Caro direttore, mi trovo costretto a replicare all’articolo “Le spese pazze dell’ente sordi”.
L’Ente Nazionale Sordi è una onlus, dunque un’associazione privata, non un “carrozzone” come sembrava trasparire dall’articolo. Nel momento in cui mi sono insediato, nel 2011, ho trovato cartelle esattoriali da onorare e un mutuo da 6 milioni di euro non sottoscritto da me. Più impegni di spesa non portati a termine per decisione della nuova gestione.
Dunque queste somme non sono un “buco” di bilancio. Il Ministero, infatti, ha verificato il corretto utilizzo dei fondi. Quanto a pranzi e viaggi, sono quelle necessari all’espletamento delle funzioni istituzionali. E tutti documentati. In riferimento, poi, alla delibera sui 300mila euro da versarsi a ciascuno dei membri del Cda del consorzio, non porta la mia firma, tanto che chi scrive ha convenuto in giudizio il consorzio stesso. Di “spese allegre” ne ho trovate molte e le ho denunciate alle Autorità competenti. Infine sottolineo che non guadagno 10mila euro al mese, ma 900 euro per la carica e un’indennità di permanenza quando sono a Roma.
L’emolumento oscilla intorno ai 2mila euro più i rimborsi spesa quando ne ho diritto. Quanto all’affitto, mi appoggio a una sede di proprietà dell’Ens.