “premiano” con Caduti !) ; telefonini di Stato, auto blu, viaggi all’estero ( per “tutti”); abolizione di privilegi ai politici, ai grossi “papaveri” ed ai manager dello Stato ; verificare nei porti turistici panfili, motoscafi, barche, barchette, barchettoni; ri-controllare favolosi stipendi e contratti, per atleti, ciclisti,  mondo dell’automobilismo sportivo, presentatori televisivi, calciatori cantanti, attori, ecc !

Ma se esiste l’equità, dove è e quali provvedimenti sono stati adottati ?

Comunque le necessità di una più continua “presenza della sanità” le abbiamo esposte fin dal 1999 con Petizione n. 146/99 al Parlamento Europeo ( con orgoglio primi ed unici in Europa ) e Ricorsi alla “Corte Europea per i diritti dell’Uomo”, ultimamente, per ben tre volte, al Presidente del Parlamento Europeo  dove reputiamo che questa patologia necessita di ulteriori interventi legislativi e Direttive Comunitarie uguali e con stesso valore in tutti gli Stati UE ( Petizione n. 1003/2011 al Parlamento Europeo Prot. N. 316084 del 27/09/2012 Bruxelles GM/mjd [IPOL-COM-PETI D 2012 48542 ).

Le “forze politiche” devono dimostrare e dimostrarci che la politica non è solo rissosità, reticenze, furbizie, delusioni, ma capacità di essere voce e rappresentanza di un dolore o di una malattia che non è solo quello contenuto nelle famiglie dove esistono questi “malati” (schiacciati con le loro famiglie dal peso di una grossa croce di questi avvenimenti o beffati dalla vita), però devono avere, (come gli animali domestici e forse di più ), anch’essi riconosciuta, valutata, rispettata, la loro dignità etica “ in ogni suo diritto inviolabile ” che “ richiede l’adempimento di doveri di solidarietà sociale ” ( art. 2 e 3 Costituzione).

Tutto questo lo richiediamo nella n/s Petizione Petizione 2013 ,  ancora vergognosamente giacente nelle singole Commissioni Parlamentari, inoltrata nel Parlamento Italiano il 18 marzo 2013, argomenti ancora “dimenticati” dai Consessi Parlamentari, per non dire, totalmente “sconosciuti ! ”, invece di litigare come i galli nel pollaio !

Rompere l’isolamento che grava sulle persone affette da autismo” ?
Anche Papa Francesco ha incontrato i partecipanti alla Conferenza sull’autismo promossa dal Dicastero per la Pastorale della Salute ed ha incoraggiato a ricercare terapie e strumenti di sostegno per curare e prevenire tali disturbi .

Il 22 Novembre 2014 in Vaticano nell’Aula Paolo VI Papa Francesco disse “Grazie per aver voluto realizzare un’iniziativa così meritoria e attuale, dedicata ad un tema complesso qual è l’autismo” nell’accogliere i partecipanti alla XXIX Conferenza Internazionale promossa dal Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari sul tema “La persona con disturbi dello spettro autistico: animare la speranza”, svoltasi dal 20 al 22 novembre.

Un incontro che si è “incentrato sulla preghiera e sulla testimonianza” e che ha visto la partecipazione, oltre degli esperti sul tema e delle Associazioni di settore, anche delle stesse persone affette da disturbi dello spettro autistico e delle loro famiglie. Perché, come ha ricordato il Papa, “tali disturbi costituiscono una delle fragilità che coinvolgono numerosi bambini e, di conseguenza, le loro famiglie”. “Essi – ha soggiunto – rappresentano uno di quei campi che interpellano direttamente le responsabilità dei Governi e delle Istituzioni, senza certamente dimenticare quelle delle comunità cristiane”.

Pertanto, secondo il Pontefice, è necessario un impegno comune per promuovere “l’accoglienza, l’incontro, la solidarietà, in una concreta opera di sostegno e di rinnovata promozione della speranza, contribuendo in tal modo a rompere l’isolamento e, in molti casi, anche lo stigma che gravano sulle persone affette da disturbi dello spettro autistico, come spesso anche sulle loro famiglie”.

In quest’ottica, l’accompagnamento non deve essere “anonimo e impersonale”, ha rimarcato Papa Francesco, ma deve anzitutto “ascoltare le profonde esigenze che sgorgano dal profondo di una patologia, che molte volte stenta non solo ad essere diagnosticata, ma – soprattutto per le famiglie – ad essere accolta senza vergogna o ripiegamenti nella solitudine”.

E’ dunque “auspicabile”, ha proseguito il Santo Padre, “creare, sul territorio, una rete di sostegno e di servizi, completa ed accessibile, che coinvolga, oltre ai genitori, anche i nonni, gli amici, i terapeuti, gli educatori e gli operatori pastorali”. Figure, queste, che “possono aiutare le famiglie a superare la sensazione, che a volte può sorgere, di inadeguatezza, di inefficacia e di frustrazione”.

Ancora una volta, poi, il Pontefice ha voluto esprimere la sua profonda e personale gratitudine “per l’azione compiuta ogni giorno dalle famiglie, dai gruppi parrocchiali e dalle varie Associazioni”. Ha quindi incoraggiato “l’impegnativo lavoro” degli studiosi e dei ricercatori, affinché – ha detto – “si scoprano al più presto terapie e strumenti di sostegno e di aiuto per curare e, soprattutto, per prevenire l’insorgere di questi disturbi”. “Tutto ciò – ha precisato il Papa – nella dovuta attenzione ai diritti degli ammalati, ai loro bisogni e alle loro potenzialità, salvaguardando sempre la dignità di cui è rivestita ogni persona”.

Le leggi finanziarie, cari Politici, e gli orientamenti Legislativi, le leggi di riforma dell’assistenza psichiatrica non sono verso queste necessità, dove ognuno dovrà rendere conto delle proprie responsabilità .

Questa situazione sgomenta la famiglia italiana perché, ripeto, non si vede alcuna uscita da quel tunnel tenebroso costituito dalla carenza di iniziative in favore dell’assistenza psichiatrica da ben 38 anni, che comprende anche l’età evolutiva, come abbiamo evidenziato nelle n/s Petizioni al Parlamento Italiano, nonché Europeo .

Tutto questo ci consegna in ogni tempo, cari Politici, un messaggio sempre attuale, che non è da vedere come un carico di pietà e di dolore ben dosato, ma come riconoscimento quale è ad ogni essere umano, non importa più povero, più debole o difensore dei cani o dei gatti come vuole  “insegnarci” l’etica e la moda moderna, ma con un sacro diritto e dovere al rispetto dell’uomo e della sua dignità fin dall’età evolutiva, anche quella di cura e valutazione dell’autismo e delle malattie mentali .

La politica è una pia illusione, ma come tutte le illusioni lasciano il posto alla delusione !

E con le parole del Santo Giovanni Paolo II° : “Andiamo avanti con speranza!”

Previte

 

http://digilander.libero.it/cristianiperservire

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