Solidarietà e comprensione albergano nella n/s società?

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Anche il Parlamento Europeo e del Consiglio sin dal 23 novembre 2012 intendono stimolare un dibattito quale aspetto inalienabile del diritto di cittadinanza per tutti, dove solidarietà e comprensione sono alterni per tutti, per on dire sconosciuti ?

Dobbiamo sempre ripetere fino alla noia che in Italia i disabili fisici, gli handicappati psichici, i ciechi, i sordi, i sordomuti, gli invalidi civili e tutto il mondo della disabilità della sofferenza, del dolore, lottano da anni per ottenere legali diritti sanciti dalla Costituzione Italiana, ma soprattutto per far conoscere il loro status sociale che rende la loro esistenza, la loro quotidianità, vita e quella dei loro familiari molto difficile !

 

L’opinione pubblica, in questo grande marasma dove tutto è possibile anche l’impossibile, si domanda : ma perché, il Parlamento, il Governo Gentiloni, falsa copia del precedente, non provvedono a risolvere i problemi di cui sopra con “coerenza” e “gesti” di solidarietà tanto declamata in ogni occasione ?

In una nota del Parlamento Europeo si ricorda che “ I Trattati Europei hanno creato il concetto di cittadinanza europea ed ogni cittadino della UE benefica di una serie di diritti “, fra i quali quelli dello studio, lavoro, apertura di attività, di usufruire della propria pensione in un altro Stato Membro, della dignità umana, della solidarietà, della parità tra uomo e donna, del rispetto reciproco ed il principio della consapevolezza, oggi molto carente” ( Bollettino Radiogiornale Radio Vaticana n. 366 del 31.12.2012) .

Questa esplicita protezione giuridica della dignità dell’uomo da parte del Parlamento Europeo e del Consiglio, implica anche quella del diritto alla vita : dal concepimento alla morte naturale, come è nell’intero panorama della Fede Cattolica !

 

Stiamo vivendo in un mondo molto tragico, direi tragicomico, inverosimile, dove barbaramente si uccide per un nonnulla, dove i genitori, i mariti, le mogli, i figli, le donne, i bambini, i neonati, modificano continuamente il sistema di vita, che riduce e conduce la società civile verso il regresso ed è egoisticamente ripiegata su se stessa, che tollera troppe cose e pone “scarsa” attenzione ai più deboli, poveri, sofferenti !

Purtroppo il n/s Paese è colmo, stracolmo, di corruzione, corrotti, corruttori, una emergenza nel traffico di influenze illecite !

“ Siamo poveri, siamo umili, miti, al servizio del popolo” é l’esortazione di Papa Francesco ( Santa Messa presieduta a Santa Marta in Vaticano il 15 maggio 2013 ad un gruppo di dipendenti della Radio Vaticana ), ma ci si chiede : questa vale per tutti ?

Il divorzio libero, l’aborto procurato, la contraccezione abortiva, la sterilizzazione nascosta, l’ideologia sessualistica, l’eutanasia mascherata, il suicidio assistito, la legalizzazione delle sostanze stupefacenti, la manipolazione e sperimentazione genetica, l’ideologia del permissivismo imperante, del relativismo crescente, del qualunquismo diffuso, del vivere poco associato : non sono tutte forme di una medesima concezione antropologica contro l’uomo ?

 

Considerando che i giovani, speranza del domani, si trovano o sembrano disorientati, che la civiltà é incapace di reagire a questo modus vivendi, che l’uomo ormai é succube di un mondo irreale e come ricorda Papa Francesco : “Sant’Agostino commentando il profeta Ezechiele parla di due tentazioni dell’uomo : la ricchezza che può diventare avarizia e la vanità un eccessivo “credo” per se stesso” (15 maggio 2013 Chiesa di Santa Marta in Vaticano ).

 

Quello di Papa Francesco, un uomo semplice, carico di entusiasmo carismatico, che converte, che ha saputo riunire moltissimi uomini, un papà attento e premuroso, non siamo in un delirio di pauperismo medievale, ma questa situazione vuole l’avvio dell’applicazione pratica dell’amore cristiano insegnatoci dal Santo Vangelo che resta non solo quella dell’apprendere, ma anche quella della adozione dei valori morali che trovano nelle radici etiche il loro riferimento fondamentale.

Ancora una volta riconosciamo l’insegnamento morale che ci apportano gli animali domestici, che rispettiamo ampiamente e dove tutti sappiamo che la loro “sorte” fa parte dei diritti e dei doveri riconosciuti, giustamente, dalla “Carta dei Diritti per Animali Domestici” e sanzionata dall’art. III-121 della Costituzione Europea, ma, per favore ! siamo realisti e restiamo del parere che è autentica vergogna, davvero intollerabile, constatare la “sorte” e la ignobile dimenticanza riservata all’uomo, agli anziani, ai malati terminali, ai disabilitati, ai poveri, ai terremotati, ai senza tetto, ai sofferenti patologie croniche ed ampiamente “valorizzare” i n/s amici a 4 zampe e porli allo stesso livello, se non sotto del genere umano ?

 

E con le parole del Santo Giovanni Paolo II° :” Andiamo avanti con speranza !”

Previte

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