VITERBO – Si opera a Neurochirugia e finisce per perdere l’udito al 50 per cento. Vittima del presunto caso di malasanità, Giuseppa Caracuta, 64 anni, originaria della provincia di Lecce, ma da sempre residente a Corchiano. La donna, dopo due anni di calvario si è decisa a presentare in questi giorni un esposto sulla vicenda ai carabinieri del suo paese e una richiesta di risarcimento danni all’ospedale Belcolle di Viterbo.
di Federica Lupino
Caracuta nel settembre del 2011 venne operata di ernia al disco all’interno del reparto di Neurochirurgia, diretto da Patrizio Bruni. A seguito dell’anestesia, però, ebbe subito problemi all’orecchio destro, da qui la certificazione di sordità al 50 per cento.
«Ho tutte i documenti che lo attestano», sostiene la donna che accusa i medici di non essersi adeguatamente occupati di lei. E allora si è rivolta a un legale che procederà in una causa civile per accertamento di responsabilità medica e risarcimento danni. Sul piano penale ad accertare le responsabilità ci penseranno gli investigatori.
«Appena uscita dalla sala operatoria – racconta la donna – ho subito accusato diversi fastidi. Sono stata soccorsa dal dottore di turno che mi ha messo delle gocce all’occhio destro mentre all’orecchio ha detto di non vedere niente». Ma i dolori erano fortissimi e lei sentiva un continuo fischio insopportabile. «Quando il primario che mi aveva operata è passato per il controllo – continua – ho detto che avevo tanto dolore e volevo essere visitata dall’otorino. Lui mi ha risposto che il suo compito è operare le ernie e non le orecchie. E nessuno mi ha controllata».
Una volta dimessa, Caracuta ha continuato a sentire un forte fastidio. «Il fischio allora era continuo e insopportabile. Sono andata da uno specialista che – afferma – mi ha riscontrato una sordità dovuta a un embolo o a uno sbalzo diabetico di cui il personale sanitario doveva essere a conoscenza in quanto documentato nella cartella clinica». Ora il disturbo non è più continuo «ma quando c’è – conclude – è tanto forte che mi vengono le vertigini. E comunque ho perso metà dell’udito». Da qui la decisione di denunciare i medici.